Guillestre, chilometro 21,1: il ring perfetto per Girmay e Philipsen

19.07.2024
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EMBRUN (Francia) – Guillestre, paesino con il campanile e il castello nel Parco Naturale del Queyras, sarà teatro dello sprint a punti della tappa di oggi. Passaggio previsto fra le 12,56 e le 12,58. Girmay potrebbe chiuderla o essere costretto a rimandare al giorno dopo. Non è un paese a caso, bensì quello da cui parte la scalata del Vars. I velocisti, soprattutto Girmay e Philipsen, avranno 21,1 chilometri per scaldare la gamba e sprintare per i 20 punti che vanno al primo, i 17 del secondo, i 15 del terzo e poi giù a scendere. Ad ora il distacco è di 34 punti, con 60 ancora a disposizione.

La differenza potrebbero farla certo la volata, ma anche la fatica dopo le salite che si stanno accumulando. Nella volata intermedia di mercoledì a Veynes, il corridore eritreo della Intermarché-Wanty ha dimostrato di aver ben recuperato dalla caduta, piegando il rivale nello sprint per il quinto e sesto posto, dato che davanti viaggiava la fuga. Ieri anche peggio da loro punto di vista, dato che la fuga di giornata ha spazzolato ogni punto residuo sulla strada. E così oggi, nella tappa che gli scalatori rispettano e i velocisti temono, dopo 21,1 chilometri ci sarà una volata di tutto rispetto.

La caduta di Girmay

Girmay è caduto martedì, prima del traguardo di Nimes che rappresentava l’ultima occasione per i velocisti. Con lui sono rimasti indietro quasi tutti i più forti, così che Philipsen ha avuto gioco anche più facile nel vincere la sua terza tappa di questo Tour. L’eritreo della Intermarché-Wanty ha riportato contusioni alla spalla, al gomito e al ginocchio, ma non ci sono state fratture. Nonostante i cerotti, quando mercoledì si è trattato di sprintare sulla riga di Veynes ha superato piuttosto agevolmente il belga che la verde la vinse lo scorso anno.

«Quando sono caduto – ha raccontato Girmay – ho detto alla squadra: “Non è un problema, mi sento davvero forte mentalmente e fisicamente”. Sono andato dal dottore dopo la corsa per escludere che ci fosse qualcosa di peggio. Sono felice di aver potuto dimostrare che sono ancora in questa lotta fino a Nizza».

Jasper Philipsen ha già avuto modo di vincere tre tappe come Girmay e la verde nel 2023
Jasper Philipsen ha già avuto modo di vincere tre tappe come Girmay e la verde nel 2023

Philipsen non si ritira

Il messaggio chiaramente era destinato anche a Philipsen, di cui Girmay è diventato ormai l’ombra. Davanti a una tattica così cauta e attenta, anche il tecnico della Alpecin-Deceuninck ha voluto dire la sua.

«E’ più facile difendere questa maglia che andare a prenderla», ha ammesso Philip Roodhooft, allenatore dell’Alpecin-Deceuninck. «Ma se si guarda lo sprint di mercoledì, non credo che Jasper abbia intenzione di ritirarsi».

Il ritiro è un’opzione che qualsiasi velocista inizia a valutare quando alla fine del Grande Giro non c’è una volata bensì una crono. Parlando di velocisti in buona forma, quello che potrebbe incidere potrebbe essere qualche intoppo, derivante magari da recupero precario o dallo stato di salute.

Biniam Girmay occupa la testa della classifica a punti. Ha vinto anche lui tre tappe
Biniam Girmay occupa la testa della classifica a punti. Ha vinto anche lui tre tappe

Asmara in delirio

E’ innegabile che in ogni tappa Girmay venga ripreso nei pressi dell’auto del medico e che dopo l’arrivo di ieri abbia eseguito degli allungamenti del braccio destro. Ma qui entrano in ballo altri fattori.

«Il ritiro è da escludere – dice però lui – da quando mio padre mi ha detto che la folla era in delirio ad Asmara. Non c’era nessuno per le strade dalle 14 in avanti, perché stavano guardando la tappa».

Non si molla niente. Non ci meraviglieremmo di vedere le loro squadre già scaldarsi sui rulli. In una giornata così severa, con il Vars, la Bonette e l’arrivo a Isola 2000, l’idea di partire tutti in fila potrebbe non rendere entusiasti anche gli uomini di classifica.