Veloclub Montecassiano, Giulio Pellizzari

Un giro a Montecassiano, dove Pellizzari ha mosso i primi passi

02.10.2025
4 min
Salva

In un’intervista di qualche settimana fa abbiamo parlato della nuova realtà juniores, la Fior di Grano-Tris Stampi, nata nelle Marche grazie al lavoro di Antonio De Angelis e di tutti i suoi collaboratori. Un’analisi del movimento giovanile marchigiano che ci ha aperto le porte sulle difficoltà del far avvicinare bambini e ragazzi al ciclismo. Il puzzle che ci aveva descritto De Angelis non è semplice, ci si deve coordinare con le altre società sul territorio in modo da avere una rete in grado di seguire i ragazzi nella loro crescita. Tra le figure che lavorano e collaborano in questo progetto ci sono quelle di Enrico Vissani e David Giordano, che in passato sono stati diesse della categoria giovanissimi a Montecassiano, dove ha mosso i primi passi un giovanissimo Giulio Pellizzari

«La squadra giovanissimi di Montecassiano – ci racconta David Giordano – ha chiuso ormai sette o otto anni fa, il Velo Club di Montecassiano si occupa sempre di organizzare gare e manifestazioni ma la “materia prima” i bambini mancano da un po’. Quella di Giulio Pellizzari è stata una delle ultime annate. Con Antonio ci conosciamo da anni, abbiamo corso negli stessi anni tra i dilettanti e ora l’ho ritrovato grazie a questo nuovo progetto».

Veloclub Montecassiano, Giulio Pellizzari
Giulio Pellizzari ha mosso i primi passi in bici con il Velo Club Montecassiano
Veloclub Montecassiano, Giulio Pellizzari
Giulio Pellizzari ha mosso i primi passi in bici con il Velo Club Montecassiano
A Montecassiano avete accolto un giovanissimo Giulio Pellizzari…

Prima di lui era venuto a correre con noi il fratello maggiore, Gabriele. Il tutto nacque perché mio padre, che era già nel Velo Club di Montecassiano, e il papà dei fratelli Pellizzari, Achille, erano colleghi in Polizia. Achille Pellizzari ha corso anche lui da dilettante, così quando ha pensato ad avvicinare suo figlio più grande (Gabriele, ndr) allo sport, il ciclismo è stata la prima scelta. 

Camerino e Montecassiano non sono proprio dietro l’angolo.

Ci passano una cinquantina di chilometri, ma la nostra era una delle squadre più vicine a casa Pellizzari. Gabriele faceva due o tre allenamenti a settimana, e insieme al padre facevano un centinaio di chilometri al giorno. A quei tempi Giulio era ancora piccolo, aveva quattro o cinque anni, ma ogni tanto veniva anche lui a vedere gli allenamenti del fratello. Girava nel parcheggio dove ci allenavamo e qualche anno dopo ha iniziato anche lui.

Veloclub Montecassiano, Giulio Pellizzari
A sinistra un giovanissimo Giulio Pellizzari con uno dei suoi primi trofei
Veloclub Montecassiano, Giulio Pellizzari
A sinistra un giovanissimo Giulio Pellizzari con uno dei suoi primi trofei
Che bambino era Giulio?

Vispo, come ora e molto sveglio. Quando si hanno davanti dei bambini di otto anni non si può dire se ci sia del talento o meno. Nella mia esperienza ne ho visti tanti di bambini e ragazzi vincere tantissimo anche da esordienti e poi smettere. Sicuramente Giulio era portato per la bici.

Da cosa lo si intuiva?

Non aveva paura di provare, pedalare, cadere. Nelle gimkane che facevamo era sempre all’erta, con l’occhio vigile e attento. Ascoltava tanto e cercava di mettere in pratica quello che dicevamo, inoltre era estremamente educato e disponibile, caratteristica che lo contraddistingue anche ora. Sapete, da giovanissimi il ruolo dell’allenatore e anche quello di educare.

Veloclub Montecassiano, Giulio Pellizzari
La bici è nata come un divertimento e un gioco, ma la grinta non è mai mancata negli occhi di Pellizzari
Veloclub Montecassiano, Giulio Pellizzari
La bici è nata come un divertimento e un gioco, ma la grinta non è mai mancata negli occhi di Pellizzari
Com’era?

Allegro e pieno di energie, ma con una grande educazione e rispetto. Da quel punto di vista Giulio ci ha dato davvero poco da fare. D’altronde gli insegnamenti in famiglia non potevano che essere ottimi. Il papà, Achille, lo vediamo spesso, sia io che Enrico. A volte ci dice: «E’ tutto merito vostro». La nostra risposta è che il merito di tutto questo è di Giulio e del suo talento. C’è un altro aneddoto su Giulio, che mi ha raccontato mio padre, che fa capire la sua personalità e il suo spirito. 

Dicci…

Achille Pellizzari aveva organizzato una gita in autobus all’estero. Il viaggio era lungo quindi si doveva passare il tempo, e Giulio portava il caffè a tutti i partecipanti con il suo solito sorriso. 

Finiti gli anni a Montecassiano Pellizzari è andato a correre a Foligno, qui insieme al suo mentore Massimiliano Gentili
Finiti gli anni a Montecassiano Pellizzari è andato a correre a Foligno, qui insieme al suo mentore Massimiliano Gentili
Poi diventato più grande è andato a correre a Foligno…

Sì, è andato da Massimiliano Gentili, anche con lui ho corso quando ero dilettante. Gentili era al quarto anno, io al primo, ci saremo parlati pochissime volte, anche perché ai tempi i giovani non mettevano molte volte la testa fuori dal gruppo. 

Che effetto fa vederlo vincere nel WorldTour?

E’ fantastico e siamo sinceramente felici per lui perché se lo merita. E’ ancora giovane e può crescere tanto, la sua faccia e i suoi lineamenti lo dimostrano. Inoltre ha mantenuto quel suo modo allegro di fare che è una caratteristica importante.