Zijlaard e zia Leontien Van Moorsel, quando il ciclismo è di casa

17.10.2024
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KUALA LUMPUR (Malesia ) – Immaginate di essere un ciclista e che vostra zia sia Leontien Van Moorsel, una leggenda totale del ciclismo femminile. Due Tour de France, cinque campionati del mondo su strada, quattro su pista, sei medaglie olimpiche di cui quattro d’oro e un’infinità di gare. Va da sé che il ciclismo è di casa.

Leontien è stata colei che negli ’90 ha interrotto lo strapotere di Jeannie Longo, passando poi per le lotte con Sommariba e Zberg, fino ai duelli con Brandli, Cook, Pucinskaitė…

Leontien Van Moorsel vince il mondiale di Oslo 1993
Leontien Van Moorsel vince il mondiale di Oslo 1993

La zia campionessa

Oggi a portare avanti l‘eredità di zia Leontien è Maikel Zijlaard, corridore in forza al Tudor Pro Cycling Team. Un eredità però che non pesa, ma è uno stimolo.

«Penso di essere un buon leadout – si presenta Zijlaard – e un corridore che può specializzarsi anche nei prologhi. Quest’anno ho fatto bene al Romandia (ha vinto il prologo, ndr) e anche al Giro di Germania. Insomma, mi sto costruendo piano, piano. Se tutto va bene, tra qualche anno, il mio nome sarà un po’ più grande di adesso».

Non è la prima volta che Maikel viene accostato alla sua illustre parente. «Sono ben consapevole che lei sia un’icona del ciclismo femminile e del ciclismo in generale – dice sorridente Zijlaard – ma alla fine è bello anche portare un nome così importante insieme al mio. E ad essere sincero, credo che questo mi stia anche aiutando un po’ nella mia carriera. Voglio dire, tutti conoscono il nome Zijlaard e lo collegano a mia zia Leontine.

«Ora che sono un pro’ posso dimostrare a me stesso e agli altri che sono degno di diventare un buon corridore».

Maikel Zijlaard (classe 1999) è il nipote dell’ex fuoriclasse olandese
Maikel Zijlaard (classe 1999) è il nipote dell’ex fuoriclasse olandese

Ciclismo affare di famiglia

Maikel Zijlaard è cresciuto a pane e ciclismo, suo papà Ron è un direttore sportivo, e lui è salito presto in bici. Ha fatto tutta la trafila e prima di diventare professionista è passato per le fila della Hagens Berman Axeon di Axel Merckx.

«Però non ho cominciato grazie a mia zia – spiega Zijlaard – ma grazie ai miei genitori. A mia madre e a mio padre piace molto andare in bicicletta. Penso che la bici sia semplicemente una cosa molto naturale nella nostra famiglia. Una famiglia che vive di ciclismo. Io sono cresciuto guardando il ciclismo alla tv e praticandolo in strada. Ancora oggi lo adoro. Penso che sia la cosa che faccio di più e con più divertimento».

In Olanda il ciclismo femminile è più forte che in qualsiasi altra Nazione. Forse anche più del Belgio. Davvero dire Leontien equivale a dire Van Moorsel. Tutti sanno chi è, cosa ha vinto per sé stessa e cosa per la sua Nazione.

«Ho un bel rapporto con mia zia – va avanti Zijlaard – ma alla fine non mi dà così tanti consigli. Certo, si può sempre imparare qualcosa da qualcuno così, da un’icona come lei, ma il ciclismo è cambiato tanto rispetto ai suoi tempi. Però a volte ne parliamo. Parliamo del ciclismo in generale». Leontien resta una grande appassionata.

Oggi Van Moorsel ha 54 anni ed è molto attiva nel ciclismo e non solo
Oggi Van Moorsel ha 54 anni ed è molto attiva nel ciclismo e non solo

Leontien inarrestabile

E del ciclismo ancora fa parte a tutti gli effetti, come dice anche Maikel.
«Quest’anno è stata coinvolta nell’organizzazione del Tour de Femme a Rotterdam. E’ perciò ancora molto attiva nella comunità ciclistica. E’ anche la direttrice di gara dell’Amstel Gold Race  femminile di Amsterdam».

Van Moorsel è molto impegnata anche oltre il ciclismo. Recentemente voleva mettere all’asta le sue medaglie olimpiche per finanziare la Leontienhuis, una fondazione che aiuta chi ha disturbi alimentari, come è successo a lei stessa in passato. 

Zijlaard al Romandia con la maglia di leader per aver vinto il prologo assieme al suo futuro compagno di squadra Alaphilippe
Zijlaard al Romandia con la maglia di leader per aver vinto il prologo assieme al suo futuro compagno di squadra Alaphilippe

Verso il futuro

Negli ultimi anni della sua carriera, Leontien ha visto arrivare ragazze fortissime, come Mirjam Melchers per esempio. Ed è un parallelismo che tiene bene con suo nipote, visto che il prossimo anno alla Tudor arriveranno atleti importanti.

«La squadra sta crescendo – dice Zijlaard – ed è una cosa molto positiva per noi. Avere gente come Alaphilippe e Hirschi in squadra, contribuirà a rendere il team ancora migliore. Grazie a loro potremmo prendere parte a gare ancora più grandi».

Tra queste gare di cui parla potrebbe esserci anche la Parigi-Roubaix. «La corsa dei miei sogni», conclude Maikel. Una corsa che sua zia Leontien Van Moorsel non ha vinto, ma solo perché a quel tempo la Roubaix femminile non esisteva. Di certo una sfida così le sarebbe piaciuta.