Squadra unita e fughe: il Giro del “senatore” De Marchi

26.05.2023
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ODERZO – Alessandro De Marchi firma autografi appena sceso dal bus. Il friulano è stato autore di un bel Giro d’Italia. Era un po’ che non lo vedevamo così spumeggiante. E quando il “Dema” va forte tutti i tifosi sono contenti, perché il Rosso di Buja è così: è uno di quei corridori a cui tutti vogliono bene. Anche ieri è stato tra coloro che più hanno gioito per la vittoria del compagno Filippo Zana.

Il corridore della Jayco-AlUla è andato in fuga spesso. Tutti ancora abbiamo negli occhi l’abbraccio con Clarke a Napoli. I due erano stati ripresi ai 300 metri dopo una giornata in avanscoperta. Ma in questo suo settimo Giro d’Italia c’è molto più. E in questo “più” c’è anche la sensazione che De Marchi se lo sia goduto. Per esempio, c’è un video amatoriale – che il friulano ha ripostato sulle sue pagine social – che lo ritrae sulle rampe di Bergamo Alta mentre interagisce col pubblico a bordo strada.

C’è l’armonia che si respira nel team di Brent Copeland. C’è il rapporto con Filippo Zana. Ci sono la responsabilità e l’onore di condividere il viaggio con dei compagni di lungo corso come Michael Matthews.

Il selfie di Matthews dopo il successo di Zana. Si nota un’atmosfera bella, ed è ovvio, ma anche spontanea cosa meno scontata
Il selfie di Matthews dopo il successo di Zana. Si nota un’atmosfera bella, ed è ovvio, ma anche spontanea cosa meno scontata
Alessandro, come sta andando questo Giro? Che giudizio ci dai?

Bene direi! E’ forse uno dei Giri in cui mi sono sentito meglio. E quando dico meglio intendo in tutto: dal clima con la squadra, alle sensazioni in gara, a come abbiamo e come ho interpretato la corsa fino ad adesso.

E sembra anche che ti sia divertito…

Sì, perché quando stai bene ovviamente ti diverti. Ma per divertirti devi avere gamba, tranquillità e serenità, ingredienti che ti permettono di divertirti appunto anche in mezzo alla fatica. E’ sempre un Giro di tre settimane, non dimentichiamolo.

Sei uno dei senatori del gruppo, ma in questa squadra sei arrivato quest’anno. Ci sei entrato subito da senatore?

Mi sono integrato molto bene e forse anche questo è uno dei motivi per cui queste tre settimane le ho vissute così bene. Ho trovato un clima rilassato ma professionale. Un ambiente in cui sono stato valorizzato fin da subito e qui al Giro c’è stato il vero riconoscimento di tutto ciò. Vedo in concreto quello che pensano… e non solo da parte dei compagni, ma anche da parte dallo staff. Insomma è la situazione di cui avevo bisogno.

Non solo Zana. De Marchi è stato, ed è, vicino anche a Dunbar (alla sua ruota)
Non solo Zana. De Marchi è stato, ed è, vicino anche a Dunbar (alla sua ruota)
Fiducia insomma. E invece, i due “ragazzini” terribili, Dunbar e Zana? Te li aspettavi così forte? Sei vicino a loro?

Ovviamente, essendo uno di quelli più esperti ho un certo ruolo. Soprattutto nel finale, quando le cose sono difficili, gli sto vicino. E’ un ruolo un po’ speciale, particolare, ma è una cosa che mi fa molto piacere. No, non sono sorpreso da come si stanno comportando. Ho trascorso con Pippo parecchio tempo in ritiro in altura. L’ho osservato e ho capito meglio anch’io come potermi relazionare al meglio con lui. Ed essergli utile.

E con Dunbar?

Più o meno la stessa cosa. Ci stiamo aiutando a vicenda tutti quanti e il fatto di essere molto uniti ci dà forza l’uno con l’altro. E credo si veda da come ci stiamo muovendo.

Alessandro, si parla sempre di valori, di numeri, ma veramente in questo Giro siete andati così piano come si dice da fuori? O come è sembrato in qualche occasione?

Mah… queste cose le lascio a chi sta seduto alla scrivania. Questo è il mio settimo Giro d’Italia e la fatica che sto facendo, la durezza della gara è sempre la stessa. Una corsa di tre settimane magari si decide nei dettagli, nelle piccole cose, e certe tattiche, certi sforzi vanno valutati. Se poi non abbiamo fatto Crans Montana a 6 watt/chilo, vuol dire che non era la giornata per farli. 

C’è una fuga che hai preso e che non ti aspettavi e al contrario una che invece ti è sfuggita?

Direi di no. Quelle che volevo prendere le ho prese… Ovviamente il rimpianto c’è, però ho imparato che non posso stare qui a frustarmi per aver mancato questa o quella fuga.

Quando dici del rimpianto a cosa ti riferisci? A Napoli? 

Più che altro alla frazione di Campo Imperatore. Per assurdo poteva essere anche la più semplice da prendere per come si era creata. E poi da gestire per come si era messa. Però insomma… Il giorno prima ero stato fuori a Napoli… e ora cosa ci possiamo fare?

Verso Bergamo Alta, Alessandro si è goduto la folla. Il friulano si è inserito in tre fughe buone. Più altri tentativi. Un Giro vivace dunque
Verso Bergamo Alta, Alessandro si è goduto la folla. Il friulano si è inserito in tre fughe buone. Più altri tentativi. Un Giro vivace dunque
Come si dice: col senno del poi…

Siamo tutti bravi.

Cosa ci possiamo aspettare in questo finale?

Un gran Giro fino alla fine. Lo spazio c’è sempre per me e per i miei compagni (come si è visto anche ieri, ndr). Senza dimenticare che Dunbar merita la giusta attenzione. Può ottenere un grande piazzamento nella generale e dobbiamo supportarlo.

Ultima domanda, da osservatore super partes, chi vedi favorito?

Io tifo per “G”, Thomas. Tifo per lui per una questione di età (i due hanno compiuto 37 anni a distanza di pochi giorni, ndr), di generazione, perché è una persona che stimo e perché credo che una sua vittoria farebbe bene a tutti quanti. In più lo vedo tranquillo…

E dove si deciderà il Giro per te: sulle Tre Cime o sul Lussari? Tanti pensano che i conti si faranno tutti sul Lussari…

Un po’ qui e un po là. Non possiamo togliere il valore alle Tre Cime, ma nemmeno puntare tutto sul Lussari.