Remco Evenepoel

Remco e la Red Bull: si parte. A Maiorca svelati piani e impressioni

11.12.2025
6 min
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PALMA DE MAIORCA (Spagna) – In questo paesino al centro della maggiore isola delle Baleari la Red Bull-Bora ha deciso di tenere il tradizionale media day in vista della stagione che verrà. Senza dubbio il più atteso della corazzata tedesca era Remco Evenepoel.

Felpone nero, baffetto da sparviero e anche il pizzetto. Ma soprattutto la prima cosa che percepiamo è il volto disteso. E questa nostra sensazione la conferma anche Mattia Cattaneo, colui che era compagno di squadra in Soudal-Quick Step e che lo ha seguito sin qui. «E’ più disteso. Lo vedo più tranquillo. E’ come se Remco lasciando la Soudal sia uscito dall’ovile».

Remco Evenepoel
Tantissimi i giornalisti presenti a questo evento. Con atleti così forti e di ben 16 nazionalità diverse, non poteva essere altrimenti
Remco Evenepoel
Tantissimi i giornalisti presenti a questo evento. Con atleti così forti e di ben 16 nazionalità diverse, non poteva essere altrimenti

Si parte…

Nella giostra dei vari “corner” di questi studios maiorchini va in scena il bailamme di interviste. Per fortuna gli orari sono cadenzati, altrimenti mentre parla Remco ci si perderebbe Roglic. Mentre c’è Roglic si rischierebbe di perdere Lipowitz… Tanta, quasi troppa carne al fuoco.

E proprio questa tanta carne al fuoco ci dice di una squadra fortissima. Una squadra che può tenere testa alla UAE Emirates. E Remco parte proprio da qui, dalla squadra e dal lavoro che si sta facendo.
«Ho ricevuto – dice Evenepoel – un’accoglienza calorosa dai miei nuovi compagni. Primoz è sempre stato un mio idolo, quindi è fantastico condividere la strada con lui. Sto scoprendo un nuovo ambiente. E’ una squadra molto solida che si adatta bene al mio carattere e alle mie ambizioni. Venivo da un team professionale, arrivo in un team professionale e ancora più grande. Prima eravamo i fiamminghi, qui è qualcosa di internazionale. Ognuno ha uno spazio di lavoro e ognuno ha un ruolo specifico. Chi ti prepara il buffet non ti dice anche cosa mangiare, per intenderci. La professionalità è al massimo in ogni settore, in ogni figura.

«Tutti stiamo cercando di lavorare in sintonia. Ci sono tanti ragazzi forti… Sono qui da pochissimo, ma in questi giorni di training camp ci conosceremo meglio. Conoscevo solo Cattaneo che era in squadra con me e ritrovarlo è stata una sorpresa (in realtà lo sapeva eccome, ndr). Stiamo parlando molto, facendo riunioni. Comunque mi sento accolto e sento la fiducia in me. Davvero, per adesso tutto va bene».

Remco Evenepoel
L’aliante che ieri Lipowitz e altri 8 compagni hanno fatto decollare trainandolo con le loro bici. Per dire che il clima è parso sereno
Remco Evenepoel
L’aliante che ieri Lipowitz e altri 8 compagni hanno fatto decollare trainandolo con le loro bici. Per dire che il clima è parso sereno

Tra fiducia e pressione

Evenepoel sente la fiducia dunque. E va bene, questa sfida prevede anche degli “oneri”. Il suo contratto è di quelli che pesano. Se un colosso mondiale come Red Bull decide di investire su di te, è vero che ti dà tanto, ma è anche vero che altrettanto dovrai dare. Insomma, si aspettano molto da lui. E gli chiediamo esplicitamente se sente la pressione di questo “nuovo capitolo”, come recitava il claim introduttivo del media day.
«Pressione? No – risponde sorridendo Remco – non la sento. Perché dovrei? Tutti lavoriamo al meglio, tutti ricerchiamo il massimo ogni giorno. Poi la pressione durante le corse mi piace sentirla, è una spinta ulteriore».

Si parla già di una rivalità interna con Florian Lipowitz, terzo all’ultimo Tour, ma Evenepoel è abilissimo a glissare. E tutto sommato ha anche ragione quando dice che in una corsa come il Tour de France partire con due punte è meglio.

«Questa per me sarà la prima volta che correrò un Grande Giro con due leader. Faremo dei ritiri e il Catalunya insieme e sarà un banco di prova per conoscerci, per capire come muoverci insieme anche tatticamente visto che siamo diversi».

Remco ha detto che l’obiettivo della Red Bull è tornare sul podio del Tour. Lui ci è salito nel 2024
Remco ha detto che l’obiettivo della Red Bull è tornare sul podio del Tour. Lui ci è salito nel 2024

Giro no, Tour sì

A proposito di Tour, questo è il grande goal che Remco, ma anche il patron Denk, hanno annunciato in apertura di meeting: «Porteremo la squadra più forte alla Grande Boucle».
A questo punto non potevamo non chiedergli del Giro d’Italia. «Mi sarebbe piaciuto farlo – ha spiegato Remco – c’è una crono molto lunga e non ci sono salite impossibili. Correre o no il Giro è stato il momento più difficile, ma la decisione è questa. Tra l’altro che avrei fatto il Tour l’ho saputo ieri (martedì, ndr)».

«Il mio programma – spiega Remco – inizia con il Catalunya, appunto, e proseguirà con le Ardenne. Non sarò invece né alla Sanremo, né al Giro delle Fiandre: quest’anno voglio una stagione il più possibile senza intoppi. Non dimentichiamo che a causa del mio incidente lo scorso autunno ho perso molti mesi. Per questo abbiamo deciso per un calendario basico, senza idee folli o esperimenti. Quindi voglio un inverno lungo su cui poter costruire una base solida, molto solida».

Una piccola precisazione: Evenepoel in realtà inizierà un po’ prima la sua stagione agonistica e lo farà con la cronosquadre proprio qui a Palma de Maiorca. La cronosquadre tornerà a essere importante visto che aprirà il Tour. Poi prenderà parte alla Valenciana.

Però lo stesso Evenepoel ha lasciato aperta una finestra su Tirreno-Adriatico o Parigi-Nizza, sostenendo che tra la Valenciana e il Catalunya in effetti c’è molto tempo. Di contro sarebbe un periodo ideale per visionare le tappe del Tour. Mentre dopo il Tour il programma prevede per ora le corse in Canada.

Remco Evenepoel presentazione, Ralph Denk
Ralph Denk ha aperto la conferenza dicendo dei rinnovi di Finn, Pellizzari e Lipowitz (foto Maximilian Fries)
Remco Evenepoel presentazione, Ralph  Denk
Ralph Denk ha aperto la conferenza dicendo dei rinnovi di Finn, Pellizzari e Lipowitz (foto Maximilian Fries)

Obiettivo performare

Tornando alle parole di Remco, parlando di una base solida lui stesso apre un altro capitolo importante, quello relativo alla performance. Come dicevamo, al belga si chiede molto e lui è pronto a darlo. A mettersi in gioco, come sembra stia già facendo. Ma soprattutto quello della performance è il pallino che ha afflitto Denk e il suo staff l’anno passato. Stando a ciò che ci hanno detto, questo aspetto lo rendeva alquanto teso, cosa che a cascata si ripercuoteva sul resto dello staff e infine sugli atleti.

«Non abbiamo perso un minuto – spiega l’iridato a cronometro – abbiamo subito iniziato a lavorare sodo. Abbiamo fatto molti test e colloqui, soprattutto la settimana scorsa. Con così tante persone attorno ognuno controlla ogni dato. Dan Lorang e John Wakefield sono impressionanti. Controllano ogni cosa prima di ogni allenamento e anche dopo ci sentiamo ed eventualmente correggiamo il tiro tutti insieme».

Tadej Pogacar e Remco Evenepoel, Europeo 2025
Se Evenepoel riuscirà a ridurre il gap con Pogacar ne guadagnerà lo spettacolo
Tadej Pogacar e Remco Evenepoel, Europeo 2025
Se Evenepoel riuscirà a ridurre il gap con Pogacar ne guadagnerà lo spettacolo

Remco più forte?

«Se posso migliorare ancora? Dico che lavoro sodo, ma poi per andare forte e vincere ci sono in ballo molti dettagli. Non basta salire in bici e andare. Anche i materiali contano: per esempio la bici è la stessa ma il gruppo è diverso. Sono passato da Shimano a Sram e mi sto abituando. Anche la continuità conta. Io lo scorso anno ho avuto molti alti e bassi. Sono stato fermo a lungo in inverno come dicevo, ho vinto la prima corsa, ma poi ho faticato. Dopo il Tour sono stato fermo altre due settimane. Poi mi dicevano che dopo le 4-5 ore calavo… Per adesso mi sento più forte».

Speriamo sia come dice lui. Un contraltare a Pogacar non farebbe altro che aumentare lo spettacolo. Sin qui l’unico ad esserci riuscito in qualche classica è stato Van der Poel. Quando se ne va, Remco continua a sorridere, nonostante sia stato “rapito” da tv e orde di giornalisti per diverse ore. Che sia davvero l’anno della rinascita per il belga?