Un caffè con Masciarelli, l’italiano con la valigia

29.06.2022
6 min
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Il campionato italiano è l’evento che permette di riunire tutti i ragazzi del nostro Paese, ma anche chi, seppur italiano, vive un po’ più lontano. E’ il caso di Lorenzo Masciarelli, giovane abruzzese che corre da ormai 3 anni in Belgio alla Pauwels Sauzen Bingoal.

Per Lorenzo il campionato nazionale rappresenta una delle rare occasioni di correre in Italia. Allora noi, consci della fortuna di averlo incrociato proprio sulle strade di Carnago, lo intercettiamo e ci facciamo raccontare il ciclismo di lassù.

Masciarelli insieme a Toneatti (Astana Development), i due sono colleghi nel ciclocross
Masciarelli insieme a Toneatti (Astana Development), i due sono colleghi nel ciclocross

L’occasione presa al volo

Quando tre anni fa Lorenzo è finito a correre in Belgio l’occasione si è presentata un po’ inaspettatamente. Questione di giorni e di decisioni e la scelta era stata presa, si parte! Anche perché, per non avere rimpianti, è meglio sempre cogliere le occasioni che si presentano alla nostra porta.

«Quando ero allievo e correvo nel ciclocross – racconta nel frastuono di speaker e presentazioni Lorenzo – mi sono piazzato al Trofeo Guerciotti e a Brugherio. Così mio padre, che conosceva Mario De Clercq, per scherzo mi ha chiesto di andare a fare un periodo di prova della durata di una settimana con loro in Belgio. Ho fatto una gara, gli sono piaciuto e non sono più tornato indietro».

Ecco la Ridley usata da Lorenzo ai campionati italiani di Carnago
Ecco la Ridley usata da Lorenzo ai campionati italiani di Carnago

Un nuovo mondo

Trasferirsi così giovani in un nuovo Paese può far paura. Di colpo tutto quello che ti circonda cambia, rischi che vengano a mancare i punti di riferimento. 

«Con me è venuta la mia famiglia (mamma e papà Simone, pro’ dal 2000 al 2013, ndr). Il primo anno mi sono dovuto adattare ai ritmi e ad un modo di vivere molto differente dal nostro. Nel mio secondo anno da allievo sono andato forte, ho vinto qualche gara, alcune anche internazionali e così ho deciso di concentrarmi maggiormente sul ciclocross. Tutte le vittorie ottenute mi hanno aiutato a prendere una decisione.

«Ormai sono 3 anni che sono nelle Fiandre, vivo ad Oudenaarde, vado a scuola lì e mi alleno tutti i giorni su quelle strade. Ho avuto modo di girare tanto il Belgio in questi anni ed è il paradiso del ciclismo. Ogni bar, strada, tratto di pavé trasuda storia, i pub hanno tutte le birre dedicate al ciclismo, con nomi di corridori o di tratti famosi, inoltre sono pieni di poster e di foto.

«Anche l’istruzione è un aspetto che curano molto, la scuola che frequento è dedicata ai ciclisti, siccome facciamo molte assenze durante l’anno cercano di venirci incontro con i compiti e le lezioni. Poi io mi gestisco autonomamente studio e attività da atleta, ma grazie al loro aiuto mi viene più facile incastrare tutto».

Masciarelli al campionato italiano aveva il numero 177, l’ultimo della lista partenti, ha chiuso la corsa al 42° posto
Masciarelli al campionato italiano aveva il numero 177, l’ultimo della lista partenti, ha chiuso la corsa al 42° posto

Il ciclismo in Belgio

Andare a vivere in una delle Nazioni più votate alla bici che ci sono al mondo deve essere un sogno per un giovane atleta. Respirare ogni secondo il ciclismo e la sua storia con tante strade e monumenti dedicati allo sport che ama. 

«Con la squadra mi trovo molto bene – racconta con il sorriso Lorenzo – sono costantemente seguito da tante persone che hanno lo scopo ed il piacere di insegnare il ciclismo. L’esperienza che sto facendo con loro, soprattutto legata al ciclocross, non potrei mai farla qui. I compagni di squadra sono gentili ed estremamente calorosi, è un bel modo di fare gruppo e di restare affiatati. Non mi mettono mai pressioni nell’ottenere risultati, ogni anno punto a migliorare e crescere dal punto di vista sportivo e personale».

Ogni anno uno step in più

In questa stagione abbiamo visto che Lorenzo ha aggiunto un tassello in più alla sua crescita sportiva. E’ arrivato infatti il debutto con i pro’ su strada, più precisamente al Giro del Belgio. 

«E’ stata una gran bella emozione correre con i professionisti – dice Lorenzo – su strada ho sempre corso ma a quel livello era la prima volta. E’ un altro sintomo della fiducia che la squadra mi dà. La prima gara con i pro’ è stata una bella “mazzata”, non avendo mai corso gare del genere non sapevo cosa aspettarmi né dagli avversari e nemmeno da me stesso. Mi mancava l’esperienza di base, a volte faticavo a pedalare in gruppo. Sono molto contento di quanto fatto, sono riuscito a chiudere la corsa in maniera soddisfacente.

«La strada – riprende – rimane un’attività di preparazione ai mesi più importanti per me, ovvero quelli invernali, dove ci sarà il ciclocross. Anche perché inizierà il mio secondo anno da under 23 e voglio fare bene. Sono sicuro che queste esperienze su strada con i pro’ mi daranno una marcia in più, ne farò anche altre, per esempio a fine luglio correrò anche il Tour Alsace».

Ogni volta che viene in Italia a correre Lorenzo ha tutti gli occhi puntati addosso. Qui ai tricolori di cross 2022
Ogni volta che viene in Italia a correre Lorenzo ha tutti gli occhi puntati addosso. Qui ai tricolori di cross 2022

Cross e pressioni

Per un ragazzo italiano che corre nel ciclocross e per di più nella patria di questo sport le aspettative si alzano, soprattutto quando torna da noi.

«In Belgio non ho pressioni – dice – visto che mi conoscono poco riesco a correre in maniera più serena. Quando vengo in Italia la pressione, invece, la avverto di più. E’ come se dicessero: “E’ arrivato il crossista del Belgio, vediamo cosa sa fare”, tutti si aspettano che spacchi il mondo. Il mondo del cross, come contorno e come passione, non è minimamente paragonabile al nostro. In Belgio è lo sport nazionale, sono appassionatissimi, ogni gara è una festa con tendoni, bar, stand del cibo e discoteche, praticamente un luna park!».

Quest’inverno Masciarelli inizierà il suo secondo anno da under 23 nel ciclocross e vorrà arrivare pronto e determinato
Quest’inverno Masciarelli inizierà il suo secondo anno da under 23 nel ciclocross e vorrà arrivare pronto e determinato

Qualche differenza

Chiediamo a Masciarelli quale sia la più grande differenza tra il Belgio e l’Italia…

«Il metodo di lavoro, specialmente nella parte legata all’alimentazione. Hanno una mentalità diversa rispetto alla nostra, soprattutto per quanto riguarda l’approccio alla gara. Noi tendiamo a stare attenti a tutto e mangiamo anche molte ore prima della corsa, invece in Belgio sono più liberi, mangiano più tardi: intorno a due ore e mezza prima del via, ti lasciano più libertà».