Professionisti e amatori, le distanze si riducono

30.07.2021
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Prima una voce e poi un’altra. L’azienda che produce bici, rimasta fuori dal WorldTour per offerte superiori o per scelta. Il produttore di abbigliamento che si affianca all’organizzatore di Gran Fondo. Il Covid ha messo migliaia di nuove persone in sella e, già nei nostri confronti con i candidati alla presidenza federale, si era parlato a lungo della necessità di intercettare quel pubblico di novelli amatori. Ad ora il presidente Dagnoni ha lavorato molto sull’elite, gettando le basi per la rifondazione delle nazionali, mentre il resto si muove sotto traccia. Così per capire in che modo gli sponsor si stiano attrezzando per intercettare da sé le nuove leve del ciclismo, abbiamo chiesto nuovamente conforto a Emiliano Borgna, responsabile di ACSI Ciclismo, cui fa riferimento un notevolissimo numero di organizzatori e atleti del mondo delle Gran Fondo.

Moser testimonial Cinelli a Nova Eroica con Giancarlo Brocci, motore di Eroica
Moser testimonial Cinelli a Nova Eroica con Giancarlo Brocci, motore di Eroica

Aziende fai da te

Il settore è a sua volta in ripresa dalla pausa Covid. I protocolli permettono lo svolgimento delle manifestazioni. E quelle schiere di ciclisti che inizialmente non sapevano come muoversi, adesso stanno scoprendo il piacere di aggregarsi. Non c’è da stupirsi che i grossi nomi, interessati alla vetrina a soprattutto a vendere, inizio a guardarli con occhio interessato.

«Sono mesi intensi – dice Borgna – il settore è ripartito e quando si capirà bene in che modo utilizzare il Green Pass, sarà tutto anche più chiaro. Due settimane fa abbiamo fatto Nova Eroica con bici gravel ed è stata un successone. Confermo che anche aziende importanti si stanno avvicinando al mondo amatoriale. Il professionismo è l’ambizione di tutti, ma a monte serve anche l’anello pagante, che è appunto l’amatore. Così oltre a sostenere le manifestazioni di altri, alcune aziende sono diventate organizzatrici di eventi in cui fanno parlare di sé e magari riescono anche a vendere, facendo sì che l’amatore curioso diventi cliente».

Il potere dei social

Affermazioni molto interessanti che dovrebbero punzecchiare in modo energico i manager del professionismo, che in certi casi pensano di avere per diritto tutte le porte aperte, e anche il mondo dell’informazione, che deve cambiare canali e registro. Il fatto è che le aziende hanno smesso di aspettare e stanno diventando primi attori sulla scena.

«C’è un altro approccio rispetto a prima – conferma Borgna – si vede abbastanza chiaramente. A Nova Eroica è venuta Campagnolo con telai Cinelli. Hanno portato i corridori, fra cui Moreno Moser, hanno prodotto i loro contenuti social e se ne sono andati contenti. Sono cambiati anche i rapporti con la stampa. Ormai più di un articolo funziona l’influencer. Quando alla GF Squali è arrivata Letizia Paternoster, a prescindere dal fatto che abbia vinto o meno grandi cose, c’è stato quasi bisogno del servizio d’ordine. Quando due anni fa venne Nibali, ci fu una follia. C’è ricerca di questi personaggi, in un approccio più godereccio con il ciclismo».

Quando alla Gran Fondo Squali andò Nibali, ci fu l’assalto degli amatori, suoi primi tifosi
Quando alla Gran Fondo Squali andò Nibali, ci fu l’assalto degli amatori, suoi primi tifosi

Pro’ di nuovo… amici

Eppure proprio dagli ultimi esempi si capisce come la differenza fra amatori e professionisti si stia riducendo. Finita l’epoca infausta degli squadroni di corridori disoccupati che imponevano la loro legge in gruppo, i campioni sono tornati modello e ispirazione.

«Quelli di prima – sorride Borgna – venivano guardati con fastidio, ora chi prova a gestirsi a quel modo viene emarginato. Gli altri invece sono oggetto di ammirazione e a loro volta sono sensibili al mondo amatoriale. Sulla pagina ACSI ho postato la foto della maglia gialla avuta in regalo da Pogacar, perché Tadej ha saputo quello che facciamo ed era curioso e interessato, per la sua idea di fare qualcosa per il ciclismo in Slovenia».

Festival della bici

E così il mondo delle Gran Fondo ha riacceso i motori, con l’arrivo del gravel a rianimare la scena: lo conferma il successo di Nova Eroica.

«Le stesse aziende – dice – si sono spostate verso questo il settore degli amatori. Chi fa le bici, chi fa l’abbigliamento. Nascono eventi che uniscono le due anime del ciclismo. Sarebbe bello che attorno alle corse dei professionisti nascessero dei veri festival del ciclismo in cui coinvolgere, come ci siamo detti parecchie volte, anche l’attività giovanile».

Quest’anno a Riccione c’era Letizia Paternoster, per la gioia degli amatori presenti (foto Gf Squali)
Quest’anno a Riccione c’era Letizia Paternoster, per la gioia degli amatori presenti (foto Gf Squali)

L’intuizione di Pozzato

E’ quello che accadrà a metà ottobre in Veneto grazie a Pippo Pozzato e al suo socio Johnny Mole, con il Giro del Veneto il mercoledì, la Serenissima Gravel il venerdì, la Gran Fondo da Venezia a Bassano il sabato e sulle stesse strade la Veneto Classic la domenica.

«E’ una bellissima notizia – conferma Borgna – soprattutto per un anno come questo in cui la partecipazione agli eventi è ancora inferiore all’abituale. Però si riparte. La GF Squali, la prima, ha fatto numeri importantissimi. Altre faticano. Quelli che avevano congelato le quote di iscrizione l’anno scorso le ripropongono quest’anno a costo zero. Salvo qualcuno che ha chiesto il sovrapprezzo. Non una bella cosa, non il modo giusto per farsi voler bene…».