Maguire ci presenta il Pogacar che non conosciamo

24.05.2024
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SAPPADA – Oggi Tadej Pogacar ha vissuto una giornata tranquilla, specialmente in bici. Poi per lui sono iniziate le solite pratiche: interviste, controlli, conferenza stampa… e in questo frangente interviene il suo “angelo custode”, Luke Maguire, addetto stampa della UAE Emirates (al suo fianco nella foto di apertura).

Mentre si attende l’arrivo della maglia rosa, oggi un quarto d’ora più indietro di Vendrame, è proprio Maguire che ci porta a scoprire un Tadej diverso. Quello dietro le quinte, nel vero senso della parola. E ci apre uno spiraglio anche sul suo lavoro, quello di assistere al corridore più forte del mondo. E di come Tadej abbia trovato il suo equilibrio con il Giro d’Italia.

Un Giro che lo ha visto praticamente sempre con il microfono in bocca. In quanto vincitore di tappa o portatore della maglia rosa, cosa che fa ininterrottamente dal 5 maggio, “Pogi” era in mix zone, alle interviste flash dopo il traguardo o alle conferenze stampa post tappa. In un paio di occasioni è parso nervoso, ma molto più spesso è stato solare.

Luke Maguire con Tadej Pogacar in mix zone
Luke Maguire con Tadej Pogacar in mix zone
Come fai a capire quando lui sta bene, è nervoso, è tranquillo, insomma, il suo stato d’animo?

Tadej è un ragazzo molto calmo, direi. E il suo stato d’animo lo si capisce molto bene anche dal suo linguaggio del corpo. solitamente è sorridente. Si trova bene con le persone intorno a lui. Trasmette ottimismo. E anche per questo c’è una buona atmosfera. In più è un grande motivatore.

Sa fare gruppo dunque…

Nella nostra squadra l’atmosfera è ideale. Lui è sempre molto propositivo con tutto lo staff, con tutti coloro che sono sull’autobus e noi lo vogliamo vedere così… E’ un esempio. Fa lavorare al meglio tutti, dai massaggiatori ai meccanici. E questo suo modo di essere sorridente ed ottimista è una spinta in più.

Dopo la gara solitamente cosa chiede prima di tutto? 

La prima cosa quando attraversa la linea d’arrivo è il suo telefono per mandare messaggi o chiamare Urska (Zigart, la sua compagna, ndr). Questa è la cosa più importante per lui. Poi sì, si concentra molto anche sul recupero, gli integratori, assume le sue bevande e il suo cibo. Non ne è ossessionato, ma è certamente molto professionale. Dal suo modo di fare fa sembrare tutto molto naturale e facile, ma in realtà in quello che fa ci pensa molto.

Pogacar spesso è salito sul podio anche tre volte: vittoria di tappa, maglia rosa e maglia blu di miglior scalatore. In queste fasi Maguire è cruciale
Pogacar spesso è salito sul podio anche tre volte: vittoria di tappa, maglia rosa e maglia blu. In queste fasi Maguire è cruciale
Luke, veniamo al tuo lavoro: che differenze hai notato nel seguire Tadej fra Giro d’Italia e Tour de France?

La mia giornata è abbastanza simile, con gli obblighi del podio e le conferenze stampa, sia al Tour che al Giro. Penso che qui al Giro con lui si sia fatto un passo in avanti per i tanti tifosi che si sono visti a bordo strada. E penso anche che sia stata una gara fantastica per Tadej, ma anche per noi e per gli italiani: si sono entusiasmati in un modo diverso dal solito. Okay, lui è sloveno ma passa molto tempo in Italia. Vive vicino all’Italia, quindi credo che il vostro Paese sia un posto speciale per lui.

Quando siete in macchina per tornare in hotel di cosa parlate? Quali sono gli argomenti?

Prima di tutto controlliamo se è un bell’albergo! Poi, visto anche che gran parte del nostro staff è italiano, magari chiediamo loro qual è il piatto tipico della regione. O cosa potremmo trovare a cena. Anche se questo riguarda più noi dello staff che Pogacar o i corridori.

Possiamo immaginare…

Loro devono seguire tutti gli aspetti della dieta che gli indica il nutrizionista. Quindi Tadej non mangia sempre le specialità locali, ma noi sì! E si scherza su queste cose. Fa alcune battute in merito. E anche se è stanco ha sempre una bella energia.

In verde l’adesivo di Hulk che Pogacar ha sul manubrio della sua bici
In verde l’adesivo di Hulk che Pogacar ha sul manubrio della sua bici
Durante questo Giro hai avuto qualche richiesta particolare o strana da parte di noi giornalisti?

Una richiesta particolare, forse potrebbe riguardare il piccolo logo sul manubrio, Hulk. Questa è probabilmente la richiesta più insolita. E neanche io so bene perché lo chiedano.

E per Roma Pogacar vi ha fatto qualche domanda? Si è informato? Magari avete previsto una passeggiata in centro la sera per vedere il Colosseo o Fontana di Trevi?

Penso che per quella sera il nostro hotel sia abbastanza lontano dal centro di Roma, quindi non sono sicuro di quanto potremmo godercela. Prima dovremmo sbrigare le cose principali,  successivamente ci riuniremo tutti in gruppo e ceneremo in un ristorante vicino all’hotel. Dopodiché, penso che Tadej abbia degli obblighi con la gara. Obblighi che avranno anche le altre maglie di leader. Ma la verità è che tornare a casa sarà una priorità per lui.

Luke, più che una domanda chiudiamo con un consiglio. Visto che non sempre Pogacar si è potuto gustare le specialità locali, una pasta molto romana, forse ancora più tipica della carbonara che lui ama tanto, è la cacio e pepe…

Va bene. Glielo dirò e penso che gli piacerebbe provarla.