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Paternoster a Parigi, l’inseguimento del tempo perduto

12.10.2022
6 min
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Il sogno di Parigi per cancellare l’incubo di Monaco. Lo scorso 13 agosto ci aveva fatto stare tutti col fiato sospeso dopo il tremendo botto durante l’eliminazione nel velodromo bavarese, ma ora Letizia Paternoster torna a risplendere in azzurro. Non sarà il mondiale che sperava perché il tempo è stato troppo poco per ritornare al top, ma sarà l’occasione per prendere le misure sulla pista che tra meno di due anni metterà in palio le medaglie olimpiche.

Con questa foto su Instagram e un post molto intenso, Letizia Paternoster ha annunciato il ritorno in azzurro
Con questa foto su Instagram e un post molto intenso, Letizia ha annunciato il ritorno in azzurro

Inseguimento individuale

Per vederla sfrecciare nella rassegna iridata dovremo aspettare sabato, quando sarà in programma l’inseguimento individuale, mentre per le altre prove l’appuntamento è soltanto rimandato. Letizia vuole che il 2023 sia l’anno del riscatto dopo che le ultime stagioni sono state costellate di imprevisti e la svolta deve arrivare soprattutto su strada: per questo la ventitreenne trentina ha scelto la Bike Exchange-Jayco, con cui si è ritrovata già lo scorso weekend a Torino prima di volare in Francia. Una svolta australiana, per la felicità di papà Paul nato proprio nella Land Down Under.

Finalmente si torna in azzurro, una bella liberazione per te: come ti senti?

Avrei preferito arrivare a Parigi con un altro tipo di condizione, ma diciamo che devo anche ricordarmi dov’ero un mese fa, per cui va bene così e sono riuscita nel mio obiettivo, che era di strappare la convocazione per il mondiale e basta. Aspetto soltanto di voltar pagina tra poco.

Nell’estate, Paternoster ha corso la Sei Giorni delle Rose insieme a Martina Fidanza (foto Instagram)
Nell’estate, Paternoster ha corso la Sei Giorni delle Rose insieme a Martina Fidanza (foto Instagram)
Cosa rimane di quel tremendo 13 agosto?

In realtà, non ho proprio ricordi di due giorni perché ho battuto forte la testa e perso i sensi. Mi resta la rabbia per quanto successo perché è arrivato in un momento in cui stavo veramente bene e diciamo che non ci voleva. Detto ciò, ho imparato anche da questo infortunio.  

Da leonessa quale sei però ti sei ritirata su in poco più di un mese, con l’aiuto di famiglia e fidanzato. Come hai fatto?

Appena uscita dall’ospedale, avevo ancora dolori forti dall’operazione complessa in cui mi hanno messo una placca con le viti, perché la clavicola era rotta in quattro. Eppure, il mio primo pensiero è stato quello di chiamare un fabbro, che mi montasse qualcosa per far sì che potessi tornare il prima possibile almeno sui rulli. Così è stato, sono andata anche un po’ contro quello che diceva il medico, bruciando i tempi, perché il pensiero nella testa era di arrivare nel miglior modo possibile ai campionati del mondo, pur sapendo che i miracoli non li potevo fare. Arrivare in perfetta forma era impossibile, perché per evitare sollecitazioni ho dovuto allenarmi soltanto su pista e non su strada. Ho fatto il possibile e l’unica cosa che volevo era arrivare a Parigi senza rimpianti. Ce l’ho fatta, darò il massimo e come andrà, andrà.

L’Italia arriva a questo mondiale sull’onda lunga del record dell’ora incredibile di Filippo Ganna: che spinta avrete in più?

Più che sabato, Pippo mi ha impressionato già le settimane precedenti, in cui faceva le prove in allenamento. Mi dicevo: «Ma da dove la prende tutta ‘sta forza?». Non gliela volevamo “tirare”, ma già tutti eravamo consapevoli di quello che era capace di fare e che ce l’avrebbe fatta. Avere qui Elia (Viviani, ndr) e Pippo come grandi pilastri del gruppo rappresenta una fortuna enorme. Spesso e volentieri li cerco e gli chiedo consigli per colmare alcune lacune. Avere due sportivi di alto livello in squadra ci aiuta a crescere e ci aiuta a prendere la direzione giusta. Per me è fondamentale e li dobbiamo ringraziare ogni giorno.  

Quando ti vedremo in pista?

Sabato, perché farò soltanto l’inseguimento individuale. Purtroppo le corse di gruppo non le posso ancora fare perché non si è ancora saldata del tutto la clavicola e sarebbe troppo rischioso.

Gli anni alla Trek sono stati un concentrato di sfortuna e incidenti, con 3 vittorie su strada (foto Instagram)
Gli anni alla Trek sono stati un concentrato di sfortuna e incidenti, con 3 vittorie su strada (foto Instagram)
Dopo Tokyo non è scoccata la scintilla in cui speravi. Nell’estate poi, è arrivato anche il cambio di squadra, come a voler dare una svolta: che cosa ti aspetti dal passaggio alla Bike Exchange?

Voglio lasciare il segno anche su strada, ci credo tanto. Direi che le sfighe me le sono lasciate alle spalle, perché anche quest’anno ho avuto di nuovo il Covid e per due volte, poi la mononucleosi che è durata 3 mesi. Mi sono ripresa, ma sono caduta e mi sono rotta la clavicola. E’ stato un altro anno da metterci una croce sopra, però non voglio neanche pensarci su. In me c’è una voglia pazza di cominciare una nuova stagione su strada, sono tanto motivata da loro e mi aiuta a tirare fuori ancor più grinta e voglia di riscatto. Spero di poter far tante corse, improntate sulla strada, perché solo così si riesce ad aumentare il “motore” della persona.

Ne sogni qualcuna più di tutte tra le classiche?

Sicuramente il Fiandre è quella d’eccezione. Tante non ne conosco ancora perché non le ho fatte, però Fiandre e Gand-Wevelgem sono le mie due preferite senza dubbio.

La scelta della Bike Exchange è perché un po’ di Australia ce l’avevi già dentro?

Sono tornata in patria (sorride, ndr)! Il papà è australiano e quando l’ha saputo, era entusiasta. Mi ha detto: «Vedi che alla fine i cerchi si devono chiudere prima o dopo?!». Lui è il mio primo tifoso, per cui è sempre fiero di quel che faccio e che farò.

Lo scorso anno, Paternoster iridata nell’eliminazione ai mondiali di Roubaix
Lo scorso anno, Paternoster iridata nell’eliminazione ai mondiali di Roubaix
Quando non pedali, che cosa combini?

Appena finisco quest’intervista, ho lezione online di recupero. Mi sono messa sotto con l’Università e ho dato tre esami in questi due mesi. Sto studiando Scienze Politiche alla Luiss di Roma e quindi sto intraprendendo questa strada, grazie anche al supporto dei professori e della scuola stessa che mi mette a disposizione un tutor online, che mi segue quando sono impegnata in lunghe trasferte. Sto inseguendo anche questo traguardo, che per me è importantissimo.

Un’altra corsa da vincere?

Mi sa che però è più difficile questa rispetto alle classiche su strada.