Nuovo treno per Ewan: ecco le idee di Guarnieri

17.12.2022
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PALLASTRELLI – L’aperitivo, si sa, tira sempre la volata alla cena. Figuratevi se non risuona questo mantra a casa di Jacopo Guarnieri, uno dei migliori pesci-pilota al mondo, che su questo ruolo ci ha costruito una professione.

Proprio per il suo modo di interpretare questo compito, è stato chiamato dalla Lotto-Dstny per far tornare Caleb Ewan su standard ancora più alti (in apertura Photo News & Maxime Van der Wielen). Il curriculum di Guarnieri non farà comodo solo al piccolo velocista australiano ma anche ad altri talenti del team belga. Siamo andati così a fare una visita sul tardo pomeriggio al 35enne piacentino per farci raccontare il nuovo ambiente che vivrà.

Sorride Jacopo. Con la Lotto-Dstny vuole essere un riferimento per Ewan e per De Lie
Sorride Jacopo. Con la Lotto-Dstny vuole essere un riferimento per Ewan e per De Lie
Jacopo quanto ti è costato andar via dalla Groupama-Fdj?

Beh, dopo sei stagioni non è stato semplice. Da una parte c’è del dispiacere e lo sarà di più quando ci rivedremo alle gare. Dall’altra però il cambiamento è sempre stato un aspetto positivo nella mia carriera. Sentivo che si stava chiudendo un ciclo e ho colto l’opportunità della Lotto-Dstny, che è arrivata a fagiolo. Siamo rimasti in ottimi rapporti. Anzi, pensate che gli ho detto che per una volta che la Groupama aveva disegnato una maglia che mi piaceva, io non ci sono più. Potrebbero regalarmene una (dice ridendo, ndr).

Quanto ci era voluto per creare la simbiosi Demare-Guarnieri e col resto del vostro treno?

In realtà molto poco. La prima corsa che abbiamo fatto assieme l’abbiamo vinta. Febbraio del 2017, prima tappa dell’Etoile de Bessegès dove Arnaud ha battuto Kristoff, che era il mio capitano l’anno precedente. Da lì abbiamo costruito bene tutti i nostri automatismi. Abbiamo vinto subito tanto. Forse la fortuna era che non esisteva prima un loro treno. Mi hanno dato fiducia totale, con le direttive che volevo io.

Hai mai fatto il conto di quanto avete vinto assieme?

Abbiamo fatto più di 300 gare assieme. Io c’ero nell’85 per cento delle sue vittorie. Lui con me ne ha conquistate 45 delle 51 fatte in questi sei anni e sulle 90 totali della carriera. Se ci penso, mi sento orgoglioso perché sono numeri importanti e successi di peso fra tappe al Giro con due maglie ciclamino, Tour, Parigi-Nizza, Delfinato, Giro di Svizzera. Così prima di andarmene ho fatto un regalo ad Arnaud dove c’erano riepilogati questi ed altri dati di noi due come compagni di squadra. Gliel’ho consegnato quando ci siamo visti alla presentazione del Giro 2023. Io ero contento di darglielo e lui sorpreso e contento di riceverlo.

Nella Lotto-Dstny formalmente lavorerai per Ewan ma troverai un altro Arnaud, De Lie, per il quale potresti essere l’ultimo uomo.

Principalmente sono andato lì per Caleb. Tutta la prima parte di stagione, fino all’estate, avremo lo stesso calendario. Ho chiesto però di poter correre anche con De Lie. E’ simile a Boonen, va forte sugli strappi ed è meno velocista, però mi interesserebbe cercare di portare alla vittoria anche lui. E’ un 2002, quindi tutto da scoprire.

Considerando le tue precedenti esperienze nelle altre formazioni, quanto ci vorrà a trovare i giusti meccanismi col nuovo treno?

Sarà meno immediato perché Caleb ha le sue idee molto radicate. Ci sono già altri compagni che lavoravano per lui, ma secondo me mancava una guida. Potrebbe essere più difficile ma al tempo stesso molto stimolante. Per me è più efficace un treno che parte da 50 all’ora per arrivare ai 60 in crescendo, mentre Caleb preferisce arrivare subito ai 60 e tenere la velocità fino alla fine. Sono due situazioni diverse, nel secondo caso è più facile che ti rimontino. Dobbiamo trovare il compromesso, visto che non è un corridore cui piace partire in testa.

Hai trascorso due mini-ritiri in Belgio con la squadra. Che impressione hai avuto?

Ho fatto una settimana in tutto tra entrambe le volte. Per lo più ci siamo trovati per fare un po’ di bisboccia e conoscenza, visto che eravamo ancora in vacanza. Eravamo ad Houffalize a fare il team building. Principalmente abbiamo fatto orienteering divisi in più squadre tra corridori e staff. C’erano varie prove da superare, tipo kayak o una ferrata. Ci ritroveremo a gennaio ad Altea o Calpe. Ci sarà solo Arnaud, mentre Caleb sarà a correre giù in Australia. Peccato perché poteva essere già un’occasione per provare un po’ di treni però avremo modo di recuperare.

Da quest’anno la Lotto-Dstny sarà professional ma potrà disputare un calendario WT come miglior retrocessa. Cosa ne pensi?

E’ la situazione migliore. Possiamo gestire le nostre gare, andando a correre dove veramente ci interessa e dove possiamo fare risultato. Abbiamo il diritto di partecipare a tutte le gare WT, ma non il dovere. E’ chiaro che ogni anno va rinnovata mentre la licenza WorldTour ce l’hai per tre anni e sotto quel punto di vista sei più tranquillo. Dovremo confermare di essere tra i due migliori pro-team. Penso che mantenere questa posizione non dovrebbe essere più difficile del previsto, anche se mai dire mai. Mi piacerebbe contribuire a farli tornare nel WorldTour. In ogni caso faremo una attività di alto livello, come facevo gli altri anni.

Che obiettivi si è posto Jacopo Guarnieri?

Vincere col leader. Sono verso fine carriera ma non cambia nulla per me. Ecco, non mi dispiacerebbe trovare nuovi “vagoni” del treno, se mi concedete la metafora. Nell’ultimo anno ho inserito Miles Scotson nel treno di Demare. Lui non è un ultimo uomo ma come penultimo può avere un grande futuro ed è rimasto alla Groupama-Fdj. Qui invece devo conoscere bene i miei futuri compagni.

Guarnieri e Bennati sono stati compagni alla Liquigas nel 2009 e 2010. Assieme hanno corso i mondiali 2014 e 2016
Guarnieri e Bennati sono stati compagni alla Liquigas nel 2009 e 2010. Assieme hanno corso i mondiali 2014 e 2016
E un pensierino al mondiale non ce lo fai? Il circuito lo conosci e d’altronde col cittì Bennati hai un buon rapporto…

Col “Benna” siamo stati compagni di squadra e non avrò problemi a parlare con lui. Non credo che il mio calendario possa condizionarmi. Essendo il mondiale ad agosto, chi uscirà bene dal Tour de France penso che potrebbe avere una corsia preferenziale per essere convocato. Il percorso l’ho fatto agli europei del 2018. Stavolta dovrebbe esserci una salita di 6 chilometri nel tratto di trasferimento però non penso che farà differenze. Il circuito cittadino ricordo che non è facilissimo. Il mio programma dovrebbe permettermi, se sarò all’altezza, di mettermi in mostra e quindi puntare ad una maglia azzurra.