Lo sprint, l’arrivo, il boato. La domenica magica di Dati

15.05.2024
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Raramente capita di cogliere un’esultanza popolare ad un arrivo ciclistico com’è avvenuto domenica, al GP Industrie del Marmo. Classica internazionale per Under 23 che ha visto un arrivo finale di 5 corridori a contendersi la vittoria e vedendo tagliare per primo il traguardo Tommaso Dati, il pubblico è esploso. Erano infatti 26 anni che un toscano non vinceva la prova di Marina di Carrara, una gara molto sentita in una regione che del ciclismo ha fatto quasi una religione.

La volata vincente di Marina di Carrara. Erano 26 anni che un toscano non vinceva da quelle parti (foto Pagni)
La volata vincente di Marina di Carrara. Erano 26 anni che un toscano non vinceva da quelle parti (foto Pagni)

Dati, nel raccontare quanto avvenuto un po’ si schernisce: «C’erano in tanti che erano venuti a vedermi, parenti e amici, hanno fatto un po’ di claque… Scherzi a parte, si correva dalle mie parti, era uno dei miei obiettivi stagionali far bene nella mia gara e il risultato finale è stato anche oltre le aspettative».

Com’è nata la tua vittoria?

Sapevo, avendola corsa due anni fa, che c’erano buone possibilità che una fuga nata nella prima parte sarebbe andata in porto quindi dovevo entrarci. Siamo scappati in 18 e c’era buona collaborazione perché le maggiori squadre erano dentro. A un successivo attacco siamo rimasti in 7 collaborando fino all’ultimo strappo dove c’è stato l’attacco di Turconi. In discesa sono rientrato conoscendo bene la strada e ci siamo ritrovati a giocarci la vittoria in 5. Sapevo che Oioli era il più veloce e ho preso la sua ruota, saltandolo a 50 metri dal traguardo. Lì è scoppiata la festa…

Il podio del GP Industrie del Marmo, con Dati fra Oioli (2°) e Turconi (3°, foto Pagni)
Il podio del GP Industrie del Marmo, con Dati fra Oioli (2°) e Turconi (3°, foto Pagni)
Come nasce il Dati ciclista?

Molto presto, quasi come un gioco. C’era mio cugino che correva come G1 e io per stare con lui e continuare a giocare l’ho seguito. Ho visto che mi divertivo e andavo anche bene, così ho continuato, lui invece si è dedicato poi al calcio e ha smesso anche con quello.

Tu sei il classico passista…

Sì’, vado anche bene sulle salite medio-brevi, non sono al livello dei migliori scalatori quando si tratta di ascese molto prolungate o con pendenze spinte. Mi manca forse qualcosa in volata ma nei gruppi ristretti posso dire la mia come è avvenuto domenica.

Buon passista, Dati ha conquistato lo scorso anno il titolo regionale a cronometro
Buon passista, Dati ha conquistato lo scorso anno il titolo regionale a cronometro
Vai anche molto bene a cronometro, sei campione regionale in carica. Una qualità non comune…

Le crono mi piacciono, anche se ne ho fatte poche. Il titolo l’ho vinto in una gara che era una cronoscalata, rispecchiando un po’ tutte le mie caratteristiche. Non ho fatto finora allenamenti specifici, ma proprio in questi giorni mi è arrivata la bici da crono per preparare il Giro Next Gen, quindi ora alternerò gli allenamenti classici con quelli specifici contro il tempo.

La tua propensione per le prove a cronometro fa di te un corridore che potrebbe anche guardare alla classifica nelle corse a tappe.

Lo scorso anno al Giro ho sofferto troppo la tappa dello Stelvio, ma nelle altre tappe riuscivo spesso a stare al passo dei più forti. Io sinceramente non mi vedo molto come uomo da classifica, preferisco più guardare a singole tappe che si confanno alle mie caratteristiche, so però che nelle corse di più giorni vado migliorando verso la fine. Vedremo come si metterà la corsa, ma di base preferirei puntare a una vittoria parziale.

Finora il toscano non è mai emerso nelle prove a tappe, ma le possibilità ci sono tutte
Finora il toscano non è mai emerso nelle prove a tappe, ma le possibilità ci sono tutte
La squadra dal suo canto sembra vivere un momento molto positivo, considerando anche la vittoria di Davide Donati al Liberazione. A che cosa si deve?

La Biesse Carrera è sicuramente una delle squadre più forti in questo panorama nazionale, in ogni gara alla quale partecipiamo ci sono 3-4 corridori che possono tranquillamente puntare alla vittoria. Secondo me è stato molto importante il ritiro prestagionale che abbiamo fatto fra gennaio e febbraio in Spagna, perché non solo si è lavorato bene dal punto di vista tecnico, ma si è formato un bel gruppo. Nelle corse ognuno pensa prima di tutto alla squadra, lavoriamo per essa e in base alla corsa si vede su chi puntare. Poi effettivamente qualche piazzamento si poteva anche tramutare in vittoria, il bilancio per certi versi è addirittura inferiore a quanto si poteva.

Tu sei all’ultimo anno, hai qualche contatto?

Per ora ancora no, spero infatti che questa vittoria sia foriera di altri risultati e che alla fine qualcuno possa rimanerne colpito. Per questo spero tanto che il successo carrarese sia solamente il primo.

Tommaso Dati con Bracalente e Guerra nella lunghissima fuga della prima tappa al Giro d’Abruzzo
Tommaso Dati con Bracalente e Guerra nella lunghissima fuga della prima tappa al Giro d’Abruzzo
C’è un corridore al quale ti ispiri?

Molti potranno rimanere sorpresi ma non è uno contemporaneo, uno dei campionissimi del periodo che stiamo vivendo. A me è sempre piaciuto Tom Boonen, forse perché vinceva nelle classiche e sono quelle le mie corse preferite. Il belga andava fortissimo sul pavé ma aveva soprattutto uno stile che mi è rimasto fortemente impresso. Vorrei tanto rivedermi in lui…