A Ragusa splende il sole e fa tanto caldo. Ornella prende un gelato con i suoi bimbi Oscar e Greta che sono avvolti da un clima di felicità e gioia in parte inaspettata, ma quando si tratta di papà Damiano Caruso tutto è possibile…
I giorni prima di una partenza per un grande Giro…
Sono particolari! Cerchiamo di fare il più possibile insieme ai bambini; pesa più a loro che a me. Io ormai – riflette Ornella – sono abituata a questo ritmo frenetico: c’è, non c’è, sta una settimana poi va via dieci giorni, sta due giorni e va via due mesi. Nei giorni pre partenza stiamo tutti insieme, con i genitori, gli amici: non ci facciamo mancare nulla, questo gli serve anche per avere un po’ di carica quando sta lontano da casa.
Il suo essere (teoricamente) un gregario.
Non è un compito da niente, è molto importante: è l’ultimo uomo del capitano. Ha dimostrato di saper superare qualsiasi situazione, finché ha le forze c’è sempre. Per fare un lavoro del genere oltre le gambe ci vuole tanta testa. A lui va bene questo compito, lo gratifica, certo però… quando arriva una vittoria è ancora più bello.
Quando, improvvisamente, è diventato capitano della Bahrain Victorious in questo Giro d’Italia…
Abbiamo condiviso lo stesso pensiero: era già in classifica, doveva pensare a quella, nel caso in cui fosse andata male… avrebbe puntato ad una tappa. Solo lui sa fin dove può arrivare e cosa può fare; da casa possiamo solo tifare, ma purtroppo non siamo lì a fargli da gregari, anche perché non saremmo abbastanza forti, non abbiamo le sue gambe (sorride, ndr).
Quando vi sentite?
La mattina prima della tappa e dopo, ma non subito dopo, so che ha tante cose da fare e non voglio disturbarlo. Quando va a letto, dedica cinque minuti a me e ai bimbi.
Cercate di motivarlo?
No, parliamo di tutt’altro; principalmente di cosa hanno fatto i bambini durante la giornata. Nonostante stiamo insieme da tantissimi anni… non è che ne capisca tanto di ciclismo (ride, ndr), il fatto che vada forte in salita lo sanno tutti, lo sa lui e non ha bisogno di sentirsi dire questo da me.
Quando è tornato a casa con quel baffo…
L’ho guardato e gli ho detto: «Tu sei pazzo!». Spesso fa delle scommesse con i suoi amici, i quali credono che determinate cose non le faccia, ma siccome è un po’ matto accetta tutte le sfide. Poi, però, l’ho guardato nuovamente e ho esclamato: «Dai… un po’ mi piaci!». E siamo scoppiati a ridere. Il tutto è partito come uno scherzo, ci abbiamo scherzato su, anche noi ragazze ci siamo disegnate il baffo finto e gli abbiamo inviato le foto… se gli ha portato fortuna? Questo lo lascio decidere agli altri.
Oscar…
Lo segue un po’ in televisione, ha sei anni, non capisce bene tutto quello che sta succedendo nel particolare. Sa che suo papà è in televisione, che è bravo, sa che è il suo lavoro e che lo porta lontano da lui. Però, naturalmente, si distrae facilmente, la corsa non lo riesce ad intrattenere molto. Gli piace di più quando il suo papà è a casa, va ad allenarsi e quando torna giocano insieme.
Come descrivi tuo marito?
Damiano è una persona molo molto umile, dà tanto, fa tanto per gli amici, ma è testardissimo. Quando si mette in testa una cosa la deve raggiungere per forza, non dice mai: «No, non posso farcela». Lui dice sempre a noi che non c’è niente di impossibile, ma che possiamo riuscire in tutto.
Come stai vivendo queste tappe del Giro?
Guardo tutte le tappe dal Villaggio di partenza sino all’arrivo. Ovviamente non sto sei ore davanti alla televisione, la metto a tutto volume, faccio qualcosina a casa e mi distraggo anche un po’.
Quando Bernal ha iniziato a soffrire e Damiano era lì, solo, che provava a staccarlo…
Ero felice per lui e per come sta affrontando la situazione. Il momento di crisi ci sta per tutti, sono già alla terza settimana, sono stanchi. In quel momento ero emozionata, un cedimento ci può stare: fa parte del gioco. Testa, cuore e gambe… in alcuni momenti servono tantissimo.
Hai mai pensato di fare ciclismo?
Sinceramente… no! Come dice Damiano, sono l’antisportiva per eccellenza. In realtà, anni fa mi ero fatta comprare una bicicletta, ci sono uscita tre volte e poi ho scoperto di essere incinta di Oscar e l’ho posata. Questa è stata la mia carriera ciclistica (ride, ndr)! Preferisco farmi una passeggiata al mare.
Cosa diresti a Damiano in questo momento?
Ho sempre creduto in lui, sono fiera di lui e di ciò che ha raggiunto oggi. Per me è già una vittoria, comunque andrà sono già soddisfatta. Gli auguro il meglio… (Ornella si emoziona e la voce quasi trema, ndr). Sa quanto vale e sa cosa fare.