Bettini e i Giochi: Nibali lo porterei, Alaphilippe sbaglia di grosso

22.06.2021
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Paolo Bettini è nel pieno della sua stagione di testimonial, tra la Sportful Dolomiti Race cui ha preso parte lo scorso weekend e la Maratona dles Dolomites che bussa alle porte. Parallelamente anche la stagione dei professionisti si avvia verso il momento più caldo, con il Tour de France che lancerà le Olimpiadi. E proprio per questo, tornando alla scelta di Alaphilippe di mettere da parte di Giochi in favore della sfida francese, siamo andati a scovarlo nel suo buen retiro toscano, con una serie di domande perfette per il toscano che è stato campione del mondo e campione olimpico e che poi ha guidato la nazionale italiana alla sfida di Londra 2012. Si parte dal commento di Argentin, raccolto nei giorni scorsi, per cui Alaphilippe farebbe bene a non andare alle Olimpiadi e puntare tutto sulla maglia gialla.

Lefevere può aver avuto la sua parte nella scelta di Alaphilippe
Lefevere può aver avuto la sua parte nella scelta di Alaphilippe

«Rispetto ad Argentin – comincia Bettini – io ho fatto le Olimpiadi e fossi Alaphilippe farei il Tour in funzione di Tokyo. Al Tour, se va bene fa quinto. A Tokyo, se va bene vince, oppure va sul podio e sempre di medaglie olimpiche parliamo. Le Olimpiadi non sono ciclismo, sono sport. Mi diverto ancora ad andare in giro con la mia medaglia, perché ti tira fuori dal solito mondo. Le relazioni che ci legano, con i vari Iuri Chechi, Aldo Montano, Antonio Rossi, Valentina Vezzali sono particolari. Ci vediamo poco, ma quando succede siamo come fratelli».

Questo è il messaggio che sembrava essersi affermato dopo la tua vittoria, forse però il Covid ha accentuato le esigenze degli sponsor…

Infatti il problema potrebbe essere proprio questo. Alaphilippe è ancora con Lefevere ed è comprensibile soprattutto in questo periodo che gli sponsor si facciano sentire. Ma nonostante questo, il fatto che lui punti al Tour è un azzardo. Vogliamo fare l’elenco di quelli che vivono per il Tour e che possono fare meglio di lui? Al contrario, sempre valutando bene il percorso, Tokyo si addice alla perfezione a un corridore come lui, più che a un Bettini…

Sul podio dei Giochi di Atene 2004 con Paulinho e Merckx, anche Bettini correva con la Quick Step
Sul podio dei Giochi di Atene 2004 con Paulinho e Merckx, anche Bettini correva con la Quick Step
Sicuro?

Se punta al Tour, vuol dire che sulle salite dure si sente forte. E se arriva in volata in una corsa come quella, a poterlo battere ne vedo pochi. Forse Pogacar, già su Roglic avrei delle riserve. La Liegi 2020 gliel’ha regalata lui alzando le braccia 20 metri prima della riga, credendo di essere da solo. Ce l’ha un po’ come abitudine, ma non è detto che ci ricadrebbe.

Non è strano è che Voeckler, cittì francese, non abbia detto nulla?

Bisogna vedere quanto sia importante il ciclismo ai Giochi per il comitato olimpico francese. Certo che se poi Alaphilippe al Tour dovesse fare flop, non ne uscirebbe benissimo. Voeckler magari se lo deve tenere buono per i mondiali, ma la sensazione è che il ciclismo non abbia colto appieno la portata delle Olimpiadi. Paulinho è un ciclista, ma sull’argento di Atene ci si è costruito la carriera.

Da Alaphilippe che rinuncia, si passa alla querelle su Nibali: come la vedi?

La verità bisogna conoscerla, sanno Vincenzo e Cassani che cosa si sono detti (i due sono insieme nella foto di apertura al Tour che lanciava i Giochi di Ri 2016, ndr). Le convocazioni olimpiche non hanno gli stessi meccanismi di un mondiale. Ci sono tempistiche diverse e i tecnici devono consegnare al Coni relazioni sugli atleti convocati e quelli esclusi. E’ un percorso lungo, tanto che quando prima di Londra esplose Moser, vincendo il Giro di Polonia, e tutti lo volevano alle Olimpiadi, non potei inserirlo un po’ perché non rientrava nel mio progetto e un po’ perché non faceva parte della lista dei Probabili Olimpici.

Relazioni sugli esclusi, come mai?

Sì, perché l’atleta può fare ricorso, per cui se lasci a casa qualcuno, devi motivarlo. Non è come negli altri sport, in cui la convocazione è personale.

Alaphilippe_Roglic_Hirschi_Liegi2020
Roglic infila Alaphilippe alla Liegi del 2020, ma il francese ha alzato le braccia troppo presto
Alaphilippe_Roglic_Hirschi_Liegi2020
Roglic infila Alaphilippe alla Liegi del 2020, ma il francese ha alzato le braccia troppo presto
Tu Nibali lo porteresti?

Lo metterei dentro a prescindere e poi mi prenderei tutto il tempo per valutare. Vincenzo ha fatto Pechino, Londra e Rio. Uno che ha fatto tre Olimpiadi ha un’esperienza rara. A Pechino era al debutto, fu convocato per fare la corsa dura ed eravamo ancora dentro la città quando attaccò sul primo cavalcavia e rimase fuori tutto il giorno. Ai Giochi di Londra lo portai per aiutare. Disse: «Per la maglia azzurra faccio qualsiasi cosa». Il percorso era quello che era e la federazione voleva dimostrare che si poteva puntare sulla multidisciplina e che Viviani poteva fare pista e strada, altrimenti si sarebbe potuto mettere dentro Moser e fare corsa dura con Vincenzo. Ma ci sono piani e impegni e andò così. E poi a Rio ha quasi vinto. Uno così è un riferimento tutta la vita, anche solo per le cose che potrebbe raccontare alla vigilia

Può essere un elemento di disturbo nei piani del tecnico?

A due settimane dai mondiali di Zolder mi capitò di battere in volata Cipollini. Si rischiava di rompere l’equilibrio, per cui Franco (Ballerini, ndr) venne a chiedermi se mi sarei messo di traverso, ma lo rassicurai dicendogli che sarei stato ai patti. Il corridore che dà la parola fa così. La stessa cosa poteva succedere proprio con Nibali a Geelong, il mio primo mondiale da tecnico…

Nibali debuttante a Pechino fece anche la crono
Nibali debuttante a Pechino fece anche la crono
Perché?

Stava vincendo la Vuelta. Avevo paura che avrebbe avuto un calo di tensione e che il viaggio intercontinentale lo avrebbe spompato, In più c’era da allenarsi in Australia per parecchio tempo prima della corsa. E così gli chiesi se non fosse meglio restare in Italia a godersi la Vuelta. Sapete cosa mi rispose: «Non preoccuparti di me, faccio quello che serve. La maglia azzurra è troppo importante». Per portarlo rimase fuori Bennati, che non la prese bene, ma questo è il ruolo del tecnico.

Martini diceva che il momento peggiore era comunicare le esclusioni.

E’ vero ed è il motivo per cui è fondamentale parlare tanto con gli atleti. Loro magari la interpretano come una cosa personale, poi però si rendono conto che ogni parola forma il piano della nazionale. L’ambizione dei singoli c’è e va mantenuta, ma devi far capire gradualmente che si va per un obiettivo superiore. Se poi capita l’occasione…

L’ottimo rapporto con Ballerini, portò a Paolo i Giochi del 2004 e 2 mondiali (2007-2007)
L’ottimo rapporto con Ballerini, portò a Paolo i Giochi del 2004 e 2 mondiali (2007-2007)
Porta socchiusa?

Il difensore della squadra di calcio sa che se ferma l’attaccante avversario e lancia la sua punta che fa goal, alla fine ha vinto anche lui. Nel ciclismo puoi tirare per tutto il giorno senza che nessuno ti veda e alla fine magari vincer Bettini. E c’è una bella differenza, sia psicologicamente sia materialmente.

Tu Nibali lo porteresti comunque…

Per quanto possa andare piano, ti fa 180 chilometri bene, per questo è una garanzia. Mentre non può essere portabandiera, come ha suggerito Cipollini, perché per farlo devi aver vinto una medaglia. Perciò, orgogliosi di Viviani e fieri di avere un riferimento come Nibali.