Le tappe piemontesi della Vuelta hanno acceso i riflettori non solo sul ciclismo dei Grandi Giri ma anche sulla possibilità di tastarne i risvolti turistici e cicloturistici. Protagonista, tra i main sponsor della corsa spagnola, Travelplan, il tour operator del gruppo iberico Avoris, che proprio in questi mesi sta consolidando la propria presenza sul mercato italiano.
«Siamo partiti da poco in Italia – racconta Giovanni Castelli, responsabile commerciale di Travelplan Italia (il primo da sinistra nella foto di apertura) – ma volevamo presentarci con un’iniziativa capace di farci incontrare agenzie di viaggio e clienti in un contesto coinvolgente e autentico».
L’occasione è stata data proprio dalle tre tappe italiane della Vuelta, seguite da vicino grazie a spazi riservati agli ospiti del brand.


Amore a prima vista
Non si è trattato di semplici momenti promozionali. Travelplan ha creato aree conviviali presso partenze e arrivi, con aperitivi, incontri con gli organizzatori e – soprattutto – contatti diretti con i corridori e i loro team. Lo stesso Castelli la racconta così.
«Io non ero un grande appassionato di ciclismo, ma ora credo proprio di esserlo. Alla partenza i corridori sono concentrati – dice – ma all’arrivo è un’altra cosa. Oltre ad aver potuto godere degli sprint a centimetri di distanza, la forza, l’impatto dello spostamento d’aria mi ha veramente scioccato. E poi anche il contatto con quelli che sono i team, gli equipaggiamenti, l’organizzazione, ti fa immergere in un mondo che non conoscevo e che mi ha fatto piacere conoscere».


Numeri contingentati
Chi ha potuto beneficiare di queste postazioni privilegiate sono state alcune agenzie viaggi tra le 1.700 che Travelplan ha come partner nel solo Nord-Est dell’Italia. La selezione della Vuelta, però, è stata ferrea. Come ogni main sponsor, anche Travelplan ha potuto beneficiare di 14 ingressi al mattino e 6 all’arrivo di tappa.
Un numero esiguo pensato proprio per dare esclusività e qualità all’esperienza. Non solo agenti: diverse agenzie hanno esteso l’invito ai propri clienti più affezionati. «Ad esempio – ricorda Castelli – è stato sorprendente vedere partecipanti arrivati persino dalla Toscana. Segno che la passione per la bici sa muovere le persone».


Turismo, sport e cultura
La scelta della Vuelta come palcoscenico non è casuale. Travelplan, pur avendo le sue radici in Spagna, punta a valorizzare anche in Italia un approccio al turismo che unisce relax e sport. Il cicloturismo, in particolare, è un segmento in forte crescita dopo la pandemia, con hotel e pacchetti sempre più attenti alle esigenze dei viaggiatori su due ruote.
«Non è ancora il nostro focus principale – spiega ancora Castelli – ma rientra pienamente nella nostra filosofia: integrare l’esperienza turistica con la dimensione sportiva e culturale».
Dietro l’evento, infatti, c’è una visione più ampia. Posizionare Travelplan come punto di riferimento B2B per le agenzie viaggi italiane, offrendo pacchetti verso i Caraibi e il Sud America (Messico, Cuba, Repubblica Dominicana, Costa Rica). Allo stesso tempo, aprendo a nuove nicchie legate a esperienze attive e autentiche.


L’esperienza sul campo
Le tappe italiane della Vuelta hanno così rappresentato un primo passo concreto di questa strategia: unire il calore delle relazioni umane al fascino dello sport, per farsi conoscere da vicino e creare legami duraturi.
«Credo che non ci sia modo migliore di presentarsi – conclude Castelli – che vivere insieme esperienze reali, sul campo. Alla fine è quello che rimane davvero».
Se la Vuelta è stata il battesimo, Travelplan sembra avere tutte le intenzioni di pedalare a lungo sul mercato italiano.