Nel panorama dell’abbigliamento sportivo, pochi nomi riescono a unire la tradizione artigianale con l’innovazione tecnologica. ReArtù è uno di questi (nella foto di apertura Paolo Castellucci titolare del brand). Nato nel lontano 1992 per mano di Marina Betti, il marchio ha tracciato nel tempo un percorso di crescita costante, trasformandosi da piccolo laboratorio specializzato in accessori a un’azienda di livello nazionale (e con clienti anche all’estero) nel settore delle divise da ciclismo personalizzate e dell’abbigliamento per sport di squadra. La sua storia è un racconto di passione, dedizione e una ricerca ininterrotta della perfezione.
Inizialmente, la produzione si concentrava su guanti, cappelli e accessori per ciclisti. Poi, spinti dalla richiesta e dalla crescente esperienza, i fondatori hanno iniziato a realizzare divise complete da ciclista, mettendo a frutto un’esperienza che oggi li rende molto richiesti da atleti e squadre. Grazie ad una profonda comprensione delle esigenze degli sportivi, l’azienda ha saputo difatti conquistare la fiducia di numerosi clienti, ampliando la propria offerta.
ReArtù non veste solo i ciclisti, ma anche gli atleti di triathlon, pattinaggio e di ogni altro sport di squadra che richieda capi tecnici e su misura. E proprio a testimonianza di questa versatilità, l’azienda è diventata fornitore ufficiale della Federazione Italiana Sport Rotellistici (FISR) per quanto riguarda la disciplina del Pattinaggio Corsa.


100% Made in… Forlì
La forza del brand risiede nella sua filosofia. Ogni capo non è solo un indumento, ma una vera e propria “estensione” dell’atleta. Per questo, l’obiettivo primario è che l’abbigliamento sportivo non limiti mai le prestazioni. Per raggiungere questo risultato, ReArtù combina la sapienza della produzione artigianale con l’uso dei macchinari più moderni. Nel laboratorio aziendale, ogni singola fase della produzione è curata con attenzione maniacale. In fase di design vengono utilizzati software grafici in 2D e 3D per sviluppare tagli e modelli innovativi. Il taglio è affidato a precise tecnologie laser e a lama tangenziale.
Una volta tagliati, i tessuti vengono stampati con plotter digitali ad alta risoluzione, garantendo grafiche vivaci e colori sempre brillanti. La fase di confezionamento è affidata a un parco macchine estremamente variegato e specializzato, che include macchine da cucire lineari, taglicuci, a due, tre e quattro aghi, a seconda delle specifiche di ogni capo. Questo meticoloso processo manifatturiero, totalmente “Made in Italy” (o meglio, Made in Forlì…) assicura che ogni singola maglia e pantaloncino per il ciclismo sia performante, resistente e durevole.


La tecnica del cucito
Il vero cavallo di battaglia di ReArtù, che la distingue nel mercato dell’abbigliamento tecnico, è l’innovazione dei materiali e delle tecniche di cucito. L’azienda ha fatto del taglio a vivo un suo punto di forza. L’utilizzo di questi tessuti tecnici riduce al minimo le cuciture, eliminando il fastidioso sfregamento sulla pelle che può compromettere il comfort sulle lunghe distanze. Questa tecnologia, unita a materiali selezionati, fa sì che ogni indumento si adatti al corpo realmente come una seconda pelle.
I materiali sono scelti per la loro funzionalità. Per il ciclismo estivo, vengono impiegati tessuti estremamente leggeri e traspiranti che aiutano a contrastare le temperature elevate, mantenendo il corpo asciutto. Per le sfide invernali, o i giorni di pioggia, l’azienda propone capi con trattamenti idrorepellenti, offrendo un’adeguata impermeabilità senza sacrificare la traspirabilità.
La qualità, per ReArtù, non è solo un obiettivo, ma una vera e propria regola. Ogni capo di abbigliamento per il ciclismo è il risultato di un’esperienza decennale e di una continua ricerca di materiali innovativi. Dal team amatoriale al professionista, ogni atleta può contare su un abbigliamento sportivo fatto a mano che assicura comfort, stile e prestazioni di alto livello.