Coppa del mondo ciclocross, Marceddì, Terralba, Sardegna, dicembre 2025, Filippo Agostinacchio

Nell’ombra di Vanthourenhout brilla un grande Agostinacchio

07.12.2025
5 min
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MARCEDDI’ – Ad avere l’occhio un po’ allenato si era visto da ieri che Michael Vanthourenhout fosse quello più in palla, il candidato più convincente per la vittoria. Soltanto Sweek alle sue spalle, avendo in palio la testa della Coppa del mondo, ha provato a impensierirlo, ma alla fine si è fatto infilare anche da Nieuwenhuis, che ha colto il secondo posto. In questo tripudio nordico, non poteva passare inosservato l’ottavo posto di Filippo Agostinacchio: seconda gara di stagione e prima top 10 in Coppa del mondo. Nonostante sia una maschera di fango nero, il valdostano ha gli occhi che sfavillano per la soddisfazione e un po’ di sorpresa.

La corsa ha avuto ritmi frenetici. A differenza delle donne, gli uomini hanno pestato sui pedali con una potenza spaventosa: anche per questo le loro facce alla fine sono più sudice. Passavano così forte da sollevare l’acqua come motoscafi: un’acqua copiosa, come neanche ieri, che ha reso il percorso meno veloce e piuttosto impegnativo.

«Sinceramente non mi aspettavo di andare così bene – dice Agostinacchio – anche se sapevo di avere una discreta condizione. Già a Torino, che avevo preso la bici da 20 giorni, sentivo la gamba buona. Sono passate due settimane, ho rifinito un po’ la condizione e diciamo che oggi è andata sopra le aspettative. Ho fatto un errore il secondo giro per la foga di ritrovarmi davanti. Ho provato a recuperare un po’ di posizioni in un punto un po’ critico e sono caduto. Però per il resto penso di aver fatto pochissimi errori».

Qualche errore tecnico

Indossa la maglia della EF Education. La sua vicenda contrattuale ve l’abbiamo già raccontata, per cui conclusa la stagione del cross, Agostinacchio tornerà nelle file della Biesse-Carrera in attesa di passare nel WorldTour dal 2027. E se le strette di mano possono non bastare, questo suo pedalare selvaggio e potente si trasformerà di certo nel miglior biglietto da visita.

«Ovviamente è la seconda gara – prosegue dalla sua maschera nera – quindi qualche errore di più a livello tecnico l’ho fatto. Infatti dovevo recuperare ogni volta dopo i pezzi di sabbia. Diciamo che giro dopo giro mi sono sentito sempre meglio, anche nei pezzi tecnici. Ho preso un po’ di confidenza e alla fine negli ultimi due giri, quando ho visto che mi stavo giocando la top 10, ho dato tutto. Sinceramente è incredibile ottenere la mia prima top 10 di Coppa in Italia, con il pubblico che mi gasava un botto».

Dopo Agostinacchio, per gli italiani si sono piazzati al 14° posto Ceolin e 16° il tricolore Bertolini (foto A. Di Donato)
Dopo Agostinacchio, per gli italiani si sono piazzati al 14° posto Ceolin e 16° il tricolore Bertolini (foto A. Di Donato)
Dopo Agostinacchio, per gli italiani si sono piazzati al 14° posto Ceolin e 16° il tricolore Bertolini (foto A. Di Donato)
Dopo Agostinacchio, per gli italiani si sono piazzati al 14° posto Ceolin e 16° il tricolore Bertolini (foto A. Di Donato)

La campagna del Belgio

A lui il percorso è piaciuto. E forse per un atleta ancora in cerca della miglior condizione il fatto che non ci fosse un grande dislivello è stato un fattore positivo. La gamba ora verrà e gli permetterà di affrontare i percorsi in arrivo con altra solidità. A partire da Namur la prossima settimana.

«Un percorso divertente – dice Agostinacchio – è un peccato che ci fossero quelle pozze d’acqua che hanno un po’ infangato il tutto, però è stato divertente. La prossima settimana sarò a Namur e poi c’è tutta la campagna di Natale in Belgio. Pontoni lo sento abbastanza spesso, è anche il mio CT del gravel, quindi siamo sempre in contatto. Diciamo che il bello potenzialmente sta per cominciare».

Un giorno indimenticabile

Fa per allontanarsi e dalla transenna gli passano una borraccia così bianca che rende la sua faccia nera ancora più nera. Poi un bambino gliela chiede e lui dice di sì. E quando fa per allontanarsi, i tifosi lo circondano e gli chiedono di fare un po’ di selfie. Vi aspettereste che dopo una gara così faticosa e di rincorsa sia poco lucido, invece è lui a valutare la situazione e dire al ragazzino: «Metti il grandangolo, così ci stiamo tutti».

La foto viene scattata e immortala una giornata indimenticabile per il grande dei fratelli Agostinacchio. Anche in sala stampa volano gli apprezzamenti. Ci chiedono se lo vedranno ancora al Nord, gli diamo appuntamento a Namur. A noi non resta che scrivere.