Garmin Edge 850 è il bike computer GPS al quale non manca davvero nulla. Porta in dote un’infinità di campi da configurare in base alle informazioni, dati ed eventuali analisi in corsa. Ricco, ma può anche essere customizzato come se fosse un dispositivo con funzioni basiche. Ha i tasti ed è anche touchscreen. E’ più piccolo rispetto ad un Edge 1050 ed è più grande di un Edge 540, con tutti i vantaggi che arrivano da un display (2,7”) a cristalli liquidi (a colori).
E’ facile da usare e come si sfruttano le sue potenzialità? A chi si rivolge un bike GPS del genere? 64 mega di memoria interna, non sono previste sim aggiuntive, sono sufficienti per un dispositivo così ben disegnato? Entriamo nel dettaglio del test.


Edge 850, piccolo e più potente
La nuova generazione Edge è entrata ufficialmente in un’altra dimensione da quando Garmin ha rilasciato il 1050. Cura estetica ed eleganza, completezza di funzioni e analisi immediate possibili, app Garmin migliorata e facilità di connessione con i dispositivi. Definizione di qualità elevatissima e decisamente superiore alla media nelle diverse categorie. E’ pur vero che l’Edge 1050 è grande, con le sue dimensioni tanto utili, quanto (a volte) ingombranti. Garmin mette sul piatto l’850, discendente diretto del 1050 in termini di funzioni e completezza, in fatto di modernità ed attualità, con dimensioni ed ingombri ridotti, un peso inferiore. Insomma il dispositivo perfetto per tutti, a partire dagli agonisti che non vogliono fare a meno dei dati (infiniti), fino ad arrivare all’appassionate che può spendere qualche euro in più (senza essere agonista) ed avere un bike computer GPS al quale non manca proprio nulla.
Nel mezzo c’è un Edge 850 per accontentare gli analogici che vogliono i tasti, le nuove generazioni che usano il computerino al pari di uno smartphone, grazie allo schermo touch. Edge 850, se aggiornato costantemente, con il bluetooth acceso e abbinato allo smartphone, usando la luminosità automatica, con 3 sensori connessi (power meter, fascia cardio e sensore della velocità) ha un consumo di batteria rilevabile in circa 8% all’ora (è sempre necessario considerare la qualità del segnale GPS, sfiorando comunque le 13 ore effettive). Sui rilievi, in quota ed in campo aperto, con una luminosità dello schermo al 30%, Edge 850 consuma meno (a parità di sensori collegati), scendendo anche al 5/6% ogni ora di attività. Significa andare oltre le 40 ore di accensione (non è poco a questo livello).








Tutto a portata di sguardo e di app
In precedenza, Edge 1050 ci ha insegnato che il nuovo corso dei dispositivi Garmin di nuova generazione parte dalla app. Il dispositivo è una sorta di finalizzatore, sicuramente un’interfaccia e quello che serve per avere i dati sotto controllo quando si pedala e si va a cercare la prestazione. Tutto prende forma dalla app. E’ un filtro ed una piattaforma di atterraggio dei dati, è un valido portale di analisi (gli ultimi aggiornamenti sono tanta roba anche per semplicità di lettura ed interpretazione) ed è in costante evoluzione. Tutto quello che si vede sulla app è traslato e tradotto sull’Edge.
Dalla app (oltre a tutto il resto) è possibile importare anche i diversi profili e attività precedentemente eseguite, in modo da creare uno storico direttamente sul dispositivo. Non è un fattore secondario, soprattutto per chi esegue costantemente del training specifico. E questo è solo un esempio.




Uno schermo con definizione spaziale
E’ uno degli aspetti che colpisce maggiormente e fin da subito. Lo schermo sembra un cristallo, ha dei contorni neri che occupano uno spazio minimo e la definizione dei colori, di ogni singolo campo e anche di tutta la sezione mappale è un vantaggio da sfruttare quando si è in movimento. In aggiunta, Edge 850 differenzia le attività (classiche) stradali, dalla navigazione mtb/off-road. Utile per la segmentazione dei dati nei diversi periodi dell’anno, ma anche per quello che concerne la specificità delle mappe/sentieri. Una funzione che riteniamo davvero utile e rivolta a tipologie di utenza varia. Inoltre il touch è sensibile, ma gestibile, immediato e bloccabile. Non subisce la pioggia.
Cos’è quella fessura che compare sulla scocca inferiore del dispositivo? E’ l’uscita per la piccola e potentissima cassa acustica dell’Edge e serve anche per la funzione “campanello”. E’ stata resa ancora più potente rispetto al 1050.






File.fit e Garmin Connect IQ
Oggi come oggi un formato File.fit di ogni singola attività occupa un ruolo marginale. Ormai ci siamo abituati a condividere le attività in modo automatico, senza più trasportare manualmente le attività al di fuori del dispositivo stesso (i casi sono rari). Un File.fit però, ancora oggi offre dei vantaggi non secondari perché contiene in modo funzionale lo spazio occupato dal file stesso e la memoria interna del computerino ringrazia.
E poi c’è il portale Connect IQ con accessibilità diretta dal bike device. E’ fondamentale (necessaria per scaricare app di terze parti direttamente sull’Edge e permettere la letture del relativo sensore. (nel nostro caso è stato utile per configurare il sensore di temperatura Core).










In conclusione
Il prezzo di listino del Garmin Edge 850 parte da 549,99 euro, che a nostro parere non è molto. Ben inteso che non è regalato, parliamo pur sempre di un esempio di tecnologia GPS fruibile, funzioni prese dagli alto di gamma ed integrate in un bike device dalle dimensioni compatte, si scrive di uno strumento al quale manca solo la parola.
Inoltre ha il valore aggiunto di essere un Garmin, universalmente riconosciuto, facile da associare a qualsiasi dispositivo e app di terze parti che il mondo social cycling conosce. Un fattore secondario? Chiedetelo a chi condivide la propria attività ciclistica quando ancora deve scendere dalla sella e vuole l’immediatezza della connessione e dell’attività eseguita.