Antonio Tiberi è ripartito dal Giro dell’Emilia, è vero siamo a fine stagione e le corse in programma sono ancora due: Tre Valli Varesine e Il Lombardia, ma per il corridore della Bahrain Victorious si può davvero parlare di ripartenza. Lo raggiungiamo al telefono mentre era in stazione a Milano Centrale, destinazione Bologna. Il viaggio davanti non è lungo e così per una breve parte lo abbiamo affrontato insieme, il tono è quello solito: leggero, ma serio e determinato. Antonio Tiberi ha ritrovato l’equilibrio dopo una Vuelta che lo ha scombussolato parecchio, tanto da rinunciare alla trasferta iridata di Kigali.
«Ho passato questi ultimi giorni sul lago di Como – racconta – per questo sto raggiungendo Bologna da Milano. Sono stato insieme alla mia fidanzata, che è originaria di un paese che si affaccia proprio sulle sponde del lago, sulla sponda di Lecco. Torno in corsa e le sensazioni sono buone, mi piacciono. Durante i giorni di allenamento avevo un buon feeling, ho voglia di provare a chiudere al meglio questa stagione».


Dopo i giorni difficili della Vuelta ti sentiamo di nuovo allegro e convinto…
Vero, i giorni successivi alla Vuelta avevo il pensiero e il pallino di arrivare pronto a queste ultime gare dell’anno. Penso di aver lavorato nel miglior modo possibile e per fortuna il fisico ha risposto ottimamente.
Come mai questo cambio d’aria?
Sono venuto sul lago di Como per restare insieme alla mia fidanzata e la sua famiglia. Qui sto tranquillo e stare insieme a lei mi fa sentire sereno, posso concentrarmi bene su quel che devo fare. Ho anche avuto modo di provare il percorso del Lombardia.


Abbiamo visto che per un tratto di ha accompagnato Gianluca Valoti…
E’ stato gentilissimo perché gli avevo chiesto solamente il giorno prima se fosse disponibile a farmi fare un po’ di dietro moto per le fasi finali dell’allenamento. Mi ha fatto piacere condividere un po’ di tempo anche con lui, mi ha ricordato i tempi della Colpack quando ci accompagnava con lo scooter in allenamento.
Quali parti del percorso hai visto?
Gli ultimi 170 chilometri, ho preso il percorso da Lecco e l’ho fatto tutto. Alla fine è venuto fuori un bell’allenamento da 250 chilometri perché da casa della mia ragazza a Lecco sono una quindicina di chilometri, ai quali c’erano da aggiungere quelli da Bergamo fino a casa. Nella parte iniziale mi ha fatto compagnia il fratello della mia fidanzata che fa triathlon, poi sono andato avanti da solo fino a quando non ho trovato Valoti. Devo dire che mi sono goduto la giornata, pedalare da quelle parti mi piace, le strade e i panorami sono davvero unici.
Cosa ne pensi di questo Lombardia?
Il fatto che si parte da Como e si arriva a Bergamo mi piace. L’arrivo in Città Bassa mi fa dire che sia il vero Lombardia.
Ricognizione fatta il giorno del Mondiale, un caso?
Sì, dovevo fare l’allenamento lungo quel giorno. Però è anche vero che non mi sono concentrato molto sulle prove iridate, ho guardato le cronometro ma il resto meno perché coincideva con gli allenamenti. Il giorno della ricognizione quando ho visto Valoti gli ho chiesto come fosse andata la corsa.


Ti sei pentito di non essere andato a Kigali?
No, è stata una mia decisione, mi serviva fermarmi un attimo per ricaricarmi sia fisicamente che mentalmente.
Come si ricarica la mente a fine stagione?
E’ stato un qualcosa che è tornato in automatico, da solo. Staccare mi ha dato modo di recuperare dai ritmi serrati delle corse. In queste settimane mi sono preparato in maniera diversa, con maggiore libertà negli allenamenti. Non un’autogestione ma quasi. Seguivo tanto la testa e quello che mi chiedeva, se sentivo di aver bisogno di riposare e stare più tranquillo cambiavo programma. Così ho ritrovato la voglia di fare ancora fatica.


Non un qualcosa che si può fare sempre, ma ogni tanto fa bene…
Sicuramente, sono convinto che le cose si devono fare con metodo e sono un corridore a cui piace avere delle tabelle precise che mi permettono di arrivare ad alti livelli. La maggior parte dell’anno è importante seguire un metodo e dei programmi ben definiti, ogni tanto però restare più leggeri è bello. Soprattutto in certi momenti dell’anno.
Se ti chiedessimo quali sono i tuoi obiettivi per queste ultime gare?
Non saprei a cosa posso ambire, non conosco esattamente il mio livello per le gare di un giorno. So di avere buone sensazioni e di essere sereno, carico e con la voglia di fare il massimo in quest’ultima settimana di gare.