La leggerezza è uno dei tanti plus della nuova Specialized Aethos II

02.10.2025
8 min
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La leggerezza è uno dei tanti plus della nuova Specialized Aethos II. E' la bici più leggera, ma rispetto alla precedente cambia (non poco).

Specialized Aethos era e resta la bici più leggera del mercato. Eppure il valore alla bilancia, pur recitando un ruolo primario, è uno dei tanti soggetti di questa bici fuori dagli schemi moderni. Aethos II (la seconda generazione) è un vero e proprio esercizio di ingegneria applicata al carbonio.

Rispetto alla precedente è più alta sull’anteriore a parità di taglia, perché è stato aumentato il valore di stack e lo sterzo è più aperto in avanti. E’ più lunga per via del passo maggiorato ed ha una scatola centrale più alta da terra, il tutto a favore di un comfort funzionale e della stabilità. C’è molto da raccontare e lo facciamo anche grazie all’ingegner Alessandro Giusto, Simulation Manager di Specialized, un ruolo che pretende grandi responsabilità e abilità per nulla banali.

La leggerezza è uno dei tanti plus della nuova Specialized Aethos II (foto Specialized)
La nuova Aethos II è una bici da scalatore e non solo
La leggerezza è uno dei tanti plus della nuova Specialized Aethos II (foto Specialized)
La nuova Aethos II è una bici da scalatore e non solo

Aethos II, esercizio di tecnologia e ingegneria

«Quando ci è stato chiesto di rinnovare la Aethos – racconta sorridendo Alessandro Giusto – ho pensato: okay, abbiamo un problema, perché la base tecnologica di partenza era davvero importante. Abbiamo raccolto la sfida e abbiamo messo insieme i diversi tasselli. Rispetto alla Specialized Aethos I, abbiamo cambiato nel profondo le geometrie, rendendole più comode, abbiamo cambiato il layout del carbonio, con l’obiettivo di ridurre il peso dove possibile mantenendo quel feeling di immediatezza che ha caratterizzato la prima Aethos. E’ stato eseguito un lavoro certosino nell’eliminazione di punti inutili di rigidità. Ovviamente è stato incrementato lo spazio utile per far alloggiare pneumatici grandi, come vuole la tendenza attuale. Sulla nuova Aethos è possibile montare gomme fino a 35 millimetri di sezione, lasciando la distanza di 6 millimetri dalle tubazioni.

«Meno 6 grammi dalla scatola centrale – prosegue Alessandro Giusto – tolti 2 grammi dagli alloggi per le pinze dei freni. 9 grammi in meno sul morsetto del reggisella, oltre ai 2 grammi risparmiati nella zona del supporto cambio, considerando che è UDH, quindi più ingombrante rispetto alla versione originale. Piccoli dettagli che si aggiungono ai 34 grammi complessivi che sono stati risparmiati grazie alle nuove simulazioni del carbonio, sviluppate direttamente da noi. Mi piace comunque affermare – conclude Giusto – considerando anche il peso estremo che è stato raggiunto con Aethos II, che in Specialized la ricerca è un esercizio che non ha un termine. Dati, analisi e confronti sono costanti, ma l’ultima decisione non è mai delegata all’intelligenza artificiale. Siamo noi a mettere la firma».

La leggerezza è uno dei tanti plus della nuova Specialized Aethos II (foto Specialized)
Alessandro Giusto è il Simulation Manager di Specialized
La leggerezza è uno dei tanti plus della nuova Specialized Aethos II (foto Specialized)
Alessandro Giusto è il Simulation Manager di Specialized

Non nasce per i pro’, tuttavia…

Il progetto Specialized Aethos II segue il filone di una piattaforma e un concetto che non vuole soddisfare gli atleti professionisti, ,a questo non significa non accontentare l’agonista. E’ chiaro che Aethos si discosta in modo importante dalla SL8.

C’è un peso super ridotto per ogni versione, non solo per la top di gamma S-Works: al centro dello sviluppo ci sono il comfort ed una bicicletta ampiamente sfruttabile sulle lunghe (e lunghissime) distanze con tanti metri di dislivello positivo. Anche gli allestimenti sono stati combinati per permettere al telaio ed alle geometrie di funzionare al meglio, mettendo in mostra le caratteristiche appena descritte.

Come si presenta al primo sguardo

Esile e minimale. Specialized Aethos II è quasi fuori contesto se consideriamo buona parte delle tendenze attuali che vedono l’estremizzazione aerodinamica come protagonista e volumi delle tubazioni grandi, talvolta ingombranti. Tutte le tubazioni di Aethos II sono tondeggianti, non ci sono spigoli a vista e nervature che interrompono l’armonia di un telaio magro, sinuoso, armonioso, con uno sloping piuttosto marcato. Davanti non è schiacciata verso il basso, non è una bici ribassata, il lavoro fatto e relativo all’aumento dello stack si vede. La scatola del movimento centrale è fine e le calotte del movimento centrale sono esterne. I pendenti obliqui del carro sono sfinati e sembrano innestarsi senza soluzione di continuità nell’orizzontale, senza interferire con il piantone che supporta il reggisella rotondo da 27,2 millimetri di diametro. Un classico che non passa mai di moda.

C’è il nuovo cockpit integrato Roval che si sposa davvero bene con tutto il resto: dona quel tocco di modernità ed efficienza che non guasta per nulla. Ci sono le ruote basse, perfettamente in linea con il core concept Aethos e siamo convinti che anche con le ruote alte (magari un profilo da 50 o giù di lì) pagherebbe l’occhio, non poco. Aethos II è una di quelle bici senza età e senza tempo.

Le peculiarità tecniche da considerare

Tre livelli di kit telaio: S-Works, Pro ed Expert. Per il primo è stato adottato il blend di fibre Fact 12r, mentre per gli altri due il carbonio Fact 10r. Un telaio Aethos II S-Works nella taglia 56 fa segnare il peso record di 595 grammi.

Le geometrie rinnovate ci mostrano una bici che, taglia per taglia ha lo stack aumentato di 15 millimetri (soluzione che oltre al resto aiuta a ridurre l’impiego di spessori tra stem e tubo sterzo), con un angolo anteriore più aperto di 0,5°.

La leggerezza è uno dei tanti plus della nuova Specialized Aethos II (foto Specialized)
Le prime pedalate nella Brianza, il test si completerà tra un paio di settimane
La leggerezza è uno dei tanti plus della nuova Specialized Aethos II (foto Specialized)
Le prime pedalate nella Brianza, il test si completerà tra un paio di settimane

Allestimenti e prezzi

Partendo dal presupposto che tutte e tre le versioni (S-Works, Pro ed Expert) sono disponibili in sei misure (49, 52 e 54, 56, 58 e 61), gli allestimenti sono cinque in totale. A questi si aggiunge un frame-kit, solo per la versione S-Works. Esso è composto da telaio, forcella e serie sterzo, reggisella e collarino in alluminio, dichiarato ad un peso complessivo di 1,24 chilogrammi nella misura 56. Prezzo di 3.799 euro di listino per la grafica raw carbon, 5.499 per le due livree cromatiche perlate.

Per il pacchetto S-Works ci sono le trasmissioni Shimano Dura Ace (la stessa che abbiamo usato durante la presentazione ufficiale e nelle prime fasi di test, prova che vedrà una pubblicazione dedicata nei prossimi giorni) e Sram Red AXS. La prima porta in dote il power meter 4iiii, mentre la seconda il misuratore Quarq. Per entrambe ci sono le nuove ruote Alpinist CLX III ed il cockpit Roval Alpinist II. Si parla di due modelli con un valore dichiarato alla bilancia di 6,05 e 5,98 chilogrammi nella misura 56. Il prezzo di listino è di 13.499 euro per entrambe.

Molto interessante è il segmento Pro di Specialized Aethos II, sotto diversi aspetti. I due allestimenti proposti di basano sulle trasmissioni Shimano Ultegra e sull’ultima versione di Sram Force E1 con power meter nell’asse della guarnitura. Hanno il nuovo manubrio integrato Roval Alpinist II e le ruote Alpinist CL II con raggi in acciaio. I pesi dichiarati sono di 6,73 e 6,71 chilogrammi, entrambe nelle misure 56. Prezzo di 8.499 euro per entrambe.

Infine il modello Expert con la trasmissione Shimano Ultegra, ruote Roval C38 e manubrio separato stem/piega. Il peso dichiarato di quest’ultima è di 7,12 chilogrammi (sempre misura 56), proposto a 6.299 euro.

Specialized