Il recente Italian Bike Festival non è stato solo un’occasione per ammirare le ultime novità del settore ciclistico, ma anche un palcoscenico per esperienze uniche e personalizzate. Tra gli stand, a catturare l’attenzione dei ciclisti, è stato quello di Dmt, il marchio di calzature noto per la sua innovazione e l’attenzione ai dettagli. Oltre ad essere quello che fornisce le scarpe ad un certo Tadej Pogacar… L’azienda veronese ha offerto un servizio di prova calzata completamente rinnovato, un’iniziativa che va ben oltre la semplice vendita e punta a creare un legame profondo con il cliente finale.
Per capire meglio la filosofia dietro questa scelta, abbiamo scambiato qualche considerazione con Andrea Saporetti, Digital Project Manager di Dmt.


Andrea, l’iniziativa della prova calzata non è una novità assoluta per Dmt. Da quanto tempo la portate avanti e qual è l’obiettivo principale?
Siamo un marchio che da sempre mette al centro il ciclista. Per noi è fondamentale far conoscere i nostri prodotti direttamente a chi li userà. Da un paio d’anni abbiamo sviluppato questa iniziativa per creare un contatto diretto con l’utilizzatore finale e per farci conoscere meglio. Vogliamo offrire qualcosa di diverso rispetto agli altri brand, un’esperienza che sia davvero “premium”. Non si tratta solo di provare una scarpa, ma di entrare in contatto con il mondo Dmt e con il nostro personale, che ha una profonda conoscenza dei prodotti. L’Italian Bike Festival, in particolare, è l’evento principe per numeri e tipologia di pubblico, quindi rappresenta per noi l’occasione perfetta per implementare questo tipo di iniziative e far crescere la nostra community.
Avete portato al festival un approccio molto tecnologico. Ci può raccontare di più sugli strumenti che avete utilizzato?
Assolutamente. Volevamo rendere l’esperienza non solo personalizzata, ma anche all’avanguardia. Abbiamo portato il nostro configuratore 3D, che permette di visualizzare e personalizzare i nostri modelli. Ma la vera novità è stato un “tool digitale” che stiamo testando, sviluppato con l’intelligenza artificiale. Funziona in modo molto semplice ma efficace: dopo aver scattato alcune foto al piede e risposto a poche domande, il sistema consiglia la taglia più adatta. Questo ci permette di fornire un servizio preciso e di lasciare al cliente un’indicazione utile per il futuro. L’integrazione della tecnologia è per noi un passo cruciale per migliorare il servizio e offrire un valore aggiunto.


Oltre alla tecnologia, quali sono stati gli altri elementi che hanno reso questa esperienza così speciale?
Direi che la cura nella presentazione e la presenza di figure chiave sono stati decisivi. Avevamo un team di quattro persone che si alternavano, garantendo un servizio costante e di alta qualità. Eravamo molto contenti di avere con noi anche Nicola Minali, ex professionista e nostro responsabile di ricerca e sviluppo. La sua enorme esperienza è stata messa a completa disposizione dei ciclisti. Chi ha provato le nostre scarpe ha avuto l’opportunità di confrontarsi con un professionista che conosce il prodotto in ogni suo dettaglio. Questo aggiunge un valore inestimabile all’esperienza.
I risultati sono stati all’altezza delle aspettative?
Sì, i risultati hanno superato ogni nostra aspettativa. Abbiamo portato 22 paia di Pogi’s Superlight, coprendo tutta la scala taglie dalla 37 alla 49. In tre giorni abbiamo realizzato circa 500 prove, un vero record. Ogni prova è durata in media dai 5 ai 6 minuti, un tempo perfetto per un’analisi approfondita ma senza lunghe attese. Dopo ogni utilizzo, ogni scarpa è stata accuratamente igienizzata dal nostro personale. Per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, abbiamo omaggiato un paio di calzini Dmt, gli stessi indossati nella prova calzata: un piccolo gesto per lasciare un ricordo concreto dell’esperienza.


Ci sono stati feedback particolari da parte dei ciclisti?
Molti ci hanno detto che è stata un’esperienza nuova, soprattutto per chi si avvicinava al nostro marchio per la prima volta e magari non aveva un rivenditore specializzato vicino a casa. Questo servizio colma una lacuna e ci permette di raggiungere un pubblico più ampio. Le persone apprezzano la professionalità, il consiglio mirato e il fatto di poter toccare con mano la qualità dei nostri prodotti. Vedere la soddisfazione sui volti dei ciclisti ci ha confermato che stiamo andando nella direzione giusta.
Avete promosso l’iniziativa in modo specifico?
Sì, la promozione è stata un elemento chiave del nostro successo. Abbiamo pubblicizzato l’evento di prova calzata direttamente sul nostro sito web, invitando i nostri clienti e fan a prenotare un appuntamento. La risposta è stata incredibile. Molte prenotazioni sono arrivate online, il che ci ha permesso di gestire al meglio i flussi di persone e di ridurre i tempi di attesa. Tuttavia, abbiamo anche lasciato aperta la possibilità di prenotare sul posto, qualora si trovasse uno spazio libero, per accogliere chi non aveva avuto modo di organizzarsi in anticipo. Questo approccio ibrido, che unisce la pianificazione digitale alla flessibilità dell’evento fisico, si è rivelato vincente.


Si può dire che questa iniziativa sia stata un investimento strategico per il marchio Dmt?
Assolutamente sì. Per noi non si tratta solo di vendere scarpe, ma di costruire una “fan base” solida e fedele. L’iniziativa della prova calzata è stata lo strumento ideale per raggiungere questo obiettivo. Offrire un’esperienza di questo livello, con la consulenza di professionisti come Nicola Minali e l’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati, ci ha permesso di differenziarci. Molti visitatori non hanno solo provato le scarpe, ma sono entrati in contatto con la filosofia del nostro brand. Hanno capito che dietro ogni nostro prodotto c’è ricerca, sviluppo e un’attenzione maniacale ai dettagli. Il calzino omaggio, oltre a essere un piccolo regalo, è un simbolo della cura che mettiamo in ogni interazione. Si tratta di un investimento a lungo termine per la crescita del nostro marchio e per la fidelizzazione dei clienti. Le 500 prove effettuate in tre giorni ci dimostrano che il pubblico è desideroso di questo tipo di esperienze e che la nostra strategia è efficace. Siamo convinti che questo tipo di eventi diventeranno sempre più importanti per Dmt e per il settore del ciclismo in generale.