Il test completo del nuovo Campagnolo Super Record 13

05.09.2025
6 min
Salva
Il DNA del design è quello di sempre, ma tutto il resto è rivoluzionato. Il nuovo Super Record 13 porta precisione, efficienza e sostanza a un livello completamente nuovo: un gruppo totalmente wireless che cambia completamente l’esperienza di guida rispetto al passato.

Come va e cosa c’è da sapere sul nuovo Campagnolo Super Record 13? La prima cosa che ci ha colpito durante la nostra prova e che vogliamo trasmettere è l’elevata efficienza, precisione e sostanza di un gruppo completamente wireless che assomiglia poco o nulla alla precedente versione, soprattutto per quanto concerne l’impiego.

Il nuovo Super Record, come vuole la tradizione Campagnolo, è un simbolo di ingegneria e ricerca dei materiali, di microcomponenti, ma anche di funzionalità da usare, sfruttare, godere e mettere alla prova.

Il ritorno della levetta/pulsante

E’ uno dei primi componenti che attira l’attenzione. Una sorta di ritorno al passato? Forse, ma quello che interessa a noi è l’efficienza che collima in modo eccellente con l’ergonomia e perché no, anche alla sicurezza. Il palmo della mano si distende quasi completamente sulla base superiore del manettino. C’è tanto spazio e le forme non sono panciute ed ingombrati, inoltre c’è un’angolazione ottimale che si integra al meglio con la curva manubrio (e la svasatura) del manubrio integrato. Significa trovare immediatamente la giusta altezza del manettino, facendo in seconda battuta le regolazioni di fino dell’apertura della leva del freno.

La forma della sezione superiore del manettino aiuta a scaricare buona parte delle pressioni che inevitabilmente si generano nella zona del polso (non è poca cosa). Il pollice agisce sui pulsanti interni allo shifter, l’indice o il medio sulla levette posizionata dietro la leva del freno. E’ azzerato il pericolo di schiacciare due pulsanti contemporaneamente, oppure creare delle interferenze quando si è sotto pressione agonistica, oppure con i guanti pesanti che fanno perdere sensibilità. Ben inteso che è possibile customizzare grazie alla nuova app MyCampy.

Alleggerire la pedalata? Non esiste

Il cuore del nuovo Campagnolo Super Record 13 sono il deragliatore ed il bilanciere posteriore. Il primo è una sorta di impianto di risalita e discesa della catena (merito ovviamente anche delle corone e della catena stessa) che anche nella fasi di maggiore stress non necessita di un alleggerimento della pedalata per cambiare nel modo migliore. Funziona bene, è preciso e non si pianta, forse potrebbe migliorare la velocità in fase di deragliata. Piccolezze. Mostra un’autonomia della batteria degna di nota e non è un semplice dettaglio, sottolineando il fatto che le batterie ricaricabili dei due componenti sono ben integrate, ma sono specifiche per cambio posteriore e deragliatore, non sono intercambiabili l’una con l’altra.

In proporzione, il cambio posteriore consuma una maggiore quantità di energia, ma è altrettanto vero che la sua velocità di azione, la precisione e la stabilità, sono davvero tanta roba. Circa 4 secondi (pochissimo) dal primo al tredicesimo pignone e viceversa, con la catena sul 52 ed una scala posteriore 11/32 (ben congegnata ed adatta a tutte le esigenze, senza buchi in fatto di sviluppo metrico). La stabilità è qualcosa che non ha prezzo, perché il cambio “non perde mai la catena” quando si sprinta e si maltratta il sistema, quando si affrontano tratti strada con asfalto al limite della percorribilità. Il cambio posteriore del nuovo Campagnolo 13 è corpulento, è muscoloso, a tratti sembra ingombrante (meno se paragonato alla versione Wireless), anche se in realtà adotta i medesimi ingombri dei competitor della stessa categoria di prodotto. Osservato nel dettaglio è un’opera d’arte.

Super Record 13, una F1 per il quotidiano

Il nuovo Campagnolo Super Record 13, oltre ad essere il primo sistema specifico per le bici da strada con i 13 rapporti posteriori, è da considerare un pacchetto che andrà ad equipaggiare biciclette top di gamma in senso assoluto. Fin qui non argomentiamo nulla di strano, quello che invece ci piace sottolineare è la bontà del sistema e quella sostanza, quella concretezza e facilità di approccio che ha mostrato nel nostro percorso di test. Ecco perché ci è piaciuto categorizzarlo come un componente da F1 della bici, ma da usare tutti i giorni. Certamente gratifica al solo sguardo, ma il valore aggiunto è l’utilizzo e la semplicità di approccio che mostra fin dalle prime cambiate.

Campagnolo