ARTA TERME – La fase conclusiva del nostro test si svolge in terra friulana. La Cannondale SuperSix Evo Lab71 con allestimento Team rappresenta una sorta di punto di arrivo, per due aspetti. Il primo è quello della tecnologia applicata al carbonio, il secondo si riferisce ad un allestimento superlativo in tutto. Questa Team non è solo una replica, ma è la bici usata dal Team EF-Easy Post e dalla compagine femminile EF-Oatly. Le due variabili sono rappresentate dal profilo delle ruote e dal manubrio, qualche atleta utilizza il Vision Metron 5D Evo, altri lo stesso Momo Design in dotazione alla bici test.
Forme e livrea cromatica impattano, ma una volta in sella è la performance ad avere la meglio. L’avantreno mostra una reattività ed un sostegno come pochi altri. Il comparto centrale ed il carro posteriore sono rigidi, ma la SuperSix resta comunque guidabile e godibile.


L’allestimento della bici in test
Una taglia 54. Abbiamo rilevato un peso di 7,2 chilogrammi, senza i pedali, ma con i due portaborraccia aerodinamici (ben integrati, ma tutt’altro che leggeri). La trasmissione è Shimano Dura-Ace con pacco pignoni 11/30. la guarnitura/power meter è firmata FSA, con l’ultima versione K-Force Team Edition e PowerBox integrato (il misuratore di FSA che nasce dal progetto P2Max). L’asse passante della guarnitura ha il diametro da 30 millimetri. La sella è Fizik Vento Argo Adaptive 00. Le ruote sono le Vision Metron 60 SL, gommate Vittoria Corsa TLR (sezione da 28).




Il pacchetto telaio
Il pacchetto telaio si basa sul frame SuperSix Evo Lab71. Full carbon anche per la forcella con le stelo triangolare rinforzato con il Kevlar. La forma triangolare è voluta per migliorare il passaggio interno delle guaine. Altro dettaglio tecnico che merita il grassetto è la scatola del movimento centrale, con una larghezza di 68 millimetri con calotte esterne e sedi filettate. Il reggisella è il C1 di Cannondale (abbiamo scelto quello con off-set 0). Non in ultimo il manubrio integrato Momo Design Cannondale SystemBar, che nasce in modo specifico per questa versione. E’ piuttosto rigido, ma ha un design che lo rende pienamente sfruttabile anche da mani piccole.
E’ asciutto e poco voluminoso nella parte alta ed è di natura compact. Una precisazione a riguardo dei portaborraccia squadrati e dedicati alle borracce con disegno aero. Funzionano anche con le borracce rotonde (classiche), meglio con quelle da 50/600 ml, un po’ meno con quelle da 750, queste ultime sono vittima di vibrazioni per via un contenimento laterale scarso. La combinazione ottimale è con le sue borracce con i lati piatti. Il prezzo di listino della Evo in test è di 14.499 euro.




















Il contesto ambientale della Carnia
La fase conclusiva della prova si è svolta in Carnia, tra le montagne ed alcune salite che hanno messo alla prova noi e la bicicletta. Se nel complesso il testa della SuperSix Evo Lab71 Team conta ben oltre 700 chilometri, in un solo fine settimana abbiamo percorso poco meno di 200 chilometri e 3.000 metri (poco più) di dislivello positivi. In alcuni casi siamo stati con il naso all’insù con pendenze al 18/20%. abbiamo utilizzato la Cannondale con il suo allestimento originale e anche con le ruote da 38 (nello specifico le DT Swiss ARC38).


In salita
Sfrutta il vantaggio di avere un carro posteriore ed una sezione centrale piuttosto reattivi, rigidi, ma non eccessivi. Inoltre, se pur caratterizzata da una geometria attuale, gli angoli di sterzo e piantone non portano il ciclista ad essere “troppo” caricato sull’anteriore. Significa avere costantemente una buona distribuzione dei pesi del corpo. Significa poter scaricare la zona lombare verso il retro quando le pendenze fanno digrignare i denti ed è necessario tirare anche con le braccia.


In discesa e nei tratti veloci
Una sciabola. Con le ruote più basse lascia un margine di errore maggiore ed anche più agile, ma la rigidità che mostra l’anteriore non sparisce, al pari di una precisione da primato. Sfruttata con le 60 tende a comandare lei, diventa più stancante ed impegnativa perché va sempre tenuta per le briglie, ma al tempo stesso è un missile. Prende velocità in un amen e usa il cerchio altissimo come poche altre bici per mantenere la velocità.
Qui entra in gioco il concetto di bici totale, sfruttabile e prestazionale nelle diverse situazioni, dove però è fondamentale (nell’ottica di sfruttare il mezzo al pieno delle potenzialità) cucire la bici tenendo presente le proprie caratteristiche di guida e come si pedala.


In conclusione
Una bici team replica come si deve, la stessa utilizzata dai corridori, quelli veri, senza variazioni. Stesso manubrio e ruote, medesimo frame-kit. Ci piace. La Cannondale SuperSix Evo Lab71 torna a valorizzare una delle piattaforme (la SuperSix) che per diversi anni è stata un punto di riferimento, un progetto additato da molte aziende come un esempio. Sfruttando un concetto agonistico marcato, questa SuperSix Evo è la bici pronta per fare qualsiasi cosa, ma è fondamentale allestirla tenendo presente la proprie soggettività.
Quello che ci ha colpito positivamente e tra gli altri fattori, è il grande equilibrio che si crea tra la geometria, moderna e non estremizzata, con la messa su strada, perché è una bici che regala un buon grado di confidenza da subito, ma diventa complice della resa atletica con il passare delle ore.