La prima vittoria di Fiorin su strada. E subito la seconda…

03.05.2025
5 min
Salva

E’ una stagione abbastanza strana, quella che sta vivendo Matteo Fiorin. La scarsità di eventi ufficiali su pista permette di affrontare più gare su strada e questo gli sta consentendo di incamerare tanta esperienza, ma anche belle sensazioni, come quelle vissute a cavallo della Festa della Liberazione, quando fra venerdì e domenica ha messo in cascina due successi di peso nella categoria under 23.

Una doppietta in 48 ore non è cosa da tutti i giorni e testimonia non solo il suo grado di forma ma anche la serenità con la quale sta vivendo questa fase particolare della sua carriera, perché a 19 anni Matteo ha fatto già scelte importanti, attuando un “piano B” in attesa della chiamata di un team professionistico.

Il successo alla Coppa Caduti Nervianesi è il primo ottenuto da U23, battendo Cataldo (foto Di Vincenzo)
Il successo alla Coppa Caduti Nervianesi è il primo ottenuto da U23, battendo Cataldo (foto Di Vincenzo)

«Dopo la fine della scuola, che quest’anno mi consente di avere più tempo e testa per allenarmi, ho scelto di far parte del Gruppo Sportivo dell’Esercito, sin dallo scorso luglio. E’ stata una scelta ponderata, in modo da avere intanto qualche certezza per poter continuare nella mia attività divisa fra strada e pista e devo dire grazie ai vertici del corpo militare per avermi dato quest’opportunità».

Una scelta fatta nell’eventualità che “la chiamata” non arrivi?

Diciamo che è un punto fermo per proseguire su quel cammino che nei miei sogni deve portarmi alle Olimpiadi e la pista è la maniera migliore per arrivarci. Su un concetto sono estremamente deciso: l’abbinamento fra strada e pista e una “conditio sine qua non” per firmare qualsiasi contratto con qualsiasi squadra. Non trovassi  un accordo valido continuo come sto facendo, tanto è vero che alla MBH mi trovo molto bene.

Finora Fiorin ha fatto 7 corse su strada con 2 vittorie e un secondo posto al GP dell’Industria
Finora Fiorin ha fatto 7 corse su strada con 2 vittorie e un secondo posto al GP dell’Industria
Come stai vivendo questa stagione invero un po’ atipica?

Io dico che va bene per questo momento della mia carriera, avere meno impegni è una buona cosa perché posso imparare. Tra l’altro ho finito la scuola ma non ho smesso di studiare, frequento l’università online per prendere la laurea in Scienze Motorie, ma questo mi consente di gestire molto meglio il mio tempo. E vedo che il lavoro sta dando frutti. Diciamo che è come se stessi mettendo i tasselli al posto giusto, nella gestione delle gare e nel rapporto con la squadra.

E’ da questo che sono scaturite le due vittorie?

Sì e non è cosa da tutti i giorni farlo in maniera così ravvicinata. Il 2024 non è stato un anno facile, con una doppia frattura alla clavicola ho potuto fare solamente 8 gare su strada, quindi devo recuperare il tempo perso. E’ stato un anno transitorio, non per mia volontà.

La volata vincente alla Vicenza-Bionde, battendo Fantini e Menghini (Photobicicailotto)
La volata vincente alla Vicenza-Bionde, battendo Fantini e Menghini (Photobicicailotto)
Anche perché per un velocista quale tu sei c’è tanto lavoro anche per costruire il giusto amalgama con i compagni, per allestire il giusto treno per la volata…

Infatti fino all’inizio di questa stagione si vedeva che qualcosa non quadrava, non riuscivamo a capitalizzare il lavoro e non riuscivo a esprimermi al meglio in volata. Ora come detto il puzzle si va completando e mi sento molto più tranquillo e in sintonia tecnica con i compagni.

Quanto tempo dedichi alla pista?

Per ora vado una volta a settimana. Con il cambio tecnico alla guida del gruppo comincio a notare molte differenze, anche perché con Salvoldi sono abituato a lavorare. Ho ripreso a fine marzo facendo lavori che erano confacenti alle mie caratteristiche e non è un caso se, dopo la trasferta che ho fatto per una tre giorni a Gand dove con Stella abbiamo chiuso la madison al 4° posto, appena tornato ho colto due vittorie. La pista ti dà qualcosa di speciale, lo dico sempre.

Dallo scorso luglio Fiorin è entrato nell’Esercito, una scelta fatta pensando alla pista
Dallo scorso luglio Fiorin è entrato nell’Esercito, una scelta fatta pensando alla pista
Perché?

Perché ti dà quel ritmo in più che su strada può fare la differenza. La trasferta belga ci ha anche dato parametri importanti su dove dobbiamo lavorare per migliorare. La madison si costruisce soprattutto con la sintonia fra i ragazzi: per me con Stella era la prima volta, ma sappiamo che insieme (e anche con Sierra) formiamo un trio intercambiabile di gente adatta a quel tipo di corsa, dobbiamo solo affinare i meccanismi, perché il colpo d’occhio c’è.

Tu hai anche corso in mezzo ai professionisti, a Umago come alla Milano-Torino. Che esperienza è stata?

Un mondo diverso. La Milano-Torino è stata una sorpresa, sono stato convocato all’improvviso per sostituire un compagno ed è stata una grande esperienza, una gara tutta piatta dove il ritmo non era neanche esagerato fino a Superga. Lì ho visto tantissima gente aspettare il nostro passaggio ed è stata una grande emozione.

La pista resta il suo primo obiettivo. Quest’anno fari puntati sugli europei U23 di Anadia, 15-20 luglio
La pista resta il suo primo obiettivo. Quest’anno fari puntati sugli europei U23 di Anadia, 15-20 luglio
Che differenza c’era fra le due vittorie?

A Nerviano è stata molto sentita, era da quando correvo da junior che non vincevo, decisamente troppo… Cominciavo ad avere qualche “fantasma” nella testa, avevo bisogno di un’iniezione di autostima. Soprattutto per le mie qualità di sprinter. Lì la volata l’ho presa di petto, alla Vicenza-Bionde è stata più tattica, anche perché a 500 metri dal traguardo c’è stato qualche problema nel nostro treno e ai 300 mi sono trovato a dover lanciare uno sprint lunghissimo. Ma sono riuscito a cavarmela…

Maggio che cosa ti riserva?

Innanzitutto tanto allenamento perché ho bisogno di mettere chilometri nelle gambe, poi si vedrà se sarò convocato per il Giro d’Ungheria. Ma senza mai rinunciare alla pista anche perché voglio tanto essere agli europei under 23. Intanto penso a guadagnarmi la convocazione. Un passo per volta…