Simone Gualdi, la Liegi U23 per fare come Busatto

19.04.2025
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Quando lo abbiamo raggiunto, Simone Gualdi stava ultimando l’ultima distanza in vista della Liegi U23, che si correrà proprio oggi fra Bastogne e Blegny. Era sulle sue salite, tra queste il Selvino: una delle scalate simbolo del Giro di Lombardia, ma soprattutto, almeno in questo caso, una delle sue salite test. Quelle che ti dicono come stai. E a quanto pare le risposte della montagna sono state positive.

Il giovanissimo atleta della Wanty – Nippo – ReUz, devo team della Intermarché, è pronto dunque per una sfida che piace ai ragazzi del team belga, visto che due anni fa a vivere questa corsa fu un suo connazionale e compagno, Francesco Busatto. Le assonanze tra i due non mancano. Speriamo che anche il risulto finale sia lo stesso.

Sin qui Gualdi ha disputato una buona stagione. Ha fatto qualche apparizione con i pro’. Ha sfiorato il successo al Le Tour des 100 Communes, battuto, pensate un po’, da quel Matthew Brennan che avrebbe poi vinto due tappe al Catalunya e si sarebbe messo in luce anche alla Parigi-Roubaix. Ma soprattutto ha mostrato la solidità per cui dal prossimo anno passerà nella prima squadra e quindi nel WorldTour.

La Cube di Gualdi in cima al Selvino: ultime pedalate prima di volare in Belgio
La Cube di Gualdi in cima al Selvino: ultime pedalate prima di volare in Belgio
Innanzitutto, Simone, come stai? Come sta andando la stagione?

Va sicuramente molto bene. Ho iniziato subito forte, anche con i professionisti. Ho avuto qualche occasione, ho raccolto qualche bel piazzamento e diciamo che per avere la ciliegina sulla torta manca la vittoria. Però non posso assolutamente lamentarmi o avere rammarichi. Anzi…

Parteciperai alla Liegi U23. Avete mai parlato di questa corsa con Francesco Busatto, che l’ha vinta due anni fa?

In realtà non troppo, alla fine non ci vediamo così spesso. Però sicuramente ci tengo a far bene. E’ una corsa anche adatta alle mie caratteristiche. So che sto bene e quindi ci terrei a replicare quello che ha fatto Francesco.

Hai già studiato il percorso? Come ti stai preparando?

Sì, ho bene in mente ciò che mi aspetta. La Liegi U23 l’ho fatta già l’anno scorso, quindi mi ricordo i punti chiave. E poi al giorno d’oggi con VeloViewer possiamo vedere un po’ tutti i dettagli della corsa. E posso dirvi che l’ho guardata e riguardata un bel po’ di volte e ho capito dove potrò provare a fare la differenza. Però poi vedremo in gara, in base a come si evolvono le situazioni.

Hai già individuato i rivali più pericolosi?

Sicuramente ci sarà Jarno Vidar, con cui ho corso questa settimana al Circuit des Ardennes e l’ho visto in gran forma. Penso anche che Lorenzo Finn sarà un avversario tosto. Poi vedremo… sono corse grandi, importanti e alla fine qualcuno di forte esce sempre. So che le mie qualità le ho, so che posso far bene…

Gualdi (classe 2005) è stato il miglior giovane all’ultimo Trofeo Laigueglia
Gualdi (classe 2005) è stato il miglior giovane all’ultimo Trofeo Laigueglia
A questa età si cresce molto rapidamente. Dove senti di essere migliorato rispetto al 2023?

Sicuramente ho accumulato tantissima esperienza che mi aiuta a capire meglio certe situazioni di corsa e a sprecare meno in momenti non determinanti. Prima buttavo via qualche energia di troppo che poi mi costava sul finale. Anche i miei numeri sono migliorati. So di essere più forte, non solo mentalmente e tatticamente, ma anche fisicamente.

E in cosa sei cresciuto dal punto di vista fisico?

Ho lavorato tanto sia sulla resistenza che sulle salite lunghe. Ho notato un grosso miglioramento proprio su quelle. Infatti quest’anno mi piacerebbe provare a fare bene in classifica generale nelle corse a tappe.

Ti riferisci anche il Giro Next Gen?

Esatto. Quello è il prossimo obiettivo dopo la Liegi U23. E’ una corsa a cui tengo molto. Ci ho lavorato.

Vieni da un corsa particolare, il Circuit des Ardennes, alla quale i francesi tengono molto ed è sempre molto combattuta? Che impressione hai avuto in queste cinque tappe?

Mi sono trovato bene. Non erano percorsi durissimi, nei quali poter fare una grossa differenza, ma quando c’era qualche salita sono riuscito a essere sempre con i migliori. Ci sono state un paio di occasioni con gli abbuoni in cima a delle cotes e ho anche acciuffato qualche secondo per la generale. Erano cinque tappe nervose (alcune anche del vento, ndr) e siamo sempre stati in gara. Ho ottenuto due top dieci.

Al Circuit des Ardennes il bergamasco è sempre stato nella mischia. Si è mosso bene anche tra i ventagli (foto FG Photos)
Al Circuit des Ardennes il bergamasco è sempre stato nella mischia. Si è mosso bene anche tra i ventagli (foto FG Photos)
Veniamo alla Liegi: anche tra gli U23 la cotes de la Redoute sarà decisiva?

Sì, sicuramente inizierà anche per noi da lì. Però è un po’ diverso rispetto ai professionisti. Secondo me ci sono anche altri punti chiave prima come Wanne o Haute Levée. Alla fine in quelle fasi devi avere le gambe: se hai le gambe sei davanti e il resto poi viene un po’ di conseguenza. Dopo c’è una scrematura.

Simone, per i giovani italiani all’estero spesso non è facile, anche dal punto di vista ambientale: senti la fiducia dei tuoi compagni di squadra?

Sì, parecchia fiducia. Sotto questo punto di vista sono tranquillo. Anche perché mi sono guadagnato il rispetto nella squadra. Quando quel giorno non è un’occasione per me, sono il primo ad aiutare i compagni. E penso che questa sia una delle chiavi per creare un bel gruppo: aiutare quando serve, ma anche essere aiutato quando arriva la tua occasione.

Insomma, Simone Gualdi è pronto: dal Selvino alla Liegi!

Sì, esatto. Mercoledì ho svolto un ultimo allenamento in vista di questa gara. Però è stata più che altro una rifinitura. Quello che bisognava fare era già stato fatto. Ora c’è solo la corsa da affrontare. Sono arrivato in Belgio un paio di giorni prima, così da fare tutto con calma. Abbiamo un hotel, un punto d’appoggio vicino al service course del team, e da lì ci spostiamo direttamente alla partenza della Liegi.