Finalmente Scaroni! Sua la Classic Var e la prima vittoria della XDS

22.02.2025
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«Era ora. Sono appena uscito dall’antidoping e sto rispondendo adesso ai messaggi. Avevo il cellulare scarico. Me lo hanno fatto ricaricare quel poco per rispondere a tutti». E’ come se Christian Scaroni ci avesse portato direttamente con sé dietro l’arrivo del Mur de Fayence, dove termina la Classic Var.
Il sole che allunga le ombre, una corsa meno nervosa del solito e questo finale temuto e temibile.

Un finale che Scaroni e la XDS-Astana avevano studiato alla perfezione. Quel sorpasso violento a 150 metri dal tornante, che a sua volta introduceva nella curva finale e negli ultimi 100 metri, è stato chirurgico, perfetto, “cattivo”. In una parola: vincente (qui il video dell’arrivo). Finalmente, viene da dire. Scaroni non vinceva dal 2022, quando, in maglia azzurra e dopo essere rimasto a piedi per il “caso Gazprom”, aveva alzato le braccia all’Adriatica Ionica Race. Che montagne russe, è proprio il caso di dirlo, da allora…

Strade tortuose, 164 km di gara, oltre 2.200 metri di dislivello e oltre 42 di media oraria
Strade tortuose, 164 km di gara, oltre 2.200 metri di dislivello e oltre 42 di media oraria
Christian, prima di tutto lasciati fare i complimenti. Te lo avevamo detto: “era matura”…

Grazie mille, in effetti ci voleva. Oggi sono contento per me e per la squadra, che era alla prima vittoria!

Come è andata la corsa? Raccontaci brevemente…

E’ andata via la solita fuga. Poi, si sa come sono le strade francesi in quella zona: sempre un po’ strette e insidiose. Noi siamo stati bravissimi: abbiamo corso sempre nelle prime 20-30 posizioni fino al finale. Un finale caotico. Era importantissimo prendere bene lo strappo finale e i ragazzi mi hanno portato nelle prime 10-15 posizioni. Poi Nicola Conci è stato esemplare.

Abbiamo visto…

Ha fatto un gran lavoro. Mi ha tenuto davanti, ha chiuso e ha accelerato. Io ho sempre aspettato che si muovesse qualcuno. Quando poi, ai 400 metri, è scattato Victor Lafay, mi sono messo dietro di lui e, appena ho capito che le gambe erano buone, ai 150 metri più o meno, sono partito io… ed è andata bene.

Le gambe erano buone, vero, ma quante volte quest’anno le tue lo sono state e poi non hai vinto… Cosa c’è stato di diverso stavolta?

Per me era programmato andare forte in questo inizio di stagione e ci sta che fossi sempre arrivato davanti. Oggi (ieri per chi legge, ndr) le cose finalmente sono andate per il verso giusto. Ora voglio gestire bene la situazione fino alla Coppi e Bartali, perché lì si concluderà il mio primo blocco di stagione e staccherò. Andrò poi sul Teide prima del Giro d’Italia. Che dire… I programmi non sempre riescono bene, stavolta sì.

In ammiraglia per la XDS c’era Cenghialta. La squadra ha corso alla grande. Guardate qua: Nicola Conci in testa e a ruota subito Scaroni
In ammiraglia per la XDS c’era Cenghialta. La squadra ha corso alla grande. Guardate qua: Nicola Conci in testa e a ruota subito Scaroni
Christian, questa vittoria era sempre vicina ma non arrivava mai. Stava diventando un cruccio?

Sì, ho fatto quattro gare e tre podi (più un quinto posto, ndr): stava diventando pesante. Mi sembra di rivivere quello che è successo l’anno scorso: ero sempre piazzato, ma la vittoria non arrivava. Oggi sapevo che potevo fare bene. Oggi le gambe giuste le avevo io. Lo strappo finale non era così scontato da prendere bene…

Casualmente, alla vigilia della Classic Var abbiamo sentito il vostro meccanico, Gabriele Tosello, il quale non era con voi in gara ma nel vicino magazzino che la XDS ha a Nizza. Ci ha detto che era passato a trovarvi e anche: «Speriamo che questa vittoria arrivi. Scaroni sta bene e la corsa sembra buona per lui»…

Eh – sorride Christian – anche io avevo detto che mi piaceva questo finale, ma da qui a vincere… Mi preoccupava però il fatto che prima la corsa non era stata dura e arrivare sotto al muro finale in 100 corridori non era una situazione facile da gestire.

E da stamattina si parte un po’ più leggeri?

Esatto, avrò meno pressione. Non che me la mettesse la squadra, ero io a impormela. Da corridore si vuole sempre la vittoria. Okay, questo inizio di stagione per me è stato comunque positivo, ho fatto dei podi e raccolto punti importanti, specie per la squadra, ma io preferirei sempre barattare quei podi con una vittoria. Ora però pensiamo agli altri impegni che verranno qui in Francia: correrò anche domani (oggi, ndr) al Tour des Alpes Maritimes e fra una settimana alla Faun Ardèche e alla Faun Drôme Classic. Sempre concentrati e con i piedi per terra.

Commozione dopo l’arrivo per Scaroni per la dedica al nonno. Quella di Christian era la prima vittoria per la XDS-Astana
Commozione dopo l’arrivo per Scaroni per la dedica al nonno. Quella di Christian era la prima vittoria per la XDS-Astana
E dello Scaroni fuori corsa e anche al di fuori dei training camp, cosa ci dici?

Sapevo di essere preparato bene. Lo pensavo alle corse, in ritiro e a casa. Sapevo di avere davanti la possibilità di fare una buona stagione, perché ho passato un inverno sereno.

E nel quotidiano?

Stando spesso fuori, nei giorni in cui sono a San Marino passo molto tempo con Malucelli e Carboni. La mattina ci si allena, poi il pomeriggio si sta a casa e si riposa. Qualche volta andiamo a cena tutti insieme, anche con le compagne. Magari, quando arriverà il caldo, ci faremo una passeggiata giù a Rimini.

Un dito al cielo sull’arrivo e uno sguardo dopo il traguardo: per chi era questa vittoria, Christian?

Era per mio nonno Rodolfo. E’ lui che mi ha cresciuto e messo in bici da piccolo. E’ morto due anni fa… quindi sono in ritardo di due anni. Ma meglio tardi che mai.