MISANO ADRIATICO – Ciascuno dei 53 mila visitatori di IBF 2023 (Italian Bike Festival) ha portato con sé occhi sgranati, competenza e voglia di conoscere. E quando poi ciascuno ha ripreso la via di casa, aveva con sé gadget e un’idea precisa di quale sarà la prossima bici, il completo, il casco e ogni accessorio. La fiera che per il secondo anno si è svolta attorno all’autodromo dedicato a Marco Simoncelli ha chiamato a raccolta un pubblico pazzesco, che soprattutto il sabato e la domenica ha portato con sé un entusiasmo traboccante.
Intendiamoci, il momento va gestito. Dopo il boom di vendite durante e dopo il Covid, sarebbe stato incauto aspettarsi che la bolla continuasse a gonfiarsi. Eppure l’interesse e la passione del pubblico rappresentano un capitale su cui le aziende produttrici dovrebbero ragionare con attenzione. Vale la pena tagliare fuori così tanta gente attuando una politica dei prezzi sempre e comunque al rialzo, oppure si può ragionare di normalizzare la situazione, autorizzando un ricambio più continuo e meno traumatico? L’alta gamma tira, come ogni bene di lusso che si rispetti, da quando però la bicicletta va considerata tale?
A casa di bici.PRO
Il pullman di bici.PRO e l’hospitality allestita con Leonilde Tresca e la Marina Romoli Onlus sono diventati n punto di passaggio, in cui incontrarsi per scambiare idee e sensazioni. Preziosi il conforto del Caffè Gabelò, le bottiglie ghiacciate di Gran Cuvée di Vini Fantini e i ravioli cucinati durante l’aperitivo del sabato. Ci sono diversi modo per fare il nostro mestiere. Quando si riesce a svolgerlo con rigore (stando alla larga dai pettegolezzi) e insieme divertendosi, non ci sono limiti che non si possano raggiungere e superare.
Il bello di un evento come IBF è infatti che ha concesso nuovamente spazio agli incontri. E proprio dal parlare continuo con i lettori, con i corridori e coloro che gestiscono aziende e territori, è emerso ciò che già lo scorso anno si era manifestato, ma non aveva ancora delimitato la sua vera dimensione. Il ciclismo sta cambiando.
Una filosofia nuova
Il ciclismo sta cambiando. I corridori e quelli che cercano di emularli ci saranno sempre, ma si sta facendo largo un’utenza che vuole prendersela più comoda, pur non rinunciando a contenuti tecnologici importanti. In quasi tutte le aziende che producono biciclette, accanto ai modelli superleggeri e rigidi, si affermano le versioni endurance: appena più pesanti e molto più comode. In questo caso nessuno storce il naso se al posto del Dura Ace si propone di montare il 105, anzi. Il fatto che Shimano (sorprendentemente assente) abbia puntato sul rilancio di questo gruppo fa pensare sia stata accolta la necessità di andare incontro alle esigenze del pubblico, senza rinunciare all’affidabilità.
Novizi e bambini
Non è un caso che il gravel sia uscito dalla nicchia e si confermi ancora di più il veicolo per conquiste non più scandite dal cronometro. Non è un caso che l’abbigliamento stia diventando sempre più tecnico, ma anche… stiloso. Forse dipende anche dalla ventata di nuovi ciclisti nati durante il Covid: donne e uomini che probabilmente ignorano la storia del Giro d’Italia, ma hanno capito alla grande il valore del ciclismo e del suo benessere.
Quel che più è piaciuto di IBF è stata anche la presenza importante di bambini, ben contenti di misurarsi negli spazi loro riservati. Nel momento in cui si fa così tanta fatica a trovare uno spazio sicuro per loro (chiedere a Elisa Balsamo), sapere che la bicicletta sia per loro il veicolo dei sogni rende anche più urgente la necessità di fare qualcosa per trovare quegli spazi.
Ciclomercato e sponsor
E poi sapendo leggere fra le righe e nelle frasi a mezza bocca, Italian Bike Festival ha aperto le porte sul mercato della bicicletta fra i team dei pro’. Così è parso di cogliere la traccia di importanti avvicendamenti sia sul fronte dei mezzi meccanici, sia su quello dell’abbigliamento. Il team Ineos Grenadiers parrebbe molto vicino alla spagnola Gobik. Invece il cambio nella proprietà di Lapierre potrebbe allontanare le bici di Digione dalla Groupama-Fdj, dopo anni di sviluppo concertato e proficuo. Radio gruppo parla di un ipotetico interessamento da parte di Wilier Triestina, ma il condizionale è d’obbligo: ci si muove nel campo delle ipotesi e per sapere come andrà a finire basterà aspettare poche settimane.
Il nostro impegno per domani
I 53 mila visitatori di IBF 2023 sono un esercito su cui vale la pena ragionare, che potrebbe spingere il ciclismo verso pratiche già in uso nel mondo delle auto e delle moto. A fronte di prezzi così elevati, che ormai hanno aperto la porta all’acquisto mediante finanziamento, perché non ragionare sugli affitti a lungo termine? Le bici usate dopo uno o due anni potrebbero poi infoltire il mercato dell’usato.
C’è una geografia economica da ridisegnare, ma la certezza che salta agli occhi è che la bici piace: lo abbiamo letto negli occhi di ciascuno di loro. Sarà nostra cura immaginare un mondo che possa andargli incontro e permettergli di vivere al meglio il loro sogno.