Presentata nel 2019, la nuova SuperSix Evo è l’ultima versione di una bicicletta che ha fatto la storia del ciclismo. La versione Team replica che abbiamo avuto il piacere di testare è la stessa utilizzata dai professionisti dell’EF Education-Nippo e proprio per questo ne abbiamo parlato anche con Alberto Bettiol, corridore del team americano e vincitore del Giro delle fiandre 2019.
Progetto nuovo
Questa nuova versione rispetto alle precedenti è figlia di un progetto totalmente nuovo e adotta scelte tecniche in linea con le tendenze attuali. Quello che risalta subito all’occhio è la forma dei tubi: non più tondeggiante, ma più squadrata. Il profilo troncato, ben visibile nel tubo verticale e nel reggisella, migliora l’efficienza aerodinamica. Questo è un punto che si fa apprezzare in pianura, infatti un aspetto che ci ha sorpreso è la relativa facilità con cui si raggiungono e si mantengono velocità elevate. Certo non bisogna pensare di essere su una bicicletta aerodinamica, come la sorella SystemSix.


In due pezzi
Anche il manubrio HollowGram Save in carbonio unito all’attacco HollowGram Knot in alluminio con il passaggio dei cavi interno contribuisce a un’aerodinamica frontale pulita ed efficiente. Il cockpit in due pezzi offre il vantaggio di un’intercambiabilità maggiore fra i due componenti e permette una regolazione dell’inclinazione di 8 gradi, per una migliore personalizzazione. Il design sottile del manubrio smorza bene le vibrazioni e contribuisce a migliorare il comfort.
Carro compatto
Un punto nevralgico del telaio è il carro posteriore, che è molto compatto. Oltre all’attacco basso dei foderi obliqui, il fodero orizzontale ha una lunghezza di 40,8 centimetri. Un risultato molto interessante calcolando che i telai con i freni a disco necessitano di qualche millimetro in più rispetto a quelli con i rim-brake. Questo potrebbe far pensare a una bicicletta molto rigida e per certi versi scomoda. In realtà, la seconda sorpresa è stato il livello di comfort molto elevato.
Il reggisella HollowGram 27 SL Knot in carbonio lavora in sincronia con il tubo verticale e smorza efficacemente le vibrazioni che arrivano dal terreno. Il carro compatto permette allo stesso tempo di avere una bicicletta che reagisce velocemente ai cambi di ritmo in salita. E proprio questo il terreno dove abbiamo avuto le sensazioni migliori, confermate dai tempi di scalata sulle nostre salite abitudinarie, davvero competitivi.


Ruote di alto livello
Oltre al peso contenuto della bicicletta, che si attesta a 7,2 chilogrammi, un ruolo importante lo ricoprono le ruote. Le HollowGram 45 Knot SL si sono rivelate molto versatili. Il profilo da 45 millimetri si adatta bene a tutti i terreni, veloci in pianura e leggere in salita. Ma il punto forte è la larghezza del canale interno di 21 millimetri. Questa caratteristica permette ai copertoncini da 25 millimetri di lavorare al meglio, senza creare il famoso effetto mongolfiera, che si ha quando il cerchio è troppo stretto. La differenza sullo smorzamento delle vibrazioni e sulla scorrevolezza è notevole.
Facile da guidare
La Cannondale SuperSix Evo si è dimostrata una bicicletta versatile e facile da guidare anche in discese con asfalto disastrato. Avendola provata per molti giorni, abbiamo apprezzato a fondo l’ottima guidabilità, che permette di correggere eventuali errori di traiettoria senza problemi. Facile da guidare in discesa, veloce in salita, e con un alto livello di comfort, la SuperSix Evo si propone come la bicicletta ideale per i corridori e chiunque ami stare tante ore in sella, su qualunque tipo di percorso.


Più aerodinamica
A confermare le nostre sensazioni c’è l’opinione di Alberto Bettiol, con cui abbiamo parlato proprio di questa sua bici.
«Pedalo su biciclette Cannondale dal 2014 – dice il corridore toscano – e devo dire che l’ultima versione della SuperSix è migliorata sotto molti punti di vista. Per prima cosa il carro posteriore e la forcella sono più rigidi. Ma il grande passo avanti è stato il miglioramento aerodinamico con il passaggio cavi interno e la forma dei tubi più squadrati».
Anche il vincitore del Giro delle Fiandre 2019 si sofferma sul comfort.
«Il canotto sella flette in avanti e indietro smorzando le vibrazioni – ci spiega – però mantiene la rigidità laterale. Conferisce un alto comfort e allo stesso tempo si ha una bella reattività. Questa è una caratteristica voluta dai tecnici Cannondale».
Bettiol ci ha raccontato che alcuni suoi compagni usano un attacco manubrio negativo perché il tubo sterzo a volte risulta troppo alto per le necessità di grande aerodinamica dei professionisti e questo conferma una tendenza di cui avevamo parlato con Angelo Furlan.


La preferita di Bettiol
Infine, Bettiol ci ha confidato che: «A me piace la SuperSix, anche se i tecnici Cannondale mi dicono che la SystemSix è più veloce. Però per le gare a cui punto io, dove ci sono salite sopra il 6-7 per cento la leggerezza della SuperSix è un valore aggiunto che apprezzo molto».