Sin qui tutto bene. Il Giro d’Italia di Tom Dumoulin sta andando secondo programma. Una prima tappa insidiosa in cui non ha perso un secondo, una buona crono e domani l’Etna in vista. Sulla carta non è questo l’ostacolo dell’olandese.
Lo spartiacque del suo Giro sarà il Blockhaus, almeno questo è quello che pensano in Jumbo-Visma. Nei giorni ungheresi ne abbiamo parlato anche con Edoardo Affini, compagno dell’olandese. Gregario sì, ma di quelli di lusso.
Edoardo, partiamo da te: come stai?
Penso abbastanza bene. Per questo Giro c’è stato un approccio un po’ diverso rispetto al solito, visto che la Roubaix è finita più tardi in quanto si è disputata abbastanza avanti. Pertanto non c’è stato molto tempo per staccare e ripartire. E’ stato tutto un continuo. Vedremo come reagirà il corpo. Però penso di poter dire che sia io che i miei compagni stiamo bene. Cercheremo di fare ovviamente un grande Giro.
Dumoulin e Foss danno belle garanzie…
Vedremo un po’ come se la caveranno i capitani, gli addetti alla classifica. Su carta stanno bene!
Si parla sempre dei capitani e meno dei gregari. Che ruolo avrai? E poi, Tom è alto, tu sei alto: c’è anche un’affinità fisica? E’ folle dire che magari è lui che chiede la tua presenza anche per questo motivo?
Ah non lo so… Faccio quel che posso. Sì, sono alto, ma sono anche dieci chili in più di lui!
Ma l’aerodinamica non lo sa!
Ah, ah, ah… Di certo potrò dare il mio contributo. Io e Jos Van Emden saremo i suoi due scudieri soprattutto per la pianura. Cercheremo di tenere i capitani (Affini parla al plurale pensando anche a Foss, ndr) coperti in ogni momento possibile. E ammetto che la stazza per questo aiuta.
Com’è Dumoulin come capitano: è esigente, fa richieste particolari? Oppure è un tipo tranquillo?
Onestamente non posso dire tanto perché ci ho corso poco. Con Tom ho fatto solo il BinckBank Tour l’anno scorso. Abbiamo avuto modo di conoscersi un po’ più nel dettaglio quest’inverno, soprattutto nei ritiri. In genere comunque è abbastanza tranquillo e non sta a dirti troppo cosa fare.
Affini gregario, ma lo scorso anno a Verona hai sfiorato la vittoria. Hai puntato una tappa stavolta?
Proprio puntata no. Diciamo che cercherò di fare il meglio possibile nelle crono, anche se non sono molto adatte a me. Per il resto vediamo che corsa verrà fuori. Da come si metterà la situazione con la classifica generale. Perché se come speriamo andrà tutto bene, magari dovrò risparmiare qualche energia per lavorare meglio. Mentre se qualcosa non dovesse girare bene, avrò più libertà di azione. A quel punto cercherò di inserirmi in qualche fuga o tentare qualche colpo.
Hai parlato di classifica, ma Dumoulin ce l’ha in mente secondo te?
Anche sul palco della presentazione delle squadre Tom aveva detto che ci pensava. Cercherà ovviamente di cogliere il miglior risultato possibile, anche se è consapevole che comunque si tratta del primo grande Giro che fa dopo il suo stop. Bisognerà capire come reagirà il suo fisico. Io lo vedo motivato, lo vedo voglioso di ricominciare. E poi con lui con il Giro e con l’Italia ha un bel rapporto.
Hai citato la Roubaix così avanzata. È cambiato qualcosa nella preparazione? Di fatto non hai più corso, hai fatto altura?
No, è proprio quello. Non si è potuto fare altura perché finendo 17 aprile non c’è stato tempo. Tra andare in quota, tornare e venire al Giro non avrebbe avuto senso. E non ho potuto neanche staccare, perché dopo altri dieci giorni si doveva ripartire. Quindi abbiamo cercato di trovare una sorta di equilibrio, alternando qualche giorno più tranquillo a qualche giorno più movimentato.
Incertezze Dumoulin
Dumoulin è un corridore di classe. Per quel poco che lo abbiamo visto ci è sembrato concentrato, voglioso di mettersi alla prova ma avvolto da qualche dubbio sulla sua tenuta. E non ci è apparso super tirato (è solo una sensazione nostra, sia chiaro), magari perderà quell’eventuale “chiletto” strada facendo.
Di fatto non corre dalla Gand. Lui un po’ di altura l’ha fatta. E’ tutto un quid. In Jumbo dicono del Blockhaus, sanno che una salita così dura per chi non è scalatore nel Dna e non fa classifica da tre anni può essere troppo dura, ma già domani si potrà sapere di più. Se sul Vulcano dovesse andare bene, Dumoulin potrebbe prendere fiducia. E un Tom sereno, può fare paura.