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Colbrelli cosa ti pare dei nuovi guanti Prologo? «Vi dico tutto»

Enzo Vicennati
18.01.2022
5 min
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I dettagli e la loro cura. I guanti, ad esempio. Proprio stasera Prologo ha lanciato i suoi modelli 2022. Guanti a dita corte e lunghe. Guanti invernali e antipioggia. Fornitura per la crono. E di colpo anche articoli che si tende a dare per scontati, si scoprono pieni di contenuti tecnologici.

Connected Power Control

Alberto Mizzon è uomo del marketing Prologo e guida la prima fase del discorso. Che cos’hanno di speciale questi guanti, da richiedere un lancio congiunto con il Team Bahrain Victorious?

«Sono speciali – sorride – per la tecnologia CPC, brevettata da Prologo, attorno alla quale sono costruiti. Il corridore, sia il professionista sia pure l’amatore, ne trae un beneficio che con un guanto tradizionale, anche imbottito con gel, non riesce ad avere».

Grazie alla nanostruttura del polimero 3D, l’aria passa e l’aderenza migliora
Grazie alla nanostruttura del polimero 3D, l’aria passa e l’aderenza migliora

CPC significa Connected Power Control ed è dunque il sistema brevettato da Prologo che garantisce prestazioni e comfort attraverso l’assorbimento delle vibrazioni, il grip e la stabilità posizionale. In altre parole, ma questo dovranno dircelo i corridori, la mano impugna il manubrio e non si muove più.

Vibrazioni: 15% in meno

Però Mizzon riparte ed entra nel dettaglio, schiudendo appunto la porta sullo studio che si nasconde anche dietro a un paio di guanti, per quella curiosità che anima da sempre le aziende italiane, perennemente alla ricerca della perfezione.

«Abbiamo svolto i nostri test e le nostre ricerche – spiega – con il Dipartimento Performance dell’Università di Besançon, che è fra i nostri partner e segue anche le prestazioni della Groupama Fdj. La riduzione delle vibrazioni e degli choc che si ottiene con la tecnologia CPC è pari al 15 per cento. Proviamo a pensare ad una classica o a una lunga distanza su fondo irregolare, i muscoli dell’avambraccio rimangono più rilassati. E questo per un atleta significa arrivare al momento cruciale della corsa con meno dolori e più margine, mentre consente all’amatore di fare una lunga distanza senza tornare a casa distrutto. E poi teniamo conto che non si tratta di guantoni spessi centimetri, ma sono davvero millimetrici, quasi non ti accorgi di averli».

In una corsa come la Roubaix, poter ridurre del 15% vibrazioni e colpi è un risultato notevole
In una corsa come la Roubaix, ridurre del 15% le vibrazioni è un risultato notevole

Dalle selle ai guanti

Per spiegare come funzioni la tecnologia CPC bisogna pensare che la sua struttura, lo speciale polimero 3D conico e cavo, riduce l’affaticamento muscolare e facilita il flusso d’aria riducendo la temperatura nell’area di contatto. Si viene a creare una sorta di effetto ventosa che impedisce al guanto di scivolare, una volta effettuata la presa. Posizionato in punti strategici, inoltre, CPC protegge muscoli, tendini e tessuti molli dalle sollecitazioni che provengono dalla strada garantendone le prestazioni in ogni condizione atmosferica. 

«Abbiamo iniziato a servircene – prosegue Mizzon – qualche tempo fa partendo dalle selle, poi abbiamo pensato di estenderla ai guanti. Ogni anno c’è stato un aggiornamento e una miglioria. Ogni volta che c’è da portare avanti un’innovazione, si fa una valutazione con alcuni partner come l’Università di Besançon e alcuni esperti interni. Poi ci si rivolge all’esperienza dei corridori, approfittando dei periodi di off-season o di allenamento. Raccolti i riscontri degli atleti e poi raffrontandoli con i dati di laboratorio, si decide di andare in produzione. In questo caso, abbiamo lavorato con il Team Bahrain Victorious perché da anni collaboriamo con loro per selle e nastri. Conoscevano già la tecnologia CPC e quando hanno saputo che era disponibile per i guanti, è nata subito la collaborazione. Uno dei primi cui li abbiamo dati è stato Colbrelli, che abita vicino alla nostra azienda. Lui li ha provati prima dei ritiri, ma quando poi anche gli altri hanno dato parere positivo, si è iniziato a produrli perché possano usarli tutto l’anno».

  • La tecnologia CPC è applicata anche sulle selle, qui sulla Scratch M5 PAS CPC
  • E questa invece è la versione Scratch M5 CPC
  • La tecnologia CPC è applicata anche sulle selle, qui sulla Scratch M5 PAS CPC
  • E questa invece è la versione Scratch M5 CPC

Colbrelli, presa sicura

Colbrelli, l’uomo di Roubaix che in allenamento i guanti non li usa mai: un singolare esperimento. In questi giorni è a casa, in procinto di andare a Gran Canaria per un periodo di lavoro, prima di affrontare il primo stage in altura sul Teide.

«Conoscevo questo materiale – dice – dai tempi della Bardiani. Era una prima versione, ma già allora mi trovavo benissimo. Appena mi li hanno dati per provarli, ho subito avuto un bel feeling. Il guanto è sottile, leggero e molto aderente. Ugualmente la presa sul manubrio è incredibile. Sapete che tanti manubri viaggiano senza nastro? Ebbene, con questi guanti non scappano via. Se invece c’è su il nastro Prologo, allora il guanto si attacca e non c’è verso che perdi la presa. Non li ho ancora usati in corsa, ma solo in allenamento. La prima cosa che ho notato è che anche dopo tante ore non mi formicolano le mani e questo è già tanto. Posso immaginare il beneficio durante una Roubaix, insomma…».

Fra i primi a provarli, Sonny Colbrelli li ha ricevuti alla fine della scorsa stagione
Fra i primi a provarli, Sonny Colbrelli li ha ricevuti alla fine della scorsa stagione

Contro il freddo

L’osservazione del corridore va oltre. Se uno strumento del tuo lavoro lo indossi da tre a cinque ore ogni giorno, se ci sono sfumature da cogliere, stai certo che non ti sfuggono.

«Tanti guanti – prosegue Sonny – scorrono sulla mano, per cui a volte muovendosi fanno male fra le dita. Qui non succede, perché aderiscono alla perfezione. Ai tempi della Bardiani non erano così evoluti, adesso invece sono sottilissimi e ancora più confortevoli. E poi ce ne sono di diversi tipi. Normali, leggeri, superleggeri, dita lunghe e modelli estivi. La versione da pioggia mi ha colpito molto. In pratica si tratta dei guanti invernali che dispongono anche di una copertura antipioggia, come fosse il tessuto di una mantellina. L’altro giorno sono uscito con tre gradi e pioveva e devo dire che le mani se la sono cavata egregiamente. E voi lo sapete, io sono uno che in allenamento è sempre andato senza guanti...».

Con i nuovi guanti Prologo, griffati con il logo di Alè per dare coerenza all’abbigliamento del team, il Team Bahrain Victorious inizierà la nuova stagione nel segno della sicurezza e del comfort. Il resto è nelle mani degli atleti e del marketing, perché tanti studi e queste ricerche così importanti possano avere una ricaduta sul mercato, sensibile alle osservazioni dei campioni e vorace di novità convincenti.

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