Godon, molto più che uno sprinter. Parola di Lavenu

06.05.2024
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SAN FRANCESCO AL CAMPO – Vince la volata di gruppo. Spalleggia con Pogacar e va anche forte sul passo: Dorian Godon sta stupendo sempre di più. Il corridore della Decathlon-AG2R La Mondiale in questa prima parte di stagione è stato tra i migliori in assoluto.

La Freccia del Barbante dell’anno scorso e le recenti vittorie al Romandia, l’ultima in particolare, sono stati successi di peso. Se non altro per come sono arrivati. Diversi tra loro, Godon li ha agguantati con forza e astuzia, abilità e personalità.

Classe 1996, alto 190 centimetri per 73 chili, grande potenza, di questo atleta ne abbiamo parlato con il manager e direttore sportivo, Vincent Lavenu, il qualche sta invece seguendo gli altri suoi ragazzi al Giro d’Italia. 

Godon vanta 10 vittorie da pro’, tra queste anche due prologhi (foto Instagram)
Godon vanta 10 vittorie da pro’, tra queste anche due prologhi (foto Instagram)
Signor Lavenu, vi aspettavate un’esplosione così importante di Godon?

Per me non si tratta di una vera esplosione. Conosciamo bene Dorian, è con noi da parecchi anni e sappiamo che è un ragazzo con un potenziale fisico eccezionale. E’ un atleta in grado di produrre degli sprint di livello molto alto e soprattutto di resistere agli sprint per lungo tempo.

E allora cosa è cambiato? Perché adesso lo vediamo vincere o piazzarsi bene con maggior costanza?

Direi un buon feeling in generale. Fino ad allora non aveva trovato la chiave sul posizionamento prima degli sprint. Adesso invece è ben concentrato e ben supportato dai compagni di squadra che riescono a piazzarlo nel posto giusto. E quando è nel posto giusto, al momento giusto, Godon è in grado di battere anche i corridori più forti.

Vince le volate di gruppo, ma se la gioca anche nei drappelli con Pogacar, conquista il Giro del Veneto, che non è corsa per velocisti: chi è dunque Dorian Godon? Che tipo di sprinter è?

Come detto, è molto forte fisicamente. In più guida anche molto bene (come si è visto nella tappa finale del Romandia vinta prendendo almeno 5-6 metri a tutti nell’ultima curva sul bagnato, ndr). Che tipo di sprinter è? Per me non è un velocista puro, è un passista veloce. Passa bene gli strappi, le cotes più piccole almeno, ed è in grado di tenere quei gruppi con solo 70- 80 corridori. Mentre non lo vedo con i velocisti migliori del mondo in caso di sprint a gruppo compatto.

Il francese vince il Giro del Veneto 2023 davanti a Tobias Johannessen e Florian Vermeersch, non proprio due velocisti
Il francese vince il Giro del Veneto 2023 davanti a Tobias Johannessen e Florian Vermeersch, non proprio due velocisti
Ci può fare un raffronto tra Godon e un corridore veloce o velocista del passato? Per esempio è più un Sagan o un Demare? Giusto per capire come e dove si colloca…

Se è per questo va molto bene anche nelle cronometro brevi, quelle fra 2 e 10 chilometri, quindi non so davvero con chi possiamo confrontarlo. Dovrei rivedere l’intera storia del ciclismo! Se proprio dovessi fare un paragone, direi che è più un Kaden Groves, il quale non è un velocista puro, ma è molto veloce e tiene bene.

Insomma, Godon è forte, veloce, ma non è un velocista puro nonostante le sue doti di guida e la sua statura…

Esatto, è un corridore enorme, con particolari caratteristiche fisiche. Sì, qualche volta ha fatto degli sprint di gruppo, ma devono essere comunque sprint al termine di giorni difficili. Di tappe mosse, quando tutti i corridori arrivano nel finale un po’ stanchi.

Vestito di azzurro, eccolo spalleggiare con Pogacar nell’ultima tappa del Catalunya… quando arrivò un drappello di 23 corridori (quasi tutti scalatori)
Vestito di azzurro, eccolo spalleggiare con Pogacar nell’ultima tappa del Catalunya… quando arrivò un drappello di 23 corridori (quasi tutti scalatori)
Prima lei ha accennato ad un buon feeling generale, in questo rientrano anche le bici? Vendrame qualche giorno fa ci ha detto che sono molto soddisfatti e che questo contribuisce ad abbassare le tensioni…

Direi che l’intero team funziona bene. Sicuramente le bici sono un valore aggiunto e hanno la loro influenza, ma anche gli altri materiali contano. L’aerodinamica è buona adesso. I corridori si sentono a loro agio e hanno fiducia in quel che fanno e in quel che hanno. È un insieme di cose che sono state cambiate con l’arrivo di nuovi sponsor come Decathlon, con una nuova gestione, un nuovo modo interno di confrontarsi. 

Quando ha preso in squadra Godon, cosa ha guardato di lui? E soprattutto, lo seguiva anche da giovane visto che il suo gruppo è molto attento ai giovani?

Sì, lo seguivo sin da quando era giovane. Osservavo i suoi risultati anche perché Dorian vive non troppo lontano dalla nostra sede. Noi siamo a Chambéry, lui a Lione. Lo avevo già visto tra i dilettanti. È passato professionista abbastanza giovane nella Cofidis. Ma abbiamo visto che aveva quelle caratteristiche di velocità ed esplosività che vi dicevo e che ci interessavano. 

Chiaro…

Quando ci sono state le possibilità, abbastanza rapidamente abbiamo raggiunto un accordo con lui. Tra l’altro noi eravamo un po’ la sua squadra del cuore, visto che siamo tutti della regione del Rodano-Alpi.