Ballerini è tornato ed è pronto a mordere l’asfalto

05.05.2024
4 min
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La voglia di mettere le ruote su strada morde Davide Ballerini e lo scuote da dentro. Parliamo con lui all’avvio del Giro d’Italia, un giorno trascorso tra il caldo e la ricognizione della prima tappa. Il canturino dell’Astana Qazaqstan è tornato in gara al Giro di Turchia prima di mettersi in viaggio per la corsa rosa. Lo intercettiamo mentre è in stanza, in sottofondo il rumore degli ultimi preparativi. 

L’Astana Qazaqstan Team alla presentazione delle squadre per il Giro
L’Astana Qazaqstan Team alla presentazione delle squadre per il Giro

Il ritorno dopo 9 mesi

Ballerini ha riattaccato il numero sulla schiena nove mesi dopo la caduta al Tour de Wallonie, il 25 luglio 2023. Una botta al ginocchio che sembrava poter rientrare facilmente e che invece si è trascinata fino a qualche giorno fa. 

«Avevo sbattuto la rotula contro il manubrio – ci dice – dopo qualche tempo ero tornato in bici con il permesso del fisioterapista, ma il dolore non passava. Sono riuscito a risolverlo con delle infiltrazioni a fine stagione e ne ero felice, perché al ritiro di dicembre tutto stava andando bene. Poi il buio, a febbraio il dolore è tornato e sono stato costretto a fermarmi di nuovo. Il muscolo non aveva recuperato e la gamba destra lavorava molto di più di quella sinistra. Il risultato? Ho saltato le Classiche».

Prima tappa del Giro, Ballerini guida il gruppo accanto a Velasco, Scaroni e Lutsenko
Prima tappa del Giro, Ballerini guida il gruppo accanto a Velasco e Scaroni
Come ti sei sentito in quel momento?

E’ stato un momento davvero duro perché lo aspettavo, era la mia parte di stagione, sono le gare che mi si addicono di più. Ero molto felice di poterle correre.

In che modo lo hai superato?

Grazie al supporto degli amici e ho trovato un grande fisioterapista con il quale ho lavorato tutti i giorni. Mi sono rifugiato nel lavoro, con costanza e tanta grinta. Alcuni giorni non è stato semplice, ad esempio quando c’erano le gare non le ho guardate in TV, altrimenti l’avrei distrutta. Tutta la rabbia l’ho messa nel recupero: in palestra, nella riabilitazione e sui pedali.

Hai lavorato tanto a secco?

Ho dovuto ricostruire gran parte della gamba sinistra perché avevo perso il 20 per cento del tono muscolare. Non è stato facile o veloce, ma abbiamo lavorato nel modo giusto. Ogni giorno uscivo alle 14 e tornavo a casa alle 20, ma la differenza nel ciclismo la fai nel lavoro a casa. La gara è solo quello che succede in bici, tanto passa anche da quello che si fa fuori. 

A proposito di bici quando sei tornato a pedalare?

Nella seconda metà di febbraio in maniera tranquilla e da marzo con convinzione e carichi importanti. Poi ad aprile sono andato in ritiro sul Teide con la squadra. 

Il Giro di Turchia ha permesso a Ballerini di esordire con la maglia dell’Astana
Il Giro di Turchia ha permesso a Ballerini di esordire con la maglia dell’Astana
Sei tornato in gara al Turchia, quanto l’aspettavi?

Come la prima gara quando sei ragazzo. Non vedevo l’ora di partire era da fine luglio che non mettevo le ruote in gruppo. Il ginocchio ha reagito bene, certo va tenuto sotto controllo e curato, ma sto bene. Tanto da decidere insieme al team di partecipare al Giro, non era in programma a inizio stagione ma sono felice di esserci.

Hai già guardato qualche tappa?

A dire il vero no. Quando ci hanno dato il Garibaldi, ho sfogliato qualcosa, ma sono uno che guarda le cose giorno per giorno. Vedremo come sto durante le tre settimane, l’obiettivo è mettermi a disposizione della squadra, poi magari mi ritaglierò i miei spazi. 

Il ritorno in gruppo ha portato morale e gli ha permesso di ritrovare il sorriso
Il ritorno in gruppo ha portato morale e gli ha permesso di ritrovare il sorriso
La condizione com’era?

Al Turchia cresceva giorno per giorno, ho aiutato tanto la squadra e siamo anche riusciti a vincere una tappa con Kanter. Sapevo di aver lavorato nel modo corretto e duramente, come detto gli allenamenti a casa hanno fatto la differenza. La prima gara è sempre un test, vero non era una categoria WorldTour, ma i segnali sono stati positivi. Dal punto di vista mentale è una spinta forte. Ora si inizia il Giro e sono pronto.