Pianeta giovani. L’esempio di Terrinoni, che lotta nel Lazio

07.05.2024
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Riprendiamo il filo del discorso proprio laddove lo avevamo lasciato con Ilario Contessa: «Ho insistito molto per la collaborazione con il Team Coratti perché nel Lazio hanno parecchi giovani e Pierluigi Terrinoni lavora bene». Parole non di circostanza che il direttore sportivo della Work Service-Coratti ci aveva detto poco dopo la vittoria del suo Santiago Ferraro al Liberazione juniores. Ferraro, laziale, “prodotto” di questa collaborazione veneto-laziale.

Un team del Nord dunque che cerca una collaborazione con uno del “Sud”, perché ciclisticamente parlando almeno rispetto al Veneto il Lazio è parecchio a Sud, anche geograficamente. Abbiamo così chiamato Terrinoni per conoscere il suo metodo di lavoro.

Dal Team Coratti sono passati quasi tutti i ciclisti del Lazio che sono poi diventati professionisti. Senza andare troppo indietro ma restando nel periodo della gestione di Terrinoni ne citiamo tre: Valerio Conti e i fratelli Sterbini. Evidentemente qualcosa di buono c’è.

Pierluigi Terrinoni, segue da anni il ciclismo giovanile nel Lazio
Pierluigi Terrinoni, segue da anni il ciclismo giovanile nel Lazio
Pierluigi, parole importanti quelle di Contessa…

Abbiamo parecchi ragazzi. Il mio metodo principale per avvicinarli al ciclismo parte dalla vita concreta. Se vedo un ragazzino in mtb, se vedo qualcuno che in paese o in zona si muove spesso in bici gli chiedo esplicitamente se ha voglia di provare a salire su una bici da corsa, se ha voglia di provare a fare ciclismo. La mia domanda è : “Ti va di correre in bici?”. Da 40 anni faccio così.

Metodo diretto e semplice e si fa di necessità virtù…

Per forza. Qui nel Lazio non abbiamo quella tradizione e quella cultura ciclistica che c’è al Nord, in cui almeno una persona nel peggiore dei casi in famiglia va o andava in bici. E’ difficile. Bisogna dare a ragazzo e famiglia un certo supporto, insegnargli tanto. Metterlo in bici da un punto di vista sportivo… ma mi diverto e sono soddisfazioni.

Non è facile lavorare con tante categorie e su un territorio tanto vasto
Non è facile lavorare con tante categorie e su un territorio tanto vasto
Quanti ragazzi avete?

Abbiamo 15 giovanissimi, 6 esordienti, 11 allievi e 14 juniores, di questi ultimi 5 sono del Lazio e altri 9 sono del Veneto in quella che è la Work Service-Coratti, appunto la collaborazione con Contessa. In più stiamo aspettando anche un ragazzo australiano, Vinnie Manion, che ha già vinto una corsa ad inizio stagione. E’ nel giro della sua nazionale con la quale ha disputato la Corsa della Pace qualche giorno fa in Repubblica Ceca.

Pierluigi, ma come si fa a tenere le fila di un gruppo che copre un area tanto vasto come l’intero Lazio? Tu hai corridori dal reatino al frusinate…

In effetti è un bell’impegno. Seguo io la preparazione di tutti, dagli esordienti agli juniores. La domenica sera o il lunedì mattina invio loro il programma settimanale e loro lo eseguono. Con qualche allievo di secondo anno e con gli juniores integro con l’analisi dei file. Loro hanno il potenziometro e con quello non si scappa. Però non ce n’è bisogno, ho trovato un gruppo di ragazzi molto volenteroso, molto serio.

Quindi non li hai mai tutti insieme?

D’inverno, il sabato e la domenica li radunavamo tutti qui nella “casina” di Fiuggi: dagli esordienti agli juniores. Si stava insieme e si partiva insieme, poi ogni categoria svolgeva il proprio lavoro con il proprio direttore sportivo. Mentre adesso, in piena stagione, i ragazzi di zona il martedì e il giovedì li seguo io. Gli altri invece lavorano a casa.

Santiago Ferraro, che ha vinto il recente GP Liberazione, vive nel Lazio ma grazie all’affiliazione con la Woork Service corre anche al Nord
Santiago Ferraro, che ha vinto il recente GP Liberazione, vive nel Lazio ma grazie all’affiliazione con la Woork Service corre anche al Nord
In questi temi di preparazione non hai citato i giovanissimi. Perché?

Perché li lasciamo più liberi di divertirsi e con loro la preparazione è diversa. Si parla di stare in gruppo, di tattiche, di modo di correre… Che poi siamo tornati ad avere i giovanissimi da qualche anno. L’ultima volta volta fu ai tempi dei fratelli Sterbini e di Conti. Ci eravamo concentrati con loro. Avere un vivaio serve. Anche perché prendevamo gli atleti dalle altre regioni limitrofi e spesso dovevamo ricominciare quasi dalle basi. Anche per questo, la speranza è che una volta che iniziano con noi restino fino agli juniores. Ma devo dire che sin qui, a parte un paio di casi, è sempre andata bene.

Oggi non è facile in effetti. Uno li cresce e poi se sono bravi sono richiamati presto dalle sirene degli squadroni…

E’ così e spesso in certe dinamiche ci sono anche i genitori, ma devo dire che sono e siamo fortunati alla Coratti. Abbiamo dei genitori che collaborano moltissimo, ma rispettano i ruoli. Accompagnano, aiutano nei rifornimenti, ma quando c’è la riunione o bisogna parlare con i ragazzi si fanno da parte. E se gli equilibri sono questi è anche bello coinvolgerli. Senza il loro supporto sarebbe difficile andare avanti, perché serve personale e il personale costa… Li ringrazio.