Ciclo Appenninica Alte Marche, le strade che ospiteranno la Tirreno

05.01.2024
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Sono 200 chilometri a misura di ciclista, tracciati in una montagna russa naturale, alimentata dai pendii delle colline e colorata dalla flora e la fauna marchigiana. Si chiama Ciclo Appenninica Alte Marche e rappresenta il fiore all’occhiello di un territorio che ha deciso di puntare sul ciclismo e sul rispetto di chi lo pratica. Sono nove i Comuni che si sono uniti per la realizzazione di questo percorso permanente, promosso e coordinato dal distretto turistico Alte Marche

La dimostrazione che questo è un piccolo paradiso per le due ruote sarà il passaggio della Tirreno-Adriatico in programma il 9 marzo con la tappa Sassoferrato- Cagli(Monte Petrano): 180 chilometri che ripercorreranno per la gran parte la ciclovia, mostrando agli occhi di tutti questa preziosa tracciatura. Sarà l’occasione per ammirare i grandi campioni sfidarsi e battagliare, fino ad arrivare in cima al Monte Petrano, che nel 2009 vide Carlos Sastre arrivare a braccia alzate nel Giro d’Italia vinto poi da Denis Menchov. 

Cos’è la Ciclo Appenninica

Il ciclista non viene mai abbandonato. Per i 200 chilometri l’appassionato viene accompagnato costantemente da cartelli e punti di assistenza. Un percorso autonomo al servizio del pedalatore ad ogni grado di utilizzo della bici.

«La Ciclovia Appenninica Alte Marche (CAAM) – dice Alessandro Gualazzi responsabile di AG Eventi – va a coprire tutti i nove Comuni dello SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne, ndr). E’ una tracciatura interamente tabellata, messa in sicurezza con cartelli di attenzione, segnali stradali molto frequenti. Infatti, si potrebbe fare anche tranquillamente senza avere un navigatore. Ogni incrocio o bivio è segnalato. Ci sono nove stazioni di ricarica, assistenza meccanica e di informazioni. I comuni sono stati ovviamente coinvolti e in questi due anni abbiamo fatto e stiamo facendo una campagna di promozione presso fiere ed eventi. Ora che la ciclovia è operativa, saranno le strutture e i tour operator a darle linfa vitale per animarla.

«Il percorso CAAM – va avanti Gualazzi – può essere affrontato da qualsiasi appassionato. Sono 200 chilometri con 3.500 metri di dislivello. I più allenati la possono concludere tutta d’un fiato, ma per come l’abbiamo pensata, la si può pedalare in più giorni. Le strutture sono sparse nei nove Comuni. Sono presenti come detto le colonnine di ricarica per far sì che anche chi non è allenato e la vuole fare con la e-bike abbia tutto a disposizione per godersela».

Uno sguardo al futuro

Questo progetto vuole animare e rendere alla portata di tutti le Alte Marche, per mostrarne le eccellenze. Tra queste sicuramente, l’enogastronomia è un asset importante di questo territorio. 

«Le Alte Marche – spiega Gualazzi – rappresentano un territorio ricco di cultura, creatività, storia e tradizioni. L’enogastronomia è un altro settore che eccelle da queste parti. Infatti, un’altra chiave di lettura per questo territorio è anche quella di scoprire gli affascinanti borghi, esplorare i tanti spazi artistico-creativi attraverso tappe culinarie che si alternano tra un comune e l’altro. In questo senso stiamo realizzando un itinerario cadenzato da assaggi e soste a tema enogastronomico.

«Stiamo lavorando – conclude Gualazzi – per renderla ancora più accessibile con tracciature che comprendono sentieri offroad che strizzano l’occhio al gravel e alla MTB. L’evoluzione non si ferma e i nove comuni sono volenterosi nel sostenere questo progetto: Acqualagna, Cagli, Piobbico, Apecchio, Cantiano, Sassoferrato, Arcevia, Serra Sant’abbondio, Frontone».

Pedalare in sicurezza

La sicurezza è un argomento molto caro a questo territorio. Su queste strade infatti, si allenava Michele Scarponi e proprio in cima al Monte Petrano è presente un memoriale dedicato al ciclista di Filottrano e alle vittime della strada.

Per uno sguardo tecnico e attento sul percorso ci siamo affidati a Giacomo “Zico“ Pieri, ultracycler di Cagli, classe 1973, mental coach e detentore di record mondiali per everesting. 

«Nella Ciclovia Appenninica Alte Marche – spiega – le strade sono curate benissimo. Il manto stradale è ottimo e il traffico è praticamente inesistente. Le strade con più macchine vengono affrontate per tratti molto brevi. Questo percorso è un modo per scoprire nove Comuni, stretti tra città d’arte e protetti dalle cime del Monte Catria, Monte Nerone e Monte Petrano». 

La tappa

La CAAM è pronta ad accogliere il turismo a pedali in ogni sua forma e declinazione. Tant’è vero che la Tirreno Adriatico ricalcherà gran parte di queste strade nella sesta tappa. Zico su queste strade ci è cresciuto e ha anche raccolto il record mondiale per 11 everesting consecutivi (11 giorni, 23 ore e 46 minuti, con 2.252 chilometri e 89.650 metri di dislivello) sul Monte Petrano su cui sarà posto il finale della sesta frazione.

«Sostanzialmente la tappa è strutturata su un percorso collinare – spiega Zico – quindi non con grandi salite. Insomma tutte colline piacevoli anche da scalare. Non si va mai sopra i 600 o 700 metri di altitudine. Con pendenze che si alternano tra 5 e 7 per cento in salite da 3-4 chilometri. La tappa quindi parte vallonata per poi finire sul Monte Petrano. 

«Per me il Petrano è la salita del cuore – dice Zico – solo quest’anno credo di essere arrivato a 1.200 scalate. Su di essa ho fatto tre record mondiali e ci ho passato anche l’infanzia. Tecnicamente è un’ascesa di 10 chilometri all’8 per cento di pendenza media, che però un po’ inganna. Nel senso che i primi 5 chilometri sono abbastanza ostici, soprattutto i primi 2. Direi che la prima metà è più dura da scalare e la seconda metà si lascia un po’ più pedalare. Però è una montagna abbastanza scoperta dal punto di vista dei venti. Se si trovano condizioni di vento forte diventa veramente dura. Nel 2009 venne fuori una tappa spettacolare e sono sicuro che anche a questa Tirreno il Petrano sarà protagonista e teatro di sfide».

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