Il 29 maggio prossimo prenderà il via la tappa regina del Giro d’Italia, la Feltre-Alleghe. 151 chilometri con 5.000 metri di dislivello, al termine dei quali avremo un’idea quasi certamente definitiva di chi indosserà, due giorni dopo, la maglia rosa a Roma.
Per Alleghe – un paese di poco più di mille abitanti nelle Dolomiti Bellunesi, all’ombra del Monte Civetta – si tratta del primo arrivo di una tappa del Giro d’Italia.
Anche se dei precedenti, e anche illustri, con il ciclismo ci sono stati eccome. Nel 1992 Alleghe ha infatti ospitato il traguardo di una frazione del Giro dilettanti, e quel giorno a vincere fu nientemeno che Marco Pantani, allora ventiduenne. Abbiamo contattato il sindaco del paese bellunese, Danilo De Toni, per farci raccontare come il territorio si sta preparando per il grande evento.




Sindaco, cosa vuol dire per un paese come Alleghe ospitare un arrivo del Giro?
E’ l’evento sportivo più importante che abbiamo in Italia, se non sbaglio verrà trasmesso in circa 200 Paesi in giro per il mondo. Certamente darà grande visibilità al nostro territorio, le Dolomiti, le cui bellezze potranno essere ammirate da ancora più persone. In più la tappa si svolgerà interamente in provincia di Belluno, con la partenza da Feltre. Certamente è un’occasione eccezionale.
L’arrivo sarà ai Piani di Pezzè, sopra il paese, un luogo tutt’altro che casuale.
Ci tenevo ad avere il Giro ad Alleghe, era un mio sogno, ma non in centro, era importante che arrivasse lassù. Perché il 26 giugno 1992 su quella salita Pantani vinse una tappa del Giro dei dilettanti, una giornata a suo modo storica, perché il Pirata si rivelò al mondo. Tutti lo ricordano negli anni successivi, quelli delle grandi vittorie, ma è qui che fece vedere per la prima volta le sue eccezionali doti da scalatore.


Ci racconta qualcosa della salita?
Parte dal centro del paese, i corridori la prenderanno dopo una svolta a sinistra, arrivando da Caprile. La salita non è uno scherzo, sono 4,7 chilometri con 480 metri di dislivello, quindi una media del 10%. Ma in due punti si arriva anche al 15-17%, verso la fine, nell’ultimo chilometro. Un finale che ti taglia le gambe, specie dopo tutto il dislivello che avranno già affrontato quel giorno.
Com’è l’atmosfera in paese?
E’ una tappa cha ha già creato molte aspettative, anche perché è la tappa regina del Giro. Tutti me ne parlano, c’è grande attesa, anche perché molti vengono qui in bici. Per il turismo è già importante questo, vedo già ricadute positive. E noi stiamo già iniziando a lavorarci con le varie associazioni locali che si sono messe tutte a disposizione. Se la giornata sarà bella, sarà un’esplosione di entusiasmo, ma naturalmente non ci fermeremo nemmeno con il brutto tempo.


Come amministrazione cosa state preparando?
Da RCS ci è già stato inviato il piano logistico, dove verranno posizionate le varie aree. Nei prossimi giorni avremo una nuova riunione con il comitato di tappa per discutere di altri aspetti pratici come la gestione dei parcheggi, per esempio. La nostra è una valle stretta con un’unica direttrice, quindi è importante gestire al meglio la logistica, anche pensando all’esodo di fine tappa. Come dicevo tutte le associazioni hanno molta voglia di mettersi a disposizione, la Pro Loco, la squadra di hockey, gli alpini. Faremo certamente la Notte Rosa, la sera prima dell’arrivo, una grande festa per tutti quelli che saranno qui. Abbiamo 5 mesi davanti, sembrano tanti ma in realtà volano.
Ora in effetti siete nel pieno della stagione sciistica, come si coniugano le due cose?
Sono strettamente collegate. Proprio pochi giorni fa abbiamo inaugurato l’headwall che promuove Alleghe città di tappa alla partenza della cabinovia, in centro al paese. Tutti gli sciatori lo vedono, e anche chi passa in macchina, e questa è già promozione dell’evento. C’è una sinergia tra il comune e Alleghe Funivie, non a caso nel comitato di tappa è presente anche il responsabile del marketing di Alleghe Funivie. Questo anche perché il traguardo di Piani di Pezzè sarà giusto a fianco dell’arrivo della cabinovia che termina proprio lassù.


Una domanda un po’ provocatoria, ma forse necessaria. In un periodo in cui le Dolomiti soffrono sempre più spesso di overtourism, ha ancora senso organizzare grandi eventi in questo territorio?
Il Giro d’Italia è prima di tutto sport, e con l’accoglienza della tappa si fa promozione del territorio in questo senso. Ora che le Dolomiti sono patrimonio Unesco vediamo già un grande incremento dei numeri, anche molta gente con gli zaini, che fa l’alta via numero 1 a piedi. Dobbiamo sempre ricordarci che abbiamo dei paesi a fondovalle che sono dei gioielli e non dobbiamo deturparli. Per esempio un problema sono le centinaia di moto che passano sulle strade come fossero autodromi, anche di notte. Ci sono stati concittadini che si sono lamentati di questo aspetto. Dobbiamo far capire che solo con la lentezza si apprezza la montagna, che sia a piedi che in bici. E in questo senso il Giro sarà una buona vetrina per un turismo lento, perché sono sicuro che dopo la tappa in tantissimi verranno qui per affrontare la salita Pantani, come potremmo iniziare a chiamarla.
Sindaco, ultima domanda. Ci svela qualcosa sulle sorprese che state preparando per fine maggio?
Diversi anni fa all’inizio della salita verso Piani di Pezzè c’era un totem che permetteva a chiunque di cronometrare la propria scalata. Una volta arrivati in cima un altro totem ti stampava una sorta scontrino con il tuo tempo, e così potevi confrontarlo con quello degli amici e tenerlo come souvenir. Mi sto adoperando per rimetterlo in funzione in occasione del Giro, o subito dopo, in modo che tutti i cicloamatori che verranno qui possano avere questo servizio aggiuntivo e portarsi a casa un ricordo della nostra “salita Pantani“.