Gruppetto nel mondo del ciclismo è una parola internazionale. Che sia un Tour de France, il Giro d’Italia, la Vuelta Espana o qualsiasi altra corsa, quando si pronuncia la parola “gruppetto” (rigorosamente in italiano) tutti sanno che di lì in poi non si pedalerà più da soli. Ed è proprio questo il concetto che c’è alla base di questa app unica e innovativa. Un nuovo modo di intendere le uscite in bici, che partono da una una vera e propria piazza virtuale in cui ritrovarsi per decidere che strada percorrere insieme nella vita reale.
Come funziona?
La funzione principale è quella di organizzare gruppetti per poter pedalare insieme, scegliendo in base alla propria località e al proprio livello. Tutti possono vedere l’evento creato e farsi trovare al punto di partenza prestabilito, è un modo per connettere tutti i ciclisti che spesso non sanno con chi uscire oppure per scoprire nuovi percorsi.
Le opzioni sono tante, dalla pedalata semplice all’organizzazione di una “Ride” non competitiva o una vera e propria “Gara” con tanto di dettagli relativi al tesseramento degli iscritti ed elenco su file excel (scricabile dall’organizzatore). Con il valore aggiunto della community dove condividere come se fosse un social network il ciclismo, dai giri agli articoli a post e foto. Ci porta alla scoperta di quest’app Danilo Borroni, fondatore di Gruppetto.
L’idea
La nascita risale nel momento più buio dell’ultimo biennio, come per molte altre idee legate alla socialità. Un’idea che abbatte ogni limite e orizzonte dello stare insieme in sella.
«E’ un progetto nato nel 2020 – dice Borroni – quando eravamo tutti chiusi in casa e non potevamo fare niente. Facendo i rulli ho pensato a questa cosa. Perché non passare dal meetup virtuale a quello reale? Allora mi sono confrontato con Simone Valenziano che è poi entrato in società e nella fattispecie chiedendo a lui che ha un’azienda di nome operaLogica che si occupa di sviluppare app e software. Abbiamo cercato di capire quale sarebbero state le difficoltà e i costi. Quando abbiamo capito che l’idea si sarebbe potuta realizzare, ci siamo rimboccati le maniche e siamo partiti.
«L’idea di base – continua – è stata quella di creare uno strumento che permettesse di organizzare uscite e socializzare in bicicletta. Io domani se voglio uscire in bici vado sull’app, creo il mio gruppetto, invito i miei amici e chiunque da quel momento può vedere e semmai aggiungersi. Si possono vedere l’orario di partenza e le specifiche del giro. Le fondamenta sono proprio queste. La speranza è che un domani non solo in Italia ma in tutto il mondo si possa aprire l’applicazione, vedere se ci sono giri nei dintorni per aggregarsi o crearne uno.
«Non ci siamo limitati al concetto base. L’app si è evoluta in questo anno con delle nuove funzionalità. Si possono per esempio organizzare gare oppure anche degli eventi sponsorizzati. Per esempio i produttori di bici o componenti possono far scoprire i propri prodotti organizzando una ride. O per esempio anche per far conoscere il territorio, per esempio una Pro Loco che organizza un giro per mostrare una zona in particolare».
Scegli tu il gruppetto
La scelta è in mano all’utente che si può creare il suo gruppetto o aggregarsi a quello più congeniale. «Nel momento in cui l’utente – spiega Borroni – va a creare il gruppetto, ci sono quattro tipologie di creazioni. Una semplice dove tu crei il gruppo dando solo le coordinate di partenza. Perciò si impostano data orario e luogo e una serie di specifiche come: livello partecipanti e la media oraria che si terrà a grandi linee. Poi c’è l’opzione per creare il percorso e disegnarlo sulla mappa, mettendo i punti e le strade. Dopodiché condividendolo in automatico l’applicazione fornisce tutte le caratteristiche del giro con altimetria e chilometraggio. La terza tipologia consiste nell’importare un percorso da Strava, come per esempio un giro già fatto o visto da qualche altro profilo. L’ultima possibilità è invece quella di caricare la traccia GPX. Scaricando le tracce si possono replicare tappe, corse, giri famosi o semplicemente una percorso consigliato da un amico.
«Rimane alla base di tutto – dice – l’inserimento di dati che ti permettono di capire che tipo di gruppetto è pronto a partire per evitare che neofiti vadano in giro con esperti e viceversa. Oltre a questo bisogna decidere la tipologia di terreno. Lo abbiamo diviso in tre: strada, fuoristrada e misto. Quest’ultimo è da intendersi come gravel, ma non per forza esclusivamente per questa disciplina. Si possono inserire punti d’interesse a livello territoriale e non solo. Per esempio posso mettere che nel giro si passerà vicino ad un monumento in particolare per rendere interessante il percorso».
Condividere la passione
Oltre al giro in bici, Gruppetto vuole mettere al servizio del ciclista la voglia di condividere una passione unica come quella della bici anche quando si scende di sella.
«La community – racconta Borroni – per come la intendiamo noi si basa sul fatto di creare un vero e proprio social per il ciclista. Banalmente se si va sui social network, spesso veniamo tempestati di informazioni che molte volte non ci interessano nemmeno. La nostra idea è quella di far sì che chi apre la sezione community trovi i gruppetti e i giri degli amici che sono stati fatti e quelli che sono in programma. In più la parte social con un’interazione anche esterna con post di articoli di giornale inerenti al ciclismo ma anche contenuti come risultati legati alle corse a approfondimenti tecnici».
La sezione community può essere una preziosa cassa di risonanza per chi vuole organizzare eventi e pubblicizzare gare o ride.
«Prendendo come esempio il mondo gravel agli albori – conclude Borroni – tante manifestazioni sono organizzate in modo non così esaustivo. Con la nostra funzione gara, l’organizzatore di turno può dire che per iscriversi si può fare tramite Gruppetto e gran parte viene gestita dall’app. Tra le altre cose se tu sei un agonista quando si crea il profilo si può caricare la propria tessera della federazione. Nel momento in cui ci si iscrive alla gara l’organizzatore vede la tua tessera in automatico e di conseguenza estrapolare un file excel con i dati collegati».