X-Bionic cambia tutto e il risultato è superlativo

30.05.2024
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X-Bionic Corefusion è il simbolo del cambio radicale dell’azienda che torna a spingere forte nell’ambito del ciclismo.

Non è solo una questione di colori, perché dietro ai capi tecnici Corefusion c’è tanta ricerca (anche nei dettagli più piccoli), funzionalità e stile, ma anche l’aerodinamica occupa un ruolo di primo piano. Entriamo nel dettaglio.

Salopette e jersey sono un esempio di ergonomia
Salopette e jersey sono un esempio di ergonomia

Il core concept di X-Bionic resta

E’ quello del controllo della temperatura, un pallino e una soluzione tecnica che ha reso celebre i capi X-Bionic fino dagli albori. La linea Corefusion, rispetto ai capi tecnici più classici e “morbidi” trasmette una tecnicità maggiore, tirata ed aderente, aerodinamica per l’appunto.

La maglia ha un potere raffreddante pari a 5, con un range ottimale di efficienza che si avvicina ai 30° (esterni), mentre il livello di compressione è pari a 3. La salopette ha dei numeri leggermente inferiori (deve funzionare anche in modo diverso rispetto alla jersey), con un livello di raffreddamento di 4 punti e di compressione pari a 2. Davvero interessanti i pesi dichiarati, 120 grammi per la maglia, solo 130 per la salopette, un peso ridottissimo se consideriamo la presenza del fondello.

Una maglia intelligente

La X-Bionic Corefusion è una di quelle maglie che il ciclista ama definire “furba”, perché è aderente, ma quasi impalpabile al tatto. La compressione e la sua ergonomia non sono invadenti e non stringono, neppure sotto le ascelle dove è presente una rete in mesh, con cuciture annesse (impercettibili). La presenza di inserti siliconici è minima e tutta la maglia è molto elastica. Sono furbe anche le tasche in rete, belle grandi che si dilatano moltissimo e senza tirare. C’è tanto spazio per il telefono e per gli integratori.

E poi la sua grande particolarità, ovvero l’inserto 3D Bionic Sphere nella zona centrale sulla schiena. L’obiettivo principale di questa pannellatura e della sua struttura è quello di garantire una termoregolazione ottimale anche quando la sudorazione è elevata, di mantenere un giusto grado di calore quando la temperatura esterna scende. Il medesimo concetto/tessuto è utilizzato per unire le bretelle della salopette. Il risultato fa la differenza in termini di comfort e gestione dell’umidità quando c’è la combinazione tra i due capi. In questa argomentazione trova spazio anche la costruzione in rete delle tasche. Non trattengono calore e vapore, sono capienti ed elastiche, ma anche piuttosto sostenute e quando vengono riempite non cedono verso il basso. Il prezzo di listino della Corefusion è di 189 euro, elevato, ma in linea con una fascia di indumenti hors categorie.

In bici tutto il giorno

Il tessuto della salopette è sottilissimo ed è davvero comodo, con una capacità di modellarsi sul corpo come pochi altri. Anche in questo caso non ci sono inserti siliconici fastidiosi, se non un puntinato leggero nel fondo gamba. Le bretelle hanno un taglio vivo e la zona addominale ha un’altezza nella media, con un tessuto compatto (simile a quello delle bretelle). Il tessuto ha un’elasticità molto elevata, si adatta anche nelle fasi di respirazione più pronunciate con il diaframma.

Il fondello e il suo posizionamento più avanzato della media, due valori aggiunti da non dimenticare. E’ sviluppato in collaborazione con Elastic Interface, ma con specifiche X-Bionic. Compatto nella struttura, ma diviso in due parti, tra destra e sinistra. La sezione anteriore presenta una sorta di tessuto “spugnoso”, scaricato, che assorbe tanto, ma che grazie alla compattezza del pantaloncino non si muove. Non si forma nessuna sacca che potrebbe risultare fastidiosa. La salopette Corefusion ha un listino di 249 euro, non è poco, ma anche in questo caso è nella media di una categoria top.

Le nostre considerazioni

Un gran bel kit, altamente performante, costoso e parecchio tecnico, tanto confortevole. La salopette può fare la differenza, per la struttura del tessuto, ma nei termini della resa tecnica sul lungo periodo, il vantaggio maggiore arriva dal fondello, che al tempo stesso si adatta in modo eccellente alla fisionomia del corpo. E’ messo in una posizione leggermente avanzata, il che offre tanto sostegno alle ossa ischiatiche che appoggiano sulla porzione più consistente dell’imbottitura.

Davanti e dietro la salopette non si muove, è perfetta, con ingombri ridotti e cuciture che sembrano “non esistere”. Per quanto concerne la termoregolazione il binomio maglia/salopette è “tanta roba” e la sovrapposizione degli inserti 3D permette tranquillamente anche di non indossare un base layer. Non emerge nessuna sensazione di discomfort e di umidità latente, con il rischio di raffredammento repentino ed insorgenza di pelle d’oca. Il consumatore tipo di X-Bionic Corefusion è il ciclista attento alla tecnica anche in fatto di abbigliamento, che macina tanti chilometri e dislivello, anche quando fa molto caldo.

X-Bionic