Nuova Factor Monza, la sorellina della Ostro VAM

24.04.2025
4 min
Salva

Ecco la nuova Factor Monza, una bici che eredita molte delle caratteristiche di design della sorella maggiore Ostro VAM (è simile, ma non uguale) e ha l’obiettivo di completare (con un occhio al prezzo) il segmento racing di Factor.

Rispetto alla Ostro VAM, la nuova Factor Monza ha geometrie meno tirate che strizzano l’occhio ad un maggiore comfort in sella, cambia ovviamente il tipo di carbonio. Entriamo nel dettaglio della Monza.

Il claim di Factor, presente su ogni bici
Il claim di Factor, presente su ogni bici

Factor è prima di tutto un produttore

«E’ necessario sottolineare che Factor è un produttore di bici – ci dice John Esben, responsabile di Factor Europe – significa che l’azienda non si affida a terze parti per la progettazione, sviluppo e costruzione. Il nostro claim, Never Status Quo, ripreso anche per la nuova Monza, identifica al meglio il concetto che usiamo per ogni bici.

«E’ la ricerca continua del miglioramento – conclude Esben – che si traduce con il design e nuove tipologie di applicazione del carbonio. Monza non è da meno, anche se per Factor rappresenta qualcosa di diverso rispetto alla Ostro VAM».

Una sorta di bici all-round per differenti tipologie di utenza

Come è fatta la nuova Monza

Se in una ipotetica categorizzazione la Ostro VAM è la F1 del catalogo Factor, la Monza è identificabile come una sorta di granturismo. E’ una bici che mostra delle marcate caratteristiche racing, efficiente, aerodinamica ed affidabile su terreni differenti, meno costosa alla produzione, meno costosa per il cliente finale.

Frame e forcella sono completamente in carbonio, con un layup meno estremo della Ostro VAM. E’ studiato per ottenere un bilanciamento ottimale tra rigidità e peso. Anche le forme delle tubazioni giocano un ruolo fondamentale in questo. La scatola del movimento centrale adotta le sedi T47 ed il reggisella è specifico Factor, con volumi più abbondanti rispetto a quello in dotazione alla Ostro VAM. L’integrazione è davvero importante e non si riferisce solo a cavi e guaine dello sterzo. Monza porta in dote un vano porta-oggetti posizionato sotto il portaborraccia dell’obliquo. C’è il forcellino UDH. Ed il supporto del deragliatore può essere rimosso.

Disegno e forme

Le prime differenze da sottolineare si riferiscono a tutto il comparto frontale. Il profilato dello sterzo e l’orizzontale sono più voluminosi. La testa della forcella e la zona della sede inferiore dello sterzo adottano una semplificazione maggiore, sempre se messe a confronto con Ostro VAM.

La chiusura del reggisella è perfettamente integrata nel punto di inserzione tra piantone ed orizzontale. Infine i due stay obliqui del carro, che utilizzano un innesto maggiormente spanciato verso l’esterno e la superficie posteriore del piantone che è più ampia (rispetto alla Ostro VAM). C’è un manubrio integrato full carbon che adotta il suffisso HB04. Ha un reach di 75 millimetri ed un’altezza di 115 millimetri, con una svasatura esterna (flare) di 8°.

Taglie, allestimenti e prezzi

Le taglie disponibili sono sei: 48, 52 e 54, 56, 58 e 61. Monza è caratterizzata (oltre al resto) da un carro posteriore corto: 405 millimetri, che diventano 408 e 410 rispettivamente nelle misura più grandi, 58 e 61. Sono tre le livree cromatiche disponibili, green gloss metallic, blue e bianco perlato.

Due gli allestimenti a disposizione, uno sulla base di Shimano Ultegra Di2 (7.999 euro di listino) e uno con base Sram Force con power meter Quarq (8.299 euro di listino). Tutti i modelli montano le ruote Black Inc 45, con cerchi in carbonio e raggi in acciaio.

Factor