I capi tecnici Geko sono anche un sistema brevettato. Buona parte del concetto proposto dall’azienda veneta ruota attorno al bibshort con un inserto grippante che entra in contatto con la sella.
Ma è l’abbigliamento nel suo complesso a fare la differenza, grazie ad un fondello eccellente, a finiture di altissimo livello e materiali di prim’ordine. Entriamo nel dettaglio anche grazie al contributo di Francesco Nardi, creatore del progetto Geko.
Geko amico del biomeccanico
«L’obiettivo di Geko – ci racconta Francesco Nardi – è quello di offrire un aiuto nel mantenimento della posizione ottimale quando si è sulla bicicletta. Non è solo una questione di ricercare la miglior prestazione, perché prima di tutto in sella bisogna stare bene, essere a proprio agio ed in comfort. Da qui si capisce quanto conti la potenzialità di una posizione biomeccanica corretta, che di norma è quella identificata da un biomeccanico in fase di valutazione. Ma non è solo questo: una maggiore stabilità e grip aiutano nell’esperienza migliore e di qualità proprio quando pedaliamo. Una salopette del genere con l’inserto che aumenta il grip tra il pantaloncino e la sella, stabilizzando e creando un buon feeling, contribuisce ad una migliore guida in discesa e quando è necessario spostare anche il peso del corpo.
«Aumenta la sicurezza – ci dice Nardi – anche grazie ad una confidenza maggiore e limita il rischio di arrossamenti nelle zone intime. Questo perché-conclude Nardi-lo stesso fondello rimane fermo quando si è seduti e si spinge con vigore. Abbiamo effettuato diversi test con gli interventi del biomeccanico ed i risultati confermano quanto accennato, con riflessi positivi anche sulla qualità della pedalata. Normalmente si impiegano molte energie quando si verifica un continuo slittamento verso la punta della sella».
Semplice quanto efficace
Un inserto che funge da antiscivolo è una soluzione tanto semplice quanto utile ed intuitiva. Quello applicato sui pantaloncini Geko inoltre, non è invasivo, perché è sottile e di qualità, una qualità che si riflette anche sulle finiture e sui dettagli dell’abbigliamento.
Partendo dal presupposto di una corretta posizione in sella, la fase di grip sfruttabile è percepibile quando si pedala in salita e tendenzialmente si porta il corpo verso la sezione più ampia della sella, ma anche quando si è piegati sul manubrio e l’inserto si unisce in un perfetto abbinamento con il “naso” della sella. Non è un “effetto collante” e non ci sono spessori aggiunti, il feeling è quello di avere una salopette di ottima qualità con qualcosa in più.
Dettagli che fanno la differenza
Il primo è legato al fondello Elastic Interface della famiglia Endurance. E’ morbido e non eccessivamente spesso, un fattore che crea dei vantaggi non secondari quando le temperature esterne si alzano, o si pedala per diverso tempo in salita e da seduti. Davanti è molto scaricato e crea una sorta di “sacca” protettiva.
La costruzione della salopette a contatto con la coscia è fatta con tre differenti trame del tessuto, ognuna di queste contribuisce alla stabilità e ad assecondare al meglio l’azione del brevetto Geko. Le cuciture sono abbondanti e sono al tempo stesso morbide, ben strutturate e impercettibili.
La qualità costruttiva di un capo tecnico passa anche da qui. Infine il girovita della salopette è molto scaricato verso il basso e utilizza delle bretelle potenti ed elastiche. Significa che c’è un sostegno costante e non ci sono strati aggiunti che potrebbero accumulare sudore e calore prodotti durante lo sforzo, anche e soprattutto nella zona addominale. Un abigliamento fatto dai ciclisti, per i ciclisti. La salopette ha un prezzo di listino di 249 euro, la shirt di 157.