Vittoria Rubino è un sorta di riferimento per chi, da sempre, vuole uno pneumatico longevo ed affidabile, con tanto grip e capace di “funzionare bene” con diverse tipologie di clima e terreni.
Rubino si rinnova pur non cambiando pelle e portando avanti il concetto di pneumatico evoluto per l’allenamento. Il design del battistrada si aggiorna, senza cambiare in modo radicale. Diventa più veloce, sempre con un grip ottimale in diverse situazioni, super robusto e anche più sostenibile in termini di produzione. Lo abbiamo provato in anteprima.
Come è fatto il nuovo Rubino
E’ disponibile nella versione TLR/tubeless ready (quella provata da noi) e per copertoncino. Due le colorazioni, total black e con i fianchi beige. Dal punto di vista di posizionamento nel mercato, è sopra la famiglia Zaffiro, subito sotto a Corsa N.EXT e RideArmor.
Ha una carcassa in nylon da 100 Tpi /fili per pollice quadrato), soluzione voluta per implementare una volta di più la robustezza e la durata di quello che è lo scheletro dello pneumatico. Dal TLR alla versione per camera d’aria cambiano i cerchietti di sostegno (è uno pneumatico pieghevole). Sono in Zylon quelli per il TLR, con spessore maggiorato, in Kevlar e più sottili per la versione tube type. Sono entrambi compatibili con i cerchi hookless (dalla misura 28 in avanti). TLR o per clincher, Vittoria Rubino ha un tallone rinforzato proprio in questa zona e ha l’obiettivo di aumentare la protezione in un punto sempre delicato. Lo pneumatico tubeless aggiunge uno strato impermeabile all’interno ed entrambe hanno una bandella centrale che protegge dalle forature.
La mescola è un blend di Graphene e Silica. Rispetto alla versione precedente è stato aggiornato il disegno del battistrada, sempre con una sezione slick centrale, con i punti di transizione verso gli intagli rivisti. Meno accentuati vicino alla parte slick, più profondi ai lati. Le sezioni disponibili sono cinque: 26 e 28, 30, 32 e 34, con prezzi di listino di 61,95 euro per il TLR, 46,95 per il copertoncino.
Il test del TLR, sezione da 30
Ci piace partire da un presupposto, che diventa anche una nostra considerazione. Da sempre riteniamo lo pneumatico Vittoria Corsa Pro Control (ancora di più da quando c’è il TLR), una delle migliori opzioni che offre il mercato e spesso è poco considerato perché sovrastato dal fratello Corsa Pro. Tra i vantaggi di Control c’è una maggiore versatilità/longevità, fattore non banale pesando alla qualità media (pessima) delle nostre strade ed asfalti. Vittoria, avvicina di molto il nuovo Rubino TLR al Corsa Control, soprattutto se consideriamo la scorrevolezza ed il feeling.
Il nuovo Rubino TLR, pur trattandosi di un tubeless sviluppato per essere robusto e longevo, non è uno pneumatico eccessivamente duro, mantiene una buona pastosità nella zona superiore con dei fianchi molto morbidi e flessibili. Cosa significa? Rispetto alla versione precedente si adatta meglio alle diverse pressioni di esercizio, avvicinandosi parecchio alle risposte della carcassa di Pro Control (che è in cotone). Non un semplice dettaglio, in quanto influisce in modo esponenziale sul comfort dello pneumatico, sulla stabilità dell’intera ruota (anche quando si affrontano tratti sconnessi e strade bianche), non in ultimo sul grip. E’ fondamentale adeguare la pressione (il Tire Pressure Vittoria è un valido supporto) e trovare quel range corretto, valutando cerchio/stile di guida/peso dell’utilizzatore (e anche l’eventuale impiego di un inserto).
In conclusione
Il nuovo Rubino mantiene una forte connessione con il passato, ma si avvicina in modo importante ad un segmento performance/all-round. A nostro parere resta uno degli pneumatici di riferimento in ambito allenamento/utilizzo a 360° e con gli opportuni aggiustamenti (relativi a ruote, inserti e sezioni adeguate) sconfina verso un impiego che pensa agli sterrati battuti, leggeri.
Infine, nell’ottica di sfruttare lo pneumatico al pieno delle potenzialità, senza snaturarlo, vediamo il binomio ottimale con ruote endurance ed un canale interno del cerchio da 22 millimetri in avanti (soprattutto se consideriamo una sezione da 30 come quella della nostra prova).