Dopo il lancio ufficiale del nuovo Keo Blade, Look ufficializza anche la versione con il power meter integrato. Due le versioni, quello classico da strada (che abbiamo testato in anteprima) e quello dedicato all’off-road, che si rivolge anche al mondo gravel da competizione.
La versione Power mutua le caratteristiche tecniche del pedale in fatto di piattaforma di appoggio e forma. Il misuratore è completamente integrato nell’asse e utilizza una batteria ricaricabile. C’è anche la versione singola, con la rilevazione/trasmissione sul pedale sinistro (non drive). Interessanti i prezzi, cosiderando che parliamo di un top brand quale è Look: 999 euro di listino per la versione Dual, 659 euro per la Single.
Power meter nel pedale
Il misuratore di potenza è sotto molti punti vista uno strumento tanto utile, considerando i canoni attuali di utilizzo della bicicletta, quanto invasivo e che talvolta condiziona l’utilizzatore. Lo è ancor di più nell’ottica di uno strumento che spesso è legato ad alcuni componenti della bicicletta (ad esempio i misuratori integrati nella guarnitura). Un misuratore, che è anche un pedale, è più facile sotto tanti punti di vista.
Si può spostare da una bici all’altra e la tecnologia attuale permette di avere uno strumento affidabile, robusto e non eccessivamente costoso, in grado di fornire una rilevazione/trasmissione stabile, con dati sovrapponibili nel tempo. Look Keo Blade Power è tutto diverso, rispetto ai modelli del passato e utilizza il corpo del nuovo Keo Blade. Stessa superficie di contatto, medesima altezza del pedale e stesso fattore Q (53 millimetri), del tutto paragonabile ai pedali standard.
Come è fatto
Il corpo è tutto in carbonio e come vuole la tecnologia Blade, anche la lama di tensione è in fibra (da 16 Nm). Può essere sostituita e/o cambiata con una lama (che è la medesima della versione standard) più dura, oppure con minore tensione. Anche per quanto concerne le tacchette nulla cambia rispetto alla versione Keo.
Se comparato con la versione standard, è invece differente il perno, in cui sono alloggiati la batteria e tutto il pacchetto di lettura e trasmissione del segnale. E’ in acciaio Inox di grado militare, con una filettatura tradizionale per l’inserimento nella pedivella e un quadro da 15 millimetri per la chiave inglese: non c’è la sede per la brugola. Al suo posto c’è una sorta di cappuccio in policarbonato da dove l’antenna trasmette il segnale. Buona parte dello spazio interno al perno è occupato dalla batteria, che ha una autonomia garantita di oltre 60 ore (l’utilizzo effettivo è di poco superiore, intorno alle 64/66 ore anche in condizioni di freddo e umido).
La misurazione della potenza avviene 100 volte al secondo, vale a dire che ad una frequenza di 90 rpm, un singolo giro di pedale viene valutato su 67 punti differenti. E’ praticamente infinito il range ottimale di analisi dei dati, da 30 a 180 pedalate al minuto, un ulteriore dettaglio (molto importante) che determina la cura e la precisione del nuovo Blade Power.
Il nostro test
E’ molto diverso dal modello Look Exakt e si parla di un sistema che fa parte di una generazione più avanzata, sviluppato con tecnologie diverse. Se entriamo nella categoria dei misuratori di potenza, oggi come oggi è difficile trovare un power meter che pecchi nella precisione, ma è fondamentale considerare la categoria del prodotto. Un misuratore con gli estensimetri all’interno dell’asse passante ha delle caratteristiche differenti da uno che rileva sullo spider, che a sua volta è diverso da un power meter integrato nel pedale. Il fattore più importante, per un utente che acquista e spende dei soldi per un misuratore è la ripetibilità dei dati. Il nuovo Keo Blade Power offre dei dati ripetibili e se volessimo fare un confronto è perfettamente comparabile con un power meter che adotta degli estensimetri interne alle pedivelle.
Anche nelle fasi di sprint e di cambi di ritmo perentori, pur rilevando il picco immediato (tipico dei power meter a pedale) è difficile rilevare uno scostamento anomalo e, di sicuro non c’è nessuna perdita del segnale. Quest’ultimo aspetto non è banale e porta il misuratore integrato nel pedale ad un livello superiore, del tutto paragonabile ad altre categorie già consolidate. Per l’analisi dei nostri dati abbiamo utilizzato la piattaforma Shimano Connect Lab.
C’è anche l’app
Oltre alle varie operazioni di gestione del power meter, il pedale fornisce i dati in tempo reale, che possono tornare utili quando si pedala indoor e (se necessario) avere un confronto diretto con la rilevazione dei watt dello smart trainer.