Insieme al modello Vento Kineticore di Lazer, lo storico ed iconico Z1 ed il Genesis rappresentano i top di gamma in senso assoluto. Lo Z1 però è stato rinnovato nel cuore ed in parte nel design, mentre il Genesis è ancora il casco più leggero (ed uno dei più leggeri del mercato).
Abbiamo messo a confronto il nuovo Z1 Kineticore (utilizzato da Van Aert nelle ultime competizioni del 2023) e proprio il Genesis, in una sorta di duello all’interno della stessa famiglia di caschi.
Il design Lazer ha fatto scuola
Molto di quello che vediamo oggi in fatto di design nasce proprio dallo Z1 di Lazer, un modello iconico per molti corridori. E’ un casco che ha rappresentato un vero e proprio spartiacque nella tecnica dei caschi e dove il design diventa funzionale alla protezione e all’immagine che un casco è in grado di trasmettere. Il Genesis invece è stato sviluppato con l’obiettivo principale di ridurre il peso e mettere sul mercato un casco leggerissimo, sicuro e ventilato (c’è comunque un richiamo al “vecchio” Z1).
Entrambi hanno tutt’oggi un design arrotondato dove serve, capace di non sacrificare il potere di “scivolamento” in casco di impatto e caduta. Entrambi i Lazer fanno della ventilazione un punto fermo dello sviluppo. A questi fattori si uniscono un sistema di ritenzione completamente integrato (con il rotore Lazer Advanced RollSys) e nell’ultima versione dello Z1 troviamo anche la tecnologia Kineticore, che soprattutto in fatto di valore alla bilancia ha avvicinato tantissimo quest’ultimo al Genesis.
Il marchio di fabbrica è la protezione occipitale
Entrambi i caschi Lazer hanno un’importante ribassamento verso il basso nella sezione posteriore, a tutto vantaggio di una completa protezione dell’osso occipitale della testa.
Sia il nuovo Z1 Kineticore che il Genesis adottano una sorta di profilo semi-tronco, ma comunque arrotondato e non spigoloso, particolare che emerge soprattutto quando si osservano di lato. Il casco non ha blocchi, non ha ostacoli, soluzione utile a preservare e proteggere anche la zona cervicale.
La grossa differenza è il cuore
Si perché il nuovo Z1 si fregia del suffisso Kineticore che arriva dal mold interno. E’ costruito con una forma irregolare che si riferisce alla presenza di tasselli e “mattoncini” di dimensioni differenti in base alle zone della testa. Hanno l’obiettivo di collassare in caso di impatto facendo una sorta di effetto cuscino e distribuendo le forze negative su una superficie ampia. Potremmo definirli come una sorta di ammortizzatore. Inoltre, il mold non ha ancoraggi di componenti esterni, se non la gabbia posteriore che è regolabile in altezza (uguale a quella del Genesis). La stessa tecnologia Kineticore contribuisce a limitare l’impiego di imbottiture (sono solo 4 e molto sottili). Aumenta la qualità e la quantità della ventilazione tra casco e testa.
Lazer Genesis è un po’ “vecchio” (vecchio per modo di dire, tecnicamente è molto attuale) stile. Non integra la Kineticore anche se tutta la sezione interna è parecchio scavata e rastremata. Anche in questo caso le imbottiure (Ionic+) sono quattro, belle e ben fatte, sempre asciutte, ma di stampo tradizionale se messe a confronto con quelle che fanno parte del pacchetto Z1 Kineticore.
Tra i due cambia l’azione perimetrale della chiusura
Il Genesis ha un filler perimetrale separato che si ancora su due punti diversi nella sezione frontale. Il filler si tende quando si agisce sul rotore ed è anche una soluzione per adattare la taglia del casco. I due punti di ancoraggio al mold sono coperti dall’aimbottitura. L’azione di chiusura è particolarmente potente e molto del lavoro della distribuzione delle pressioni è scaricato sulla gabbia posteriore, morbida e adattabile.
Lo Z1 Kineticore ha un filler perimetrale unico. La gabbia posteriore è leggermente diversa nelle forme. In fatto di chiusura cambia molto, perché pur avendo un potere stringente elevato, il casco risulta quasi impercettibile una volta indossato. È fissato e bloccato sul perimetro e dietro, mentre su tutta la zona parietale e frontale/alta il casco è una “nuvola”. Il lavoro di aggiornamento e l’azione del mold con Kineticore si sente e si vede. Tra i due cambia anche la concezione delle fibbie, perché il Genesis ha un passante in materiale plastico nel punto di sdoppiamento, mentre lo Z1 Kineticore ha una sorta di integrato che limita anche lo sfarfallamento quando si è a velocità elevate.
In conclusione
Di sicuro lo Z1 Kineticore è un casco più moderno e abbina in modo eccellente un design funzionale e una tecnologia protettiva di altissima caratura tecnica. Ha un prezzo di listino che non lo rende a portata di tutti (249,99 euro), anche se è in linea con la categoria. Lo stesso prezzo di listino lo ha il Genesis, ancora oggi uno dei caschi più leggeri in circolazione ed uno dei primissimi con un valore alla bilancia intorno ai 200 grammi, a ricevere la classificazione massima da Virginia Tech. Quindi, la protezione e la sicurezza non sono un argomento di discussione.
L’orientamento in fase di scelta si dovrebbe concentrare sull’impatto estetico, sugli ultimi aggiornamenti tecnici e anche su quella percezione del comfort che diventa un aspetto da valutare soprattutto quando fa caldo. Nel complesso ci spingiamo a dire che il nuovo Z1 Kineticore ha qualcosa in più, nonostante paga qualche grammo alla bilancia. La tecnologia Kineticore fa la differenza (per fortuna non abbiamo provato la sua efficacia), perché aumenta la ventilazione interna e quella comodità del casco una volta indossato anche per tante ore consecutive e non è un semplice dettaglio. Per i maniaci dei numeri e della bilancia c’è il Genesis.