I dischi Carbon-Ti? L’efficienza in primis, poi il valore alla bilancia

14.03.2025
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I dischi Carbon-Ti sono leggeri. Eppure il valore alla bilancia non è il soggetto principale di questi componenti di altissima caratura tecnica, fattura, qualità complessiva. Il prezzo è di quelli importanti (220 euro per disco a prescindere dal diametro).

Efficienza aumentata della frenata in diverse condizioni. Sicurezza e tanta affidabilità, questi a nostro parere sono i principali fattori da considerare, ai quali si uniscono anche gratificazione personale e voglia di usare un componente da F1 della bici. Non ci siamo fermati al solo test, abbiamo chiesto a Marco Monticone, Product Manager di Carbon-Ti, di argomentare il componente nel dettaglio.

Una volta montato è un valore aggiunto alla bici
Una volta montato è un valore aggiunto alla bici

Una produzione di “nicchia” da oltre 20 anni

Carbon-Ti produce freni a disco fin da quando esiste l’azienda, da circa 20 anni. Inizialmente sono stati sviluppati per la mtb, con l’arrivo dei dischi anche nel settore strada i consensi hanno dilagato anche in ambito road.

Fedele all’utilizzo di materiali di elevata caratura tecnica ed alla precisione delle lavorazioni, Carbon-Ti produce dischi unici nel loro genere, per prestazioni, leggerezza e combinazioni dei diversi materiali. I dischi SteelCarbon 3 sono l’esempio lampante.

Disco, anello di battuta in titanio, adattatore CenterLock e ghiera
Disco, anello di battuta in titanio, adattatore CenterLock e ghiera
Marco Monticone, quanto tempo è necessario per produrre un singolo disco?

I dischi sono completamente progettati e prodotti in Italia. Carbon-Ti si occupa dalla progettazione alla manifattura, assemblaggio e distribuzione. Il processo produttivo per realizzare un disco richiede almeno una settimana. I dischi sono oggetto di lavorazioni molto sofisticate ed i materiali sono di altissima qualità.

Lavorazioni molto sofisticate?

La realizzazione della pista frenante in acciaio prevede tempra, taglio laser, rettifica e fresatura cnc. Il ragno in carbonio è tagliato con la tecnica waterjet e poi fresato cnc. Ogni singolo rivetto in titanio è prima tornito e poi trattato al laser. Ovviamente c’è l’assemblaggio.

Un rotore Carbon-Ti X-Rotor SteelCarbon 3 è più resistente rispetto ad un classico disco di alta gamma, pari categoria?

E’ certamente super resistente, ma la pista frenante in acciaio speciale di un disco Carbon-Ti offre dei vantaggi. Ad esempio può essere oggetto di un rebuild. Significa che si può sostituire insieme ai rivetti quando la vecchia inizia ad avere uno spessore ridotto che non garantisce più performance ottimali e sicurezza. E’ un servizio che offriamo ai clienti europei.

E’ quantificabile la durata di un disco?

E’ difficile. Inoltre la durata non dipende solo dal disco, ma anche da come si frena. Un esempio: quando si affrontano lunghe discese e si ha l’abitudine di pinzare per lunghi periodi, il rischio di vetrificare le pastiglie è più che reale. Questo mette in crisi la qualità della frenata nell’immediato ed accelera in modo esponenziale l’usura della pista frenante.

Le pastiglie organiche usate per il test
Le pastiglie organiche usate per il test
Ci sono delle pastiglie dedicate?

Non ci sono pastiglie specifiche. La pista frenante in acciaio permette di usare qualsiasi pastiglia, ma volendo massimizzare le prestazioni e la longevità, il consiglio è di usare pastiglie organiche (durante il test abbiamo usato le organiche Braking, ndr). Generano meno rumore e riducono l’usura del disco. In generale offrono una migliore resa tecnica. Le pastiglie originali degli impianti di alta gamma si adattano perfettamente ai dischi in acciaio Carbon-Ti. Alcune tipologie di pastiglie aftermarket arricchite con particelle ceramiche, sicuramente longeve, potrebbero accelerare l’usura della pista frenante, in quanto sono molto aggressive.

Che temperatura può raggiungere una pista frenante in acciaio?

Alcune centinaia di gradi, ma più che la cifra è necessario comprendere la causa del surriscaldamento. Uno dei fattori che influisce maggiormente è la durata della frenata, talvolta più della velocità e della potenza applicata. Uno dei vantaggi dei nostri dischi, in fatto di affidabilità, contenimento dell’ascesa della temperatura e deformazione, è la struttura in carbonio del supporto che svincola termicamente la pista dal resto del disco. Il disco è più stabile e la deformazione è contenuta.

Tra i rivetti c’è dello spazio per assecondare l’eventuale dilatazione dell’acciaio
Tra i rivetti c’è dello spazio per assecondare l’eventuale dilatazione dell’acciaio
Surriscaldamento contenuto, significa riduzione della manutenzione?

Il contenimento della temperatura di esercizio può effettivamente prolungare gli intervalli di manutenzione. Di sicuro limitare il surriscaldamento del fluido riduce il degrado dello stesso olio presente nell’impianto, tenuta migliore delle guarnizioni.

I dischi dei freni necessitano di rodaggio?

Il rodaggio è fondamentale. Noi raccomandiamo di evitare il surriscaldamento del disco nelle primissime fasi di utilizzo, eseguendo una ventina di frenate su asfalto ad una velocità di circa 25 chilometri orari, fino al completo arresto della bici. E’ bene sottolineare che le prestazioni ottimali di un disco, tipo SteelCarbon 3, si ottengono dopo alcune centinaia di chilometri. E’ interessante sottolineare che i team dei professionisti rodano abitualmente i dischi e le pastiglie in vista delle competizioni. Chi con macchinari appositi chi nelle fasi di training eseguite nei periodi antecedenti alle gare.

Le altre considerazioni

Un impianto di altissima gamma (abbiamo usato i dischi con le pinze Dura Ace e Sram Red) migliora ulteriormente le sue performance, in particolar modo quando è messo sotto stress. Ci riferiamo alle discese lunghe e tortuose, quando si può fare la differenza pinzando all’ultimo istante (prima dell’ingresso in curva/tornante) e senza dover “pelare” il disco per preparare la frenata. I dischi Carbon-Ti sono pronti all’istante.

Quando è necessario allungare il lasso di tempo delle pinzate i dischi rimangono perfettamente dritti, non si storcono e non sfiorano le pastiglie (si evita quel fastidioso rumore). Questa argomentazione però, fa riferimento ad un aspetto ben più importante legato alla dissipazione ottimale del calore, che rende tutto l’impianto più efficiente, più a lungo. In ogni situazione, anche alle basse andature e quando piove, è lampante un’aggressività maggiore della frenata, con le pastiglie che sembrano mordere la pista frenante. Non si tratta di una frenata rumorosa, ma di una sorta di azione che tanto mantiene la modulabilità (ed è così anche sotto il profilo del feeling immediato), tanto infonde sicurezza/certezza ogni volta che le mani sfiorano le leve dei freni.

Carbon-Ti