VERMIGLIO – Abbiamo incontrato Filippo Agostinacchio subito dopo il bel podio di Faé di Oderzo e alla vigilia della prova di Vermiglio. Con lui abbiamo scambiato due battute sulla nuova maglia della nazionale, sul percorso della Val di Sole e sulla Factor LS del Team Beltrami-TSA.
La Factor LS è di fatto la gravel racing bike di riferimento. Grazie alle sue geometrie (una bici con passo molto corto) e ad una altezza da terra in puro stile ciclocross è apprezzata anche dai crossisti tecnici come il giovane valdostano.
E’ la bici per la tua stagione di ciclocross?
La bici è questa a prescindere dal tracciato e dalle condizioni del terreno. Factor LS, tutta in carbonio, forcella compresa e utilizzo una taglia 54. Diciamo che la variabile più grande sono i tubolari che sono Challenge, ma che ovviamente cambiano l’impronta a terra in base al fango o ad un terreno duro.
Quali tubolari hai usato sulla neve?
I Grifo da 33. Abbiamo adeguato la pressione, leggermente inferiore rispetto agli standard, diciamo di 0,2 inferiore. Nelle prove ho girato con 1,3 davanti e 1,35 dietro.
Una 54? Sembra più piccola!
E’ davvero corta e compatta, una bicicletta agile e guidabile, molto veloce nei cambi di direzione.
Come è allestita?
Ruote Corima con cerchio in carbonio da 47 di altezza. La trasmissione è un mix tra Sram Rival, per pignoni e cambio posteriore, mentre la corona è Red da 46 denti. 170 per la lunghezza delle pedivelle. La scala dei pignoni è 10-36. Manubrio, pipa e reggisella sono Zipp, mentre la sella è una Repente Quasar, che è un modello stradale e che uso anche sulla bici da strada.
Quale è la larghezza della piega? Sembra largo se consideriamo gli standard attuali!
Uso un 42 centro/centro, mi trovo bene soprattutto per quello che concerne la stabilità e l’essere aggressivo nella guida.
Nella stagione del cross, quando ti alleni su strada usi la Factor LS, oppure una bici da strada?
Preferisco usare la bici da strada, una Argon18.
Due bici diverse. E per quanto riguarda il setting?
La Factor e la Argon18 hanno due settaggi completamente differenti, pensate che quella strada è una 52. Vi dico un particolare su tutti, sulla Argon ho il manubrio largo 40. Riesco a saltare da una bici all’altra senza alcun problema.
Quindi hai una biomeccanica più raccolta sulla bici da strada?
Ho il telaio che è decisamente più corto, ma utilizzo l’attacco manubrio da 130. E’ comunque difficile fare delle sovrapposizioni tra i due telai, perché la concezione geometrica è completamente differente.