Corse, pericoli e motostaffette: la parola a Paolo Rosola

13.06.2024
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In questi giorni Paolo Rosola, per certi versi un vero Fregoli del ciclismo per i tanti ruoli che ricopre e le tante capacità che ha, è impegnato al Giro Next Gen. E’ uno dei tanti che in sella alla motocicletta ha un compito fondamentale, dovendo garantire la sicurezza dei corridori e dell’evento nel suo insieme. Lo ha già fatto al Giro dei grandi, è presente in tutte le manifestazioni della Rcs e svolge questo ruolo da un paio d’anni, ma nelle ultime settimane sono emersi nella sua mente molti pensieri (in apertura foto GMM-Gruppo Motostaffette Martesana ASD).

Rosola, un passato da campione degli sprint, ha anche suo figlio Kevin Pezzo Rosola in gara al Giro e questo non può non accendere una spia continua nella sua mente: «E’ cambiato tanto rispetto a quando correvo, soprattutto è cambiata la mia percezione. E’ come se fossi passato dall’altra parte della barricata e capisca che cosa significa davvero organizzare una corsa ciclistica, quanti rischi ci sono. Lo dico apertamente: senza il nostro servizio sarebbe un disastro. Le strade di una volta erano diverse, oggi con le rotonde messe per la circolazione dei motoveicoli e gli spartitraffico è tutto molto più pericoloso per un gruppo che arriva a tutta velocità».

Il gruppo Delta Bikes al lavoro al Giro d’Italia con Rosola in primo piano
Il gruppo Delta Bikes al lavoro al Giro d’Italia con Rosola in primo piano
Come funziona il vostro lavoro?

Noi iniziamo al mattino prestissimo, basti pensare che almeno tre ore prima siamo già alla partenza. Dobbiamo regolare il traffico, l’approdo dei camion, dei pullman, di tutti i mezzi al seguito nei parcheggi a loro riservati e dobbiamo farlo molto presto, per controllare che non ci siano mezzi d’intralcio che rallenterebbero tutta la macchina organizzativa. Svolto quel compito inizia il lavoro vero e proprio. Si va sul percorso per valutare la situazione e in questo ognuno ha compiti diversi. La staffetta iniziale che arriva con buon anticipo, ma poi ci sono le moto immediatamente precedenti la corsa e lì stai sempre con il cuore in gola. Basta un cane che attraversa la strada, una macchina che si butta incurante sul percorso. I rischi sono infiniti.

Quanti siete a svolgere questo lavoro?

Prendiamo proprio la corsa che si sta disputando: ci sono 35 persone, con 25 moto sparse sul tracciato. Un caso comune, ad esempio, è quando troviamo uno spartitraffico proprio in mezzo alla strada. Bisogna fermarsi e con le bandiere segnalare l’ostacolo. Appena tutti sono passati (e per tutti intendo anche le macchine al seguito, la carovana per intero) allora si risale in moto e bisogna risalire tutta la fila il più velocemente possibile ma chiaramente senza mettere in pericolo nessuno. Poi torni davanti e magari si ripete il tutto…

Il lavoro della staffetta in moto non è solo precedere la corsa: inizia al mattino e si conclude di sera tardi
Il lavoro della staffetta in moto non è solo precedere la corsa: inizia al mattino e si conclude di sera tardi
Un compito faticoso…

Altroché, ma fondamentale. E svolto, ci tengo a sottolinearlo, da gente esperta perché se non lo sei, non puoi farlo. Troppe le responsabilità. Qui tutti hanno almeno 10-15 anni d’esperienza, sono persone navigate che da anni svolgono questo mestiere. Prima si lavorava tutti per Rcs, ora ci siamo costituiti in una società indipendente, la Delta Bikes. Possiamo quindi seguire anche altre corse e noi speriamo che questo possa cambiare un po’ di cose.

In che senso?

Io come è noto sono anche diesse di una società ciclistica, quindi posso valutare le corse con occhio diverso. Qui siamo al Giro Next Gen, ma quante gare ci sono a livello inferiore, dove ci si affida a persone inesperte, solo perché in possesso di una moto? Qui si rischia, non si può improvvisare. Noi facciamo anche corsi di aggiornamento, bisogna accumulare esperienza, non si inventa nulla.

Gli spartitraffico sono spesso causa di cadute anche con gravi conseguenze (foto Eurosport)
Gli spartitraffico sono spesso causa di cadute anche con gravi conseguenze (foto Eurosport)
C’è differenza fra le gare giovanili e quelle dei professionisti?

Paradossalmente i giovani sono più attenti, seguono le indicazioni e rischiano un po’ meno. Guardate quel che succede con gli spartitraffico nelle corse professionistiche, come vediamo anche in televisione: il gruppo si divide all’ultimo momento, chi passa a destra e chi a sinistra, ma qualche volta uno non decide o trova la strada sbarrata da un altro corridore. Lì inizia la caduta anche con conseguenze gravi. Io quando correvo, a tutte queste cose non facevo caso, ora so quant’è importante il compito del regolatore, che è poi il mio.

E poi?

Poi, finita la corsa, si riparte verso la prossima tappa, ma noi spesso abbiamo l’hotel già alla partenza, quindi dobbiamo sobbarcarci anche altri 100 chilometri e sempre in moto… E prima di andare in hotel è d’obbligo andare a visionare tutto quel che c’è nella zona di partenza, le posizioni dei vari servizi. Vi posso assicurare che in albergo ci stiamo poco…

In Italia, come pure in Germania, il lavoro delle staffette si integra con quello della Polizia (foto LSV Saarland Trofeo)
In Italia, come pure in Germania, il lavoro delle staffette si integra con quello della Polizia (foto LSV Saarland Trofeo)
Che cosa chiedete allora?

Che la Federazione ci ascolti, che si renda conto di quanto questo servizio sia fondamentale per la sicurezza e imponga quindi la presenza di gente affidabile. Non è detto che dobbiamo essere noi, ma servono persone che sappiano che cosa questo servizio comporta. Non è un caso ad esempio se fra tante motostaffette, alla guida ci siano ex poliziotti, carabinieri, finanzieri. Deve essere gente che ha manico nella guida, ma che sa anche che cos’è una corsa ciclistica e che cosa comporta. Io ai miei colleghi dico sempre: «La nostra vittoria è quando non ci sono cadute né incidenti, significa che abbiamo fatto un buon lavoro».

Motostaffette e scorta tecnica: un mondo da scoprire

26.01.2024
4 min
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Il mondo che circonda una gara di ciclismo è immenso, attorno ai corridori gravitano tantissime figure: ciascuna con il suo ruolo e la sua importanza. Durante una corsa, quando si attende con ansia il passaggio degli atleti, si possono veder sfrecciare gruppi di moto. Queste sono le motostaffette e la scorta tecnica, due ruoli importanti ma molto diversi

Ci siamo imbattuti, tramite i social, in una foto interessante postata dalla società Fontanafredda Scorte Tecniche. Uno scatto che immortalava un corso per motostaffette, allora abbiamo preso lo spunto e siamo andati a chiedere direttamente a loro come lavorano queste figure nell’ambito di una corsa di ciclismo. 

In foto il corso per motostaffette tenuto ad Azzano Decimo
In foto il corso per motostaffette tenuto ad Azzano Decimo

Parola all’esperto

Alle nostre curiosità risponde Roberto Bertolo, da dieci anni componente della commissione nazionale direttori di corsa e sicurezza

«Intanto – spiega subito Bertolo – c’è da dire che la foto dalla quale nasce l’intervista è stata fatta durante il corso di aggiornamento per motostaffette. E’ un corso biennale, obbligatorio, di quattro ore nel caso di rinnovo della licenza oppure di sei ore se si è nuovi. Lo tiene direttamente la Federazione, che si appoggia alle varie società, come la nostra. Il periodo dell’aggiornamento va da novembre a febbraio e viene fatto annualmente in modo tale da garantire a tutti gli staffettisti di poterlo rinnovare in base alla scadenza».

La scorta tecnica anticipa i corridori, in modo da garantire la massima sicurezza sul percorso
La scorta tecnica anticipa i corridori, in modo da garantire la massima sicurezza sul percorso
Invece, per la scorta tecnica?

Quello è un corso ministeriale, di otto ore e il protocollo disciplinare, redatto dal Ministero dell’Interno, per il momento prevede un aggiornamento ogni cinque anni. Il corso viene gestito sempre dalla Federazione, che riceve una delega dal Ministero. E’ un corso ministeriale perché la scorta tecnica diventa, a tutti gli effetti, un sostituto della Polizia Stradale. Questo vuol dire che in corsa, e solo in quel caso, opera con gli stessi poteri. 

Facciamo un passo indietro e distinguiamo le due figure, partiamo dalla scorta tecnica…

Vengono definiti dei “poliziotti laici” perché sono abilitati a fermare il traffico e non solo. Chi partecipa a questi corsi deve superare un esame, che si tiene presso il proprio comparto di Polizia Stradale. E’ diviso in due parti: una scritta e l’altra orale, l’argomento è il Codice della Strada. 

Il colore arancione contraddistingue le motostaffette
Il colore arancione contraddistingue le motostaffette
Che ruolo ha in corsa?

In gara sono distribuite fino a un paio di chilometri davanti ai corridori. Li potete distinguere perché indossano una pettorina di colore giallo. Hanno il compito di controllare gli incroci e regolare il traffico, controllano che il personale a terra sia ben disposto. Se ci sono situazioni di emergenza, come auto sul percorso, si occupano di farle spostare sul lato destro, quello sicuro ai fini della gara. Il loro compito è di presidiare la sicurezza in gara, dalla macchina di inizio corsa e quella di fine.

Il numero di moto della scorta tecnica come si decide?

E’ il direttore di corsa che si occupa del numero. Di solito si sta sulla ventina di moto, ma molto dipende dal percorso. Se è un circuito, che è più facile da presidiare servono meno uomini della scorta tecnica. 

In corsa rimangono più a contatto con i corridori visto che trasportano operatori e tecnici (photors.it)
In corsa rimangono più a contatto con i corridori visto che trasportano operatori e tecnici (photors.it)
E per quanto riguarda le motostaffette?

Loro in gruppo indossano le pettorine di colore arancione. A differenza della scorta tecnica li riconoscete perché hanno un passeggero a bordo. Portano figure legate alla gara, come i giudici, i fotografi e i cameramen. Inoltre, sono loro che gestiscono radiocorsa e il servizio di segnalazione, cioè la lavagnetta. Le motostaffette, quindi, sono quelle che rimangono più a contatto con i corridori, visto che trasportano persone che “vivono” la gara. 

Nei corsi, come quello appena effettuato, di cosa si parla?

Gli argomenti sono vari. Si parla in primis della normativa vigente e si ripassano le funzione ed il comportamento da tenere in gara. In questo caso facciamo vedere tanti video dove qualcuno commette un errore e lo commentiamo. Serve per far capire come si lavora e quali sono le fasi più critiche. 

Un altro servizio effettuato dalle motostaffette è quello della lavagna (photors.it)
Un altro servizio effettuato dalle motostaffette è quello della lavagna (photors.it)
Ad esempio?

Una moto che passa sotto al traguardo, è un errore grave. Oppure la scorta tecnica che presidia un incrocio e al posto di guardare il traffico rivolge lo sguardo alla corsa. E’ accaduta una situazione del genere e l’automobilista è partito entrando sul percorso, questo è un altro errore grave. Il nostro ruolo è proteggere, in particolare quello della scorta tecnica, e per farlo serve essere attenti, in ogni situazione.