Il casco dovrebbe essere uno dei cardini del modo di immaginare ed interpretare la bicicletta. Le forme, il design e le colorazioni, le soluzioni tecniche funzionali hanno reso il casco anche uno strumento d’immagine che collima con la protezione. Bontrager XXX WaveCel adotta l’omonima tecnologia che è parte integrante del progetto. Lo abbiamo provato nella configurazione LTD ed ecco i nostri feedback.
Bontrager e Wavecell
Bontrager è un brand che orbita nel portfoglio Trek. WaveCell è la tecnologia adottata per aumentare la protezione e maggiormente efficace rispetto alla sola schiuma tradizionale. Si tratta di una struttura cellulare che adotta una forma ondulata, voluta, perché aumenta il potere dissipante e di distribuzione delle forze negative che si generano in caso di incidente. Dopo l’impatto la struttura flette, si deforma e collassa, il casco slitta e le forze si “spalmano” su una superficie ampia, senza concentrarsi in un solo punto.
La sezione frontale dove si nota la struttura WaveCel La forma tondeggiante del casco Bontrager
La sezione frontale dove si nota la struttura WaveCel
Anche la Trek-Segafredo
Il Bontrager XXX Wavecel è uno dei due modelli utilizzati dal team, insieme al Velocis. Il profilo tecnico di questo prodotto fa collimare un notevole efficienza aerodinamica, comfort e leggerezza, oltre alle caratteristiche di protezione che abbiamo citato in precedenza. La calotta è un blocco unico che copre anche il perimetro del casco, infatti ai lati non è visibile il materiale EPS che caratterizza il mold interno. Le feritoie sono allungate e quelle posteriori assomigliano più ad estrattori di aria calda. La conformazione della struttura WaveCel si nota attraverso le asole. Non è annegata nel mold, ma è perfettamente integrata e non è a contatto con la testa.
Sistema di chiusura e imbottiture
Un altro bel dettaglio degno di menzione è la chiusura, composta dalle fibbie laterali regolabili e dal rotore posteriore Boa con azione micrometrica. Il terminale dove alloggia la rotella è regolabile in altezza e i cavi di ritenzione agiscono su due filler laterali che stringono, ma non comprimono. Il comfort ne guadagna. Eccellenti gli spessori differenziati delle imbottiture, scaricati dove è necessario minimizzare l’accumulo di calore e sudore, più voluminose dove c’è bisogno di comfort e stabilità. Sono amovibili e sostituibili.
I nostri feedback
Il casco Bontrager XXX WaveCel è un prodotto di altissima fascia, per quello che esprime in fatto di estetica e per la costruzione complessiva. Il suo design è funzionale alla protezione, tondeggiante nella sezione posteriore, fattore che fa aumentare il potere di scivolamento in caso di caduta. L’inserto WaveCel è un aggiunta da non tralasciare, ma ci si augura di non sapere come funge realmente.
Dal lato della percezione è come se non esistesse, leggermente più pesante rispetto ad un Velocis, ma con una distribuzione ottimale delle masse. Quando è indossato è impercettibile, perché non è eccessivamente profondo e non ha punti di pressione laterali. Questo Bontrager inoltre, non è solo ben aerato, ma è efficiente.
La combinazione delle feritoie, della loro forma e del WaveCel, sembra far aumentare il gettito dell’aria. Il WaveCel limita l’alloggio degli occhiali e l’inserimento delle aste nelle asole. Davanti è leggermente pronunciato, grazie ad uno spessore non sottovalutabile e che è un ulteriore vantaggio in caso di impatto.
Chiusura con il Boa
In realtà non è solo il rotore a fare un lavoro egregio, per quanto concerne bloccare il casco e distribuire bene le pressioni, ma anche in fatto di personalizzazione. Ogni intervento sulla rotella corrisponde ad un’adeguamento della taglia, un vantaggio soprattutto quando si è in movimento.
In conclusione
Bontrager XXX WaveCel LTD, la versione che abbiamo provato, non è solo bello e con una verniciatura che un ulteriore valore, ma è un casco che non conosce epoca e utilizzo. E’ vero, adotta una tecnologia molto moderna, ma anche semplice, che limita i movimenti del casco una volta indossato e che lo rende molto versatile, dalla disciplina road, fino ad arrivare a quelle off-road, come ad esempio il gravel racing.