Limar AirAtlas, l’ultima evoluzione della Air Revolution

04.05.2023
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PAAL (Belgio)Limar Air Atlas è l’ultima espressione dell’Air Revolution, il concetto di Limar che sviluppa la tecnologia dell’aerodinamica applicata ai caschi da bici. L’aria ed il vento sono gli avversari principali e le forme dei caschi si sviluppano attorno a questi due elementi della natura.

Possiamo considerare Air Atlas uno step successivo del modello Air Speed, ma per approfondire meglio l’argomento abbiamo posto alcuni quesiti a Giovanni Caporali, in Limar dal 1988.

Le aperture corrispondono a canali interni utili ad una ventilazione costante
Le aperture corrispondono a canali interni utili ad una ventilazione costante
Air Atlas è pere certi versi l’evoluzione dell’Air Speed?

Sì assolutamente, Air Atlas continua il percorso evolutivo di quella famiglia di caschi che portano in dote la tecnologia Air Revolution e una strenua ricerca aerodinamica. In ogni casco il nuovo Limar, rispetto all’Air Speed è stato completamente riprogettato, ridisegnato e nasce anche grazie al contributo della galleria del vento dei laboratori Newtonlab di Pero.

In fase di sviluppo, Limar si è posta degli obiettivi?

Era necessario migliorare un casco già molto efficiente, parlo dell’Air Speed. Ma per il nuovo modello ho chiesto un’aerodinamica migliorata, tanta ventilazione e anche un casco che tenesse conto di un alto livello di gratificazione una volta indossato. Il nuovo Air Atlas ha richiesto circa un anno di sviluppo.

Air Speed e Air Atlas a confronto, due generazioni di caschi a confronto
Air Speed e Air Atlas a confronto, due generazioni di caschi a confronto
Quale è stato il passaggio più complicato da gestire?

Il nodo più difficile, in generale lo è per tutti i caschi aero concept, è far collimare l’aerodinamica con l’estetica, il tutto facendo conciliare anche un grado ottimale di ventilazione. Inoltre per l’Air Atlas si è presa in considerazione la valutazione nella galleria del vento con la testa posizionata a 77°, ovvero un angolo che è molto vicino alla realtà, con la volontà di replicare il più possibile i risultati del wind tunnel riportandoli all’impiego “normale”.

Quanto contribuisce un casco ai fini della performance complessiva?

Il casco è uno strumento che contribuisce di qualche punto percentuale nel guadagno dei watt. Noi possiamo creare uno casco efficientissimo che riduce le variabili in gioco, ma poi dipende da come viene indossato dall’atleta e dalla posizione della testa di quest’ultimo. La variabile più grande è sempre il corridore.

Molto utilizzato dai corridori del Team Astana: questo è Moscon
Molto utilizzato dai corridori del Team Astana: questo è Moscon
Rispetto al passato, i caschi sono cambiati?

Hanno subito una serie di stravolgimenti davvero importanti. Sono cambiati completamente con l’ingresso della tecnologia In-Mold, erano gli anni 97 e 98, un metodo costruttivo che ha cambiato in toto la categoria. Le aziende hanno imparato ad usare il polistirolo in modo diverso, a plasmare questo materiale che è tanto versatile. Il secondo importante step evolutivo è avvenuto con l’utilizzo delle gallerie del vento.

Come è fatto l’Air Atlas

Adotta la costruzione In-Mould con una sorta di conchiglia differenziata in tre parti. Da una parte abbiamo il mold interno ricoperto e protetto dallo strato esterno. Dall’altra c’è questa sorta di anello che chiude completamente il casco nella zona perimetrale esterna. Infatti, il mold non è visibile neppure nella parte bassa e a contatto con la fronte. E poi c’è l’inserto posteriore UFO Speed, un vero e proprio codino che ha il compito di aumentare l’efficienza aerodinamica. Questo può essere rimosso.

Ci sono 17 feritoie in totale, 4 delle quali utilizzano il protocollo Naca. La parete interna del Limar Air Atlas inoltre, è rastremata in modo tale da dare forma a 6 canali che veicolano l’aria in modo ottimale e lungo tutta la superficie della testa. E’ molto interessante il disegno delle 6 imbottiture: la maggiore è quella della fronte che si amplia fino alla zona parietale ed è completamente staccata dalle altre che sono posizionate nel punto superiore della testa.

Il sistema di chiusura è con le fibbie che si chiudono con un terminale magnetico ed una gabbia posteriore regolabile in altezza che include il rotore micrometrico.

Arrotondato e rastremato
Arrotondato e rastremato

Le nostre impressioni

Il nuovo Limar Atlas è uno di quei caschi con delle forti connotazioni aerodinamiche, ma che in realtà non conosce stagione, periodo e momento di utilizzo e neppure disciplina. E’ difficile capire (per un utilizzatore normale) quanti watt fa guadagnare, ma la certezza è che è un casco comodo. E’ molto ampio nelle sezioni laterali, ma al tempo stesso ha una forma rotonda particolarmente pronunciata. Proprio questo design lo rende gratificante da indossare anche da chi ha il viso piccolo e si sposa molto bene con “occhialoni”. Scende parecchio sopra le orecchie, ma è senza spigoli e con quelle linee smussate che non danno fastidio.

La gabbia posteriore di chiusura si unisce al casco nella zona perimetrale con un filler che si ancora ai lati e non esercita pressioni sulla fronte. Al tempo stesso buona parte della pressioni della chiusura si sviluppano proprio sulla gabbia e vengono dissipate da due inserti che fungono anche da ammortizzatori. Contribuiscono al comfort anche le imbottiture, piuttosto abbondanti nei volumi.

In alcuni momenti, in salita e alle andature ridotte, sembra di avere un casco completamente aperto, fattore che la dice lunga sull’efficienza dell’Air Atlas. E’ un aspetto della performance che accomuna i caschi aero di Limar e che avevamo sottolineato in passato con Air Speed, ma anche con l’Air Master. Se dovessimo fare un accostamento, il nuovo casco di Limar è molto simile all’Air Speed, più facile da usare per chiunque. E’ sicuramente un casco race, ma meno impegnativo rispetto al fratello più anziano.

I due ingressi laterali sono perfetti anche per sostenere gli occhiali
I due ingressi laterali sono perfetti anche per sostenere gli occhiali

In conclusione

Il Limar Air Atlas è il classico esempio dell’evoluzione dei caschi aero, veri e propri strumenti che nel corso degli anni sono diventati versatili, utilizzabili da diverse categorie di utenti e anche comodi. Non sono più i caschi dei cronoman e i caschi pensati “solo” per i velocisti. I caschi aero “nuovi” non sono più esclusivamente quelli indossati per proteggersi quando piove e fa freddo, perché anche quando la temperatura esterna sale, ci si rende conto di quanto il sistema interno di canalizzazione dell’aria è in grado di ventilare costantemente la testa. Limar Air Atlas non è un casco economico, ha un prezzo di partenza di poco inferiore ai 260 euro, che però risulta nella media di una categoria che utilizza tanta tecnologia per lo sviluppo e la produzione.

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