Exept è un simbolo della bicicletta fatta su misura, non solo per quello che concerne le misure e le geometrie, ma anche per tutto quello che riguarda gli allestimenti e le combinazioni cromatiche. idmatch è la piattaforma di valutazione del fitting per la bicicletta (e non solo, perché anche i plantari fanno parte di un pacchetto che va ben oltre la biomeccanica).
Abbiamo fatto visita all’Exept Point di Milano e da Matteo Fontana, ambassador del marchio, ci siamo fatti spiegare come sfruttare il configuratore Exept e quali sono i vantaggi tangibili della messa in sella personalizzata.
Bicicletta standard o bici custom, perché un ciclista dovrebbe scegliere la seconda opzione?
Principalmente per due fattori. Il primo è sfruttare la posizione corretta sulla bicicletta, adeguata alle caratteristiche antropometriche e anche alle esigenze prestazionali. Una volta sulla bici miriamo ad ottenere il massimo risultato, pedalare bene e sentirci bene in sella, ma per ottenere questo ogni ciclista percorre una strada diversa, perché ogni ciclista pedala in modo diverso. La bicicletta custom è un prodotto sartoriale e cucito su misura. Aver la possibilità di sfruttare appieno la proporzione degli arti e del busto non è cosa da poco.
Cos’altro c’è?
Il secondo fattore è l’estetica e qui possiamo fare un esempio, uno tra i tanti, legato all’utilizzo degli spessori tra l’attacco manubrio e lo sterzo. Usarne pochi è un vantaggio meccanico non trascurabile, ma al tempo stesso non è da sacrificare la posizione in sella. Nell’insieme tutto influisce sulla performance, sulla sfruttabilità meccanica relativa al mezzo e sul comfort della persona. E questo a prescindere dalla categoria della bicicletta. La customizzazione della bicicletta è un valore aggiunto gratificante, che talvolta ha un costo inferiore, a parità di allestimento, rispetto ad una bicicletta convenzionale.
Cosa significa mettere a disposizione un configuratore?
Dare la possibilità all’utente di vedere la bicicletta ancor prima che questa prenda forma. Il configuratore non è uno strumento di vendita, ovviamente è un tassello che mira a convincere il cliente, ma il configuratore è anche uno strumento che vuole avvicinare Exept ai ciclisti. Exept non vende on-line, quindi è fondamentale fornire un’informazione il più possibile completa, quasi tangibile del core aziendale.
Quanti e quali sono i sono passaggi principali?
Il configuratore è una fase della Customer Experience di Exept, che può essere fatta ovunque. Il cliente o potenziale tale entra in contatto con Exept direttamente o attraverso il configuratore on-line. Crea la sua bici, gioca con le opzioni e si diverte. Sul sito non si acquista nulla. Inoltre, grazie ad idmatch, la valutazione del fitting può avvenire in qualsiasi centro idmatch, anche dove non è presente un Exept Point. Dopo la valutazione delle misure viene stilato un vero e proprio report geometrico. Da qui si può iniziare la configurazione completa, infine il preventivo.
Sono possibili degli extra, ovvero delle scelte che vanno fuori da quello che il configuratore offre?
Il configuratore è in costante evoluzione e stiamo lavorando anche in questa direzione. E’ uno strumento dinamico e anche quando lo stesso configuratore non permette di accedere ad alcuni extra, è possibile contattare l’azienda e inserirlo nel preventivo. Nessuna difficoltà, nessun limite.
Ricorrete a standard diversi?
E’ giusto sottolineare che una bicicletta Exept utilizza gli standard comunemente usati dal mercato, lo stesso vale per la componentistica. Tutti devono essere in grado di fare manutenzione su una bici Exept e tutti i componenti si devono interfacciare in modo perfetto.
Capitolo idmatch, rispetto ai competitor quali sono i vantaggi di questo sistema?
Ripetibilità, precisione e velocità di valutazione. Ci siamo affiancati a qualcosa di innovativo che toglie o comunque limita gli errori dell’operatore, capace comunque di rispettare le tante soggettività della messa in sella. Il sistema nella sua completezza è davvero preciso. Anche per noi, non solo per l’utilizzatore, la piattaforma idmatch è un aiuto che ci permette di identificare una geometria corretta e la giusta proporzione per costruire la bicicletta.
Quindi idmatch non è un binario a senso unico?
No. Prima di eseguire il fitting il corpo del ciclista viene scansionato in 3D. Il sistema analizza, valuta ed è in grado di vedere anche i traumi subiti in passato. Una volta in sella al macchinario questo risponde in modo diretto alle reazioni, durante la pedalata e ogni stimolo che si crea è oggetto di valutazione.
Quanto ci vuole per una messa in sella completa?
Mediamente 60 minuti.
La valutazione complessiva tocca anche la categoria del plantari?
Assolutamente si, anche pur discostandosi dalla customizzazione del telaio.