Dopo le bordate di Gianni Savio a Rcs era necessaria una replica da parte dei diretti interessati. Abbiamo pertanto ascoltato anche Mauro Vegni, il direttore del Giro d’Italia. Anche il patron della corsa rosa non si è certo risparmiato.
Signor Vegni, ieri il team manager dell’Androni si è sfogato duramente contro Rcs per la scelta delle wild card al Giro. Cosa ci può dire in merito?
Non credo che debba rispondere. Non ho nulla da dire all’Androni Giocattoli Sidermec. L’azienda ha fatto questa scelta. Cosa debbo giustificare? Che abbiamo scelto una squadra la posto di un’altra?
Non sarebbe meglio avere regolamento univoco, che possa tagliare a zero le polemiche? Un regolamento in base alle classifiche?
Savio pensa alla classifica internazionale, ma la sua squadra è 29ª-30ª, posizione mi sembra.
Se però si segue questa teoria, non si può non notare che ci siano squadre che sono ancora più indietro nel ranking internazionale…
E cosa c’entra? Ho le wild card e faccio come voglio. Il meccanismo dei punti non conta. Se così fosse, davanti a lui c’erano comunque 28 squadre che ne avevano più diritto.
Savio però sosteneva che era la prima professional italiana…
Sì, sì, ma sempre 29ª era. E io organizzatore cosa ci faccio con team di questo tipo? Nessuno ha mai detto che in passato abbiano fatto qualcosa di male. Non c’è cosa peggiore che mettersi a discutere su questi argomenti. Chiaro che mi dispiaccia, ma se avessi messo dentro loro adesso staremmo facendo la stessa discussione con un’altra squadra esclusa. Chiunque lasci fuori diventa un problema. Oggi le wild card che abbiamo a disposizione sono poche, ma il discorso di accontentare le squadre italiane o pseudo-italiane non regge: potremo avere o no le nostre motivazioni commerciali?
Savio parlava dell’esigenza di avere almeno un wild card per meriti sportivi, come per esempio assicurare la presenza al Giro di chi vince la Ciclismo Cup…
Forse si è scordato che di quella classifica non sapevamo più cosa farcene, se chi vinceva la Ciclismo Cup era poi indietro sul piano internazionale. Io in questi anni ho lasciato fuori un amico come Claudio Corti che alla fine la squadra l’ha chiusa. E poi scusate, l’Androni farà corse come Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Sanremo… Ci sono squadre nel mondo che “pagherebbero” per esserci. Ma se si lamenta per il Giro come se queste corse non contassero nulla, allora il prossimo anno non la invitiamo neanche in questi eventi.
Il Tour de France invita tutte wild card francesi. Questo aumenta la pressione di Rcs nei confronti delle squadre italiane?
Abbiate pazienza, se io avessi 4-5 wild card sistemerei tutti, ma non le ho e qualcuno resta fuori. In questi anni abbiamo sempre dato priorità alle società italiane, ma se il posto manca… manca. Non vedo la polemica. Ripeto, capisco che sia amareggiato, ma non credo di aver lasciato a casa chissà chi. Ci sono 10-15 squadre che hanno corridori importanti e validi: di chi viene per fare la fuga non mi importa, l’ho detto a tutti.
Cosa succederà quando vi incontrerete con Savio?
Non succederà nulla. Io vado a testa alta, non ho fatto nulla di male. Ogni scelta diventa opinabile, ma questa è stata una normale scelta aziendale.