Troppi rischi negli sprint intermedi e Philipsen ne fa le spese

08.07.2025
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Non è facile immaginare la delusione in casa Alpecin-Deceuninck dopo il ritiro di Philipsen. Ci siamo passati pochi giorni fa con Ganna, su cui avevamo appuntato ben più di una speranza, caduto prima di aver dato una forma al grande lavoro. Ma il belga aveva già vinto una tappa, indossato la maglia gialla ed era il detentore della verde: ieri avrebbe certamente lottato per concedersi il bis.

Philipsen è caduto in un traguardo volante, abbattuto da Brian Coquard per una manovra al limite dell’incomprensibile. Il francese della Cofidis prima si è toccato con Laurenz Rex della Intermarché, poi è rimbalzato a centro strada e ha trascinato nella rovina il belga che risaliva per i fatti suoi, preparando la volata sul traguardo a punti. Philipsen è stato trasportato in ospedale e ha riportato la frattura della clavicola e di almeno una costola. Per essere operato, verrà trasferito all’ospedale di Herentals.

«Jasper è stato vittima di una caduta stupida – ha commentato il suo team manager Philip Roodhooft – completamente fuori dal suo controllo. Non voglio puntare il dito contro gli altri due corridori. Le conseguenze per Jasper e la nostra squadra sono particolarmente gravi, ma cosa si può fare? A volte succedono cose brutte».

Philipsen era partito da Dunkerque con la maglia verde, che costituiva il primo obiettivo per la Alpecin
Philipsen era partito da Dunkerque con la maglia verde, che costituiva il primo obiettivo per la Alpecin

La squadra raggelata

La rabbia dei primi momenti ha lentamente lasciato il posto alla rassegnazione. Poteva andare molto peggio e in fondo la clavicola rotta non cancellerà il successo nella tappa inaugurale e la prima maglia gialla.

«Questo smorza l’atmosfera all’interno della squadra – ha detto Mathieu Van der Poel che da Philipsen aveva ereditato il primato – abbiamo iniziato così bene ed è un peccato, soprattutto per Jasper. Sono situazioni molto frenetiche in cui tutti corrono per i punti. In queste tre settimane solo due o tre corridori riusciranno a vincere, ma tutti hanno il diritto di partecipare alle volate. Quando ho visto Jasper seduto a terra, ho capito subito che non stava bene. Ma penso che dovrebbe essere molto orgoglioso di aver vinto la prima tappa e di aver potuto indossare la maglia gialla. Conoscendolo, sarà molto deluso, ma potrà anche concentrarsi rapidamente sul suo prossimo obiettivo. Abbiamo perso il nostro velocista, ma anche il nostro obiettivo per il Tour: dare il massimo per la maglia verde con lui. Oggi (ieri, ndr) abbiamo cercato di ritrovare la concentrazione e di puntare su Kaden Groves, ma si capiva che nessuno di noi fosse davvero sereno».

E’ stato Coquard a colpire Philipsen, ma il francese (pur scusandosi) ha parlato di un incidente
E’ stato Coquard a colpire Philipsen, ma il francese (pur scusandosi) ha parlato di un incidente

Le scuse di Coquard

Coquard ha impiegato un po’ per recuperare la lucidità e spiegarsi. Il francese che per una caduta ha chiuso la tappa fra gli ultimi, ha ammesso l’errore, ma respinto le accuse di essere stato scorretto

«Una giornata dura – ha detto – immaginate quanto sia spiacevole che Philipsen abbia dovuto arrendersi. Non volevo causare una caduta, non volevo correre rischi. Non è stato intenzionale, ma voglio scusarmi con Philipsen e la Alpecin. Non sono cattivo e tantomeno scorretto e alla fine sono caduto anche io nello sprint finale. Ho dolori ovunque, ma vedremo».

Da lui si è presentato inzialmente con propositi bellicosi Jonas Rickaert, compagno di squadra di Philipsen, che poi ha aggiustato il tiro, pur sollevando una corretta osservazione. «Sono andato subito da Coquard – ha detto – per chiedergli cosa fosse successo e lui mi ha detto che non era colpa sua. Era stato solo uno stupido incidente. Ma quando sei settimo o ottavo nella classifica a punti, non dovresti correre rischi totali in una volata intermedia. Capisco che si faccia all’arrivo, anche se a volte è fastidioso assistere a certe scene, ma questo è il Tour, no?».

Oggi potrebbe toccare nuovamente a Van der Poel sul traguardo nervoso di Rouen
Oggi potrebbe toccare nuovamente a Van der Poel sul traguardo nervoso di Rouen

Oggi occasione per VdP

«Stavamo guardando la gara sul pullman – ha raccontato ancora Roodhooft – quando abbiamo visto Jasper cadere e abbiamo capito subito che era una cosa seria. In un attimo siamo passati dall’euforia alla delusione. Jasper è emotivamente devastato e sta soffrendo».

La squadra belga ha un piano di riserva che per molti altri sarebbe quello principale, con Kaden Groves che ha il livello per vincere le volate di gruppo. L’australiano sarà guidato da Van der Poel, che ieri non è riuscito a portarlo oltre il settimo posto, quando però tutti i corridori della Alpecin avevano negli occhi l’immagine di Philipsen che piangeva seduto sull’asfalto. Per loro fortuna, oggi potrebbe essere un altro giorno buono per Van der Poel. Riuscire a vincere in maglia gialla e dedicare il successo all’amico ferito è una di quelle molle che rende l’olandese una bestia selvaggia e imbattibile.