Pellizzari

E Pellizzari? Meno “bimbo” e primi passi da leader

12.12.2025
6 min
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PALMA DE MAIORCA (Spagna) – «Vero, abbiamo preso Remco Evenepoel e vogliamo vincere, ma il nostro progetto guarda anche al futuro. Per questo annuncio che abbiamo prolungato i contratti di Giulio Pellizzari, Lorenzo Finn e Florian Lipowitz. Crediamo molto in loro. In particolare Giulio è un atleta fortissimo, con grandi margini e il compagno di squadra che tutti vorrebbero avere». Così ha esordito Ralph Denk nel media day indetto l’altroieri dalla Red Bull-Bora-hansgrohe di cui è team manager. La sua squadra nei corridoi del WorldTour ormai è considerata una delle corazzate. Sentir nominare due ragazzi italiani ci ha dato grande speranza.

Ma soprattutto questo annuncio e questa presa di posizione decisa del manager tedesco ci ha confermato la sensazione che si respirava vedendo Pellizzari con gli altri compagni. Vale a dire che ormai è un big. Lo si vede da come si muove e da come è considerato… e lo è ancora di più dopo le parole sempre di Denk: «Al Giro ci andiamo con due leader, Hindley e Pellizzari». Insomma, l’investitura è completa ed ufficiale adesso.

Giaccone nero lucente come va di moda in questo periodo, i maggiori sponsor in bella vista e il solito sorriso. Due sedie, una di qua e una al di là di una Specialized lasciata in mezzo allo stanzone della conferenza, e inizia la nostra intervista con il marchigiano.

Pellizzari, Finn
Le due speranze italiane forse maggiori in ottica futura: Pellizzari con Finn. I due si conoscono ancora poco (foto Maximilian Fries)
Pellizzari, Finn
Le due speranze italiane forse maggiori in ottica futura: Pellizzari con Finn. I due si conoscono ancora poco (foto Maximilian Fries)
Giulio, sei diventato uno importante, insomma…

Sì dai, alla fine abbiamo rinnovato quindi saremo insieme qualche anno in più. La cosa bella è che c’è fiducia da parte del team e di questo sono particolarmente contento. Soprattutto perché questa fiducia la sento per davvero.

Parlando con atleti e staff, ci dicono che l’atmosfera è cambiata, che è più rilassata nonostante l’arrivo di un super big quale Remco Evenepoel. Confermi?

Devo essere sincero, essendo stato male sono arrivato qui giusto un paio di giorni fa, quindi ancora non ho visto com’è l’ambiente, però posso dire senza ombra di dubbio che siamo un bel gruppo. C’è affiatamento e le cose sembrano funzionare bene.

Ti senti uno di quelli importanti adesso?

Sì, è cambiato. Sicuramente è cambiato, non mi nascondo. Però sono tranquillo. E rispetto all’anno scorso ho più amici.

Pellizzari, Hindley e Aleotti: questo piccolo gruppo della Vuelta probabilmente si ricomporrà al Giro 2026
Pellizzari, Hindley e Aleotti: questo piccolo gruppo della Vuelta probabilmente si ricomporrà al Giro 2026
Cosa significa che hai più amici?

Un anno fa ero appena arrivato ed ero un po’ intimorito dalle storie che nelle squadre WorldTour non c’è gruppo e che i rapporti sono freddi… Poi man mano ho visto che sì, le cose sono diverse, però non è proprio così freddo. Adesso ho tanti amici corridori e soprattutto gente nello staff. E questo ti fa sentire più a tuo agio.

Con chi hai legato di più tra i corridori?

Con il gruppo italiano… scontato dirlo! Poi ho legato tanto con Maxime Van Gils e tantissimo con Jordi Meeus.

E’ vera la voce che ti sarebbe piaciuto fare il Tour de France?

No, no assolutamente! Anzi, sono stato io a chiedere al team di fare il Giro d’Italia. E ne sono contentissimo. Anche l’anno scorso lo avevo chiesto ma all’inizio non mi avevano accontentato. Allora quest’anno ho pensato: gli chiedo di fare il Tour così mi fanno fare il Giro! Invece ho chiesto il Giro… ed è andata bene!

Pellizzari
Pellizzari e Hindley guideranno la Red Bull-Bora al prossimo Giro d’Italia
Pellizzari
Pellizzari e Hindley guideranno la Red Bull-Bora al prossimo Giro d’Italia
Sei stato designato ufficialmente come uno dei leader per la prossima corsa rosa…

Sì, ma senza pressioni…

Ma la storia del “senza pressioni” cambierà prima o poi! Vieni da un’ottima stagione, non ti puoi più nascondere…

Voglio dire che lo correrò da leader assieme a Jai (Hindley, ndr)… A proposito, anche lui è uno di quelli con cui ho legato molto, ma in generale direi con tutto il gruppo dell’ultima Vuelta. Con Hindley mi trovo davvero bene, quindi non vedo l’ora di dividere con lui la leadership.

Sapere di iniziare la stagione come vero leader ti dà più stimoli?

Sì, sì… sono contento. Magari un po’ scaramantico, per questo non mi sento di dire troppo. So che dovrò lavorare bene e sono pronto a farlo.

Che ne pensi del percorso della corsa rosa? Cosa ti sembra?

Ammetto che non l’ho visto particolarmente bene, però mi piace tanto la tappa del Blockhaus, soprattutto perché è lunga. In questi anni ho notato che mi trovo bene nelle tappe lunghe e con più dislivello. Vedo che magari dalla quarta alla quinta ora in poi inizio ad andare meglio, quindi arrivando sul Blockhaus dopo 250 chilometri… quella potrebbe essere una tappa adatta a me. E poi mi piace tanto anche quella dolomitica: quella col Giau.

Pellizzari
Il lavoro a crono sta proseguendo ha detto Pellizzari. Qui il body usato alla Vuelta e “incriminato” dalla galleria del vento
Pellizzari
Il lavoro a crono sta proseguendo ha detto Pellizzari. Qui il body usato alla Vuelta e “incriminato” dalla galleria del vento
La cronometro di Viareggio invece è molto lunga: come la vivi?

Vero, ma alla fine la crono è un tipo di sforzo che mi piace. In autunno sono stato in galleria del vento a San Francisco nel centro di Specialized. Ho lavorato un po’ sulla posizione per guadagnare qualche watt e soprattutto abbiamo scoperto che il body che avevo nella crono della Vuelta, quello bianco di miglior giovane, non era veloce. Anzi, a dire il vero era molto lento e questo mi ha dato morale. Insomma c’è solo da lavorarci su e non vedo l’ora di farlo perché questo settore mi piace tanto.

Hai cambiato qualcosa a livello tecnico? Qualche ritocco sulla posizione?

Ho cambiato la sella, non che avessi particolari problemi con il precedente modello ma ne abbiamo individuata una più performante. Quella dell’anno scorso era un po’ più da standard, quest’anno ne ho scelta una che è un po’ più larga dietro e ho notato che mi aiuta quando sono a tutta e devo spingere. Mi sostiene di più, soprattutto in salita… Poi devo essere sincero: l’ho usata pochissimo. Sono due mesi che non vado in bici…

Pellizzari
Un lungo off season per Giulio. Ideale per ricaricare le pile. In questa fase c’è stato spazio anche per una partita del Milan a San Siro con Piganzoli
Pellizzari
Un lungo off season per Giulio. Ideale per ricaricare le pile. In questa fase c’è stato spazio anche per una partita del Milan a San Siro (con il fratello e Piganzoli)
Due mesi! È tanto…

Sì, ma è vero. Ho fatto un mese di vacanze, poi sono stato due settimane a Livigno, dove ho fatto sci di fondo e poi, una volta sceso da lì, sono stato male quindi devo ancora ricominciare veramente.

Sei troppo sereno! Ma al tempo stesso più maturo…

Eh sì – sorride Giulio – sarà che quest’anno mi sento meno spaesato. Quando vado via con la squadra sono contento e non vedo l’ora di partire e questo fa tanto per me.

Qual è stata la lezione che ti ha dato questo 2025?

Che se uno lavora bene, si allena in modo corretto, mangia bene, riposa… i risultati arrivano. Poi magari ci può stare la fortuna di turno, ma se hai fatto il tuo prima o poi il risultato arriva. L’ho visto al Giro e alla Vuelta.

A proposito di Vuelta, quanto ti ha dato la vittoria di tappa in Spagna?

Tanto. Diciamo che era dal 2023 che non vincevo, quindi quella sensazione l’avevo persa un po’. È stato bello ma, tornando a casa, ho detto: «Voglio correre perché voglio vincere ancora».